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"Obama è un candidato molto interessante perché è il primo nero afroamericano, ma non credo che gli Stati Uniti siano ancora pronti per un presidente nero" (Gianfranco Fini, presidente di An, 7 marzo 2008).
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"Obama è un candidato molto interessante perché è il primo nero afroamericano, ma non credo che gli Stati Uniti siano ancora pronti per un presidente nero" (Gianfranco Fini, presidente di An, 7 marzo 2008).
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1. C’ E’ NERO E NERO ....., 5 novembre 2008, 15:15
Obama, e noi
Appunto. Obama, e noi. Loro, gli americani, possono sempre sperare. L’hanno votato per quello che rappresenta, e sperano che faccia di conseguenza. Ho trascorso qualche giorno in Italia. Noi avanziamo come i gamberi. Un passo avanti e due indietro. L’opposizione italiana è pallida, esangue: non seduce i giovani, li indispettisce. L’economia dei furbetti sta sbriciolando il Paese, e non sono affatto ottimista, sul futuro: perchè i nostri opinionisti non vanno a parlare con la gente? Perchè non pensano alla metà del Paese che arranca, al 13 per cento che è povero, al 30 per cento che ha paura di restare senza lavoro? C’è chi elogia Mussolini, dimenticando che il 14 luglio del 1930 venne pubblicato su un quotidiano di Roma un manifesto firmato da alcuni scienziati in cui si proclamava la necessità di un razzismo italiano e si definivivano gli ebrei come non appartenti alla razza italiana. La politica antisemita di Mussolini era necessaria per tenere il Paese in stato di mobilitazione permanente. Il metodo resiste: Berlusconi e soci ricattano l’Italia con la scusa delle “emergenze”: la monnezza napoletana, la camorra, l’immigrazione, la scuola, la politica energetica, Alitalia, la scuola, etc. Sino all’ultimo i tiggì mediaset e rai hanno cercato di non dare troppo peso ai sondaggi Usa che davano Obama in netto vantaggio su McCain, ricordo in particolare una corrispondenza da New York del Tg2 in cui ineffabilmente si affermava che se “certi” sondaggi mostravano il vantaggio di Obama, in realtà i network che ne parlavano bene perdevano share, e in giro non è che fossero tutti schierati con il candidato democratico…le piccole miserie quotidiane di un giornalismo asservito, di un’opposizione moscia, incapace di rinnovarsi, di offrire volti nuovi, ecco, cosa delude i nostri ragazzi. Cioè il nostro futuro. Torno a Mosca: almeno lì il regime è conclamato. E nessuno si illude più di tanto.
Mercoledì, 5 Novembre 2008
Leonardo Coen