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Bush: le bugie e una piccola verità

Publie le mercoledì 24 gennaio 2007 par Open-Publishing
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Bush: le bugie e una piccola verità
a cura di Paolo De Gregorio – 24 gennaio 2007

Dichiara Bush al Congresso: “per la salvezza del popolo americano dal terrorismo l’America deve e può vincere”
E’ veramente triste che il solenne discorso sullo Stato dell’Unione, a Camere riunite, cominci con evidenti bugie e con l’inganno, proprio da parte di chi vuole porgersi al mondo quale “modello di democrazia” e invece eleva la menzogna a sistema di governo.
Con quella affermazione si avverte il popolo americano che solo una vittoria militare può garantire gli Usa da altri attentati terroristici, mentre è vero ed evidente l’esatto contrario, che l’aggressione all’Iraq ha fabbricato migliaia di “terroristi”, ingigantito l’odio antiamericano per le centinaia di migliaia di vittime e per le distruzioni, odio che si somma a quello maturato durante il colonialismo inglese fino alla 1° guerra del Golfo di Bush padre, e odio per lo spudorato appoggio a Israele contro il popolo della Palestina.
L’unico modo con cui l’America può ottenere il risultato di non essere più nel mirino del terrorismo è la sua rinuncia unilaterale a qualsiasi intervento militare, a ritirare le sue basi e le sue truppe da tutto il mondo, e comportarsi come tutte le altre nazioni che non possiedono basi fuori dal proprio territorio, e affidano alla politica le eventuali controversie.
Un altro argomento, usato come inganno per l’opinione pubblica americana, è che un disimpegno in quell’area provocherebbe guerre civili e l’egemonia dell’Iran sui paesi del Golfo o chissà quale altro disastro, mentre il solo ed unico obiettivo degli Usa è quello del controllo dei flussi petroliferi, della loro denominazione in dollari, e che questo flusso non arrivi alle emergenti economie di Cina ed India che hanno già infranto l’egemonia economica dell’Impero Usa, che presto diventerà solo uno dei poli di un mondo finalmente multilaterale, di cui l’Europa sarà una protagonista.
Ma, a fronte dell’ottusa insistenza per aumentare il numero dei militari in Iraq, Bush se ne esce con un invito a ristrutturare il settore energetico e a usare energie alternative che facciano finire per gli Usa la dipendenza dal petrolio estero, e questo, sommato alla espressione della sua faccia, e al fatto che il 70% degli americani lo boccia, contiene una inaspettata verità sul futuro dell’influenza Usa sul Mediooriente e sul suo petrolio, che indirettamente vuol dire: risparmiamo e affidiamoci alle energie alternative che prima o dopo da lì ci cacciano.
La fine dell’Impero Usa è già iniziata, e capirlo e spiegarlo è fondamentale per evitare che l’agonia sia lunga e costi al mondo altri lutti, distruzioni, inquinamento, e sarebbe utilissimo che i dirigenti politici europei accelerassero questo processo, smarcandosi dalla politica filo-Usa e revocando i permessi per tutte le basi militari (altro che raddoppiare Vicenza),e sciogliendo la Nato.
E teniamo conto di una cosa che tutti fanno finta di non capire: l’Europa non è minacciata da nessuno e nessun esercito islamico ha la benché minima possibilità di invaderla, e non abbiamo bisogno di alcuna tutela, potremmo solo essere vittime di qualche episodico atto terroristico, ma solo se continuiamo in questa castrante e sbagliata alleanza con l’America, della quale non vogliamo essere né alleati, nè nemici, ma competitori.
Paolo De Gregorio

Messaggi

  • Ma avete sentito che ha detto del consumo di benzina? entro il 2017 il 20% in meno! Aparte il fatto che, a meno di improbabilissimi golpe militari, lui se ne andrà nel 2008 è stato calcolato che se negli S.U. si usassero auto europee consumerebbero il 50% in meno già oggi. C’è volontà di ridurre i consumi?Per gli americani ( e fidatevi ci sono stato molte volte) è un diritto costituzionale portare i bambini a scuola con un truck di tre tonnellate con motore ottomila a benzina roba da far impallidire i fichetti nostrani in Cayenne. Gore perse le elezioni perchè aveva proposto una tassa di 5 cents al gallone di benzina (un gallone 3,75 l.) da destinare alle scuole di periferia.