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Buon anno all’Iraq e dall’altro mondo

Publie le sabato 1 gennaio 2005 par Open-Publishing

Non dimenticare l’Iraq. E’ il primo giorno dell’anno. Un anno troppo duro quello passato per il popolo iracheno. Il nostro pensiero va ai bambini, alle donne e agli uomini che vivono da anni sotto "le bombe della democrazia", a chi lotta per la libertà. Vorremmo augurare qualcosa a tutti loro... pace. Lavoreremo per questo finchè ne avremo la forza. (fdt.org)

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Buon anno dall’altro mondo

Buon anno. Cielo sereno in Italia e sono tornati i primi tre morti, a Ciampino, nella notte. Ma all’altro mondo "aumentano minacciose le nuvole". Nessuna nuova onda nella notte. Nuovi tsunami, "improbabili" ormai. Ancora una forte scossa sottomarina invece al largo di Sumatra e i soccorsi viaggiano con gli elefanti. Piove sul bagnato nel Golfo del Bengala (da 48 ore secondo alcune fonti) e in Sri Lanka i campi profughi allestiti a fatica sono stati sgombrati. E con l’acqua aumenta sensibilmente l’emergenza epidemie, mentre quella alimentare incombe in tutta la sua gravità. Nella prima notte dell’anno dunque. L’ONU ha fissato momentaneamente a 150.000 morti la soglia della catastrofe, ma ammette che la vera cifra delle morti potrebbe restare sconosciuta per sempre. Verso "un’Indonesia generalizzata?" Certo è che le vittime sono molte di più... Oltre l’apparenza la gara della solidarietà internazionale ha raggiunto 1,1 milioni di dollari: una goccia nel mare ancora. Ad Aceh già i primi casi di chi sopravissuto allo tsunami è morto per l’esordio dell’epidemia. I soccorsi cominciano a funzionare, ma solo dove arrivano. Terre des hommes, sul campo da Phuket: "siamo solo ancora al 40% delle morti complessive". Nelle ultime ore, nonostante lo snellimento delle misure restrittive alla mobilità degli immigrati (legge Boss-Fini), favorite da qualche giorno dal ministero degli Interni, comincia a diventare problematico praticare voli umanitari fuori mercato per raggiungere le zone del disastro... Ma Ciampi non ha ricordato che abbiamo "il dovere della solidarietà"? A chi ha chiesto al Sottosegretario di Stato agli Esteri, Senatore Alfredo Mantica: " Ma l’Italia farà di più?", la risposta è stata: " Credo di sì...". E Fini? Torna nel pomeriggio, col numero reale dei connazionali dispersi? Annan e Powell si sono parlati. Pare vada meglio. E comunque la sola buona notizia (oltre al periodico ritrovamente di qualche nostro connanzionale) è quella dell’annuncio arrivato da qualche minuto dal Giappone che promette: 500.000.000 di dollari agli aiuti. Restiamo in linea (fdt.org) ore 14.00 del primo giorno dell’anno

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