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Bush a Roma: il governo prevede numerosi arresti e fa svuotare Regina coeli

Publie le mercoledì 4 giugno 2008 par Open-Publishing

In previsione dell’arrivo a Roma, la settimana prossima, del presidente degli usa George Bush, oltre duecento detenuti di Regina Coeli sono stati trasferiti negli istituti di tutta Italia "per consentire al carcere romano di far fronte agli eventuali fermi legati a possibili disordini e contestazioni".

A dare la notizia e’ stato il Garante regionale dei diritti dei detenuti Angiolo Marroni che, ironicamente, ha commentato: "e’ da tempo che andiamo dicendo che Regina Coeli e’ un carcere sovraffollato.
Visto quanto sta accadendo basterebbe che un capo di stato venisse a Roma una volta al mese ed ogni problema sarebbe risolto"
A quanto risulta al Garante la scorsa settimana sono gia’ stati trasferiti, in altre carceri del Lazio, un centinaio di detenuti: accanto alle normali 40 unita’ se ne sono aggiunte, infatti, una sessantina trasferite in via straordinaria.
Secondo Marroni "Questa settimana altri sessanta detenuti sono in attesa di autorizzazione dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, per il trasferimento negli Istituti laziali, mentre altri 63 attendono il via libera dal Dipartimento Nazionale per essere trasferiti nelle carceri di tutta Italia. In totale, saranno dunque 220 i detenuti trasferiti per consentire di liberare due piani della settima sezione di Regina Coeli, quelli dove dovrebbero essere ospitati i responsabili degli eventuali incidenti legati alla visita di Bush a Roma".

Nella maggior parte dei casi, afferma ancora Marroni, ad essere trasferiti sono stati detenuti appellanti o giudicabili, che, dunque, dovranno tornare a Roma per i processi che li riguardano, con inevitabili costose spese di trasferimento a carico dello Stato. Quelli trasferiti fuori regione sono, al 90%, stranieri.
A Regina Coeli il sovraffollamento e’ una costante: la struttura di via della Lungara potrebbe contenere al massimo 800 detenuti ma piu’ volte, nelle ultime settimane, si e’ sfiorata la soglia record di mille unita’. "Siamo sempre favorevoli a misure che possano ridurre il sovraffollamento - ha detto ancora il Garante dei detenuti - ma non a questi trasferimenti di massa improvvisati che non tengono nessun conto dei diritti e degli affetti dei detenuti. Ci sono reclusi che a Roma lasciano genitori, mogli e figli che non potranno seguirli in giro per l’Italia".

Ma, a parte i noti problemi carcerari, è evidente che il governo si accinge ad usare la mano pesante nei confronti dei manifestanti antibush.
Ricordiamo, comunque che è già stata indetta una grande manifestazione di protesta per mercoledì 11 giugno,a Roma, con partenza da piazza Esedra.