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Bush ammette: "Ho autorizzato quelle intercettazioni segrete"
Publie le sabato 17 dicembre 2005 par Open-PublishingIl presidente Usa parla dopo le rivelazioni del New York Times
"Il terrorismo vuol colpirci ancora, più duramente dell’11/9 Bush ammette: "Ho autorizzato quelle intercettazioni segrete"
WASHINGTON - "Ho autorizzato segretamente l’uso di intercettazioni telefoniche in territorio statunitense". Ieri si era rifiutato di pronunciarsi, ma il giorno dopo il voto (che ha definito "irresponsabile") con cui il Senato ha stoppato il ’patriot act’, il presidente George W. Bush ha ammesso esplicitamente di aver autorizzato dopo l’11 settembre 2001 la National Security Agency a eseguire intercettazioni negli Usa. "Hanno salvato vite di americani nella guerra al terrorismo", si è giustificato.
Parlando dalla Casa Bianca, nel consueto messaggio radiofonico del sabato stavolta trasmesso in diretta anche dalle tv, Bush ha criticato duramente il New York Times per aver rivelato il programma segreto, "mettendo a rischio il nostro paese". Il presidente ha sostenuto di aver riautorizzato il programma più di 30 volte dal 2002 " e di voler "continuare a farlo fino a quando Al Qaeda minaccerà il nostro paese". Il quotidiano Usa aveva riferito ieri che nel 2002, con una direttiva presidenziale, Bush ampliò i poteri dell’NSA, l’ente per la sicurezza nazionale che ha il compito di controllare il traffico telefonico e di posta elettronica americano su autorizzazione del ’Foreign Intelligence Surveillance Court’. Avvalendosi delle prerogative attribuitegli dal capo dell’esecutivo, l’NSA ha tenuto sotto controllo negli Stati Uniti centinaia forse migliaia di cittadini statunitensi in patria senza l’approvazione della Corte, oltre a 5.000-7-000 persone all’estero.
"Questa autorizzazione è uno strumento vitale nella nostra guerra contro i terroristi. E’ troppo importante salvare vite americane - ha affermato Bush -, e il popolo americano si aspetta da me che faccia tutto ciò che è in mio potere per proteggere, loro e le loro libertà civili, ed è esattamente ciò che io continuerò a fare finchè sarò presidente degli Stati Uniti". Bush ha affermato che i terroristi "vogliono colpirci ancora, più duramente dell’ 11 settembre" e sostenendo che l’America, senza il "Patriot act", è vulnerabile.
http://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/esteri/terrousa/bushamme/bushamme.html