Home > C R E T I N I

C R E T I N I

Publie le lunedì 27 aprile 2009 par Open-Publishing

La schizofrenica confusione e l’ipocrisia che non fa onore ai partigiani trucidati dai nazifascisti! Il 25 aprile scambiato per il 2 novembre.
E il 1° Maggio… festa dei padroni?

Confusione schizofrenica voluta dalla destra per sminuire i valori della Festa della Liberazione facendola diventare quella dei morti-(2 novembre).
Di tutti i morti: dei partigiani ma anche dei fascisti, così unifichiamo un “sentimento nazionale unitario”, insomma un bel calderone ove mettere tutto,così evitiamo tante feste. Ci possiamo mettere i morti sul lavoro e perchè no, anche le vittime della mafia o di qualche disoccupato che non ha trovato lavoro.
Qualcuno l’ha fatta sua definendola Festa della libertà, bontà sua, mentre qualche giornalista di chiara…fama definisce cretini chi a questo inciucio
non ci sta. Colpa di Franceschini che con le sue pressioni ha convinto tutti a diventare partigiani. Ma di cosa, non è dato sapere. Ne azzeccassero una! A quest’ora nella tomba si stanno rivoltando i veri partigiani come Togliatti, Pajetta, Pompeo Colajanni e tutti gli altri che mai pensarono di perdere la loro dignità.
All’on. Franceschini, ai Fassino e ai Dalema, vorrei solo ricordare quanto Antonio Gramsci scriveva in una lettera a sua madre: «Non ho mai voluto mutare le mie opinioni, per le quali sarei disposto a dare la vita e non solo a stare in prigione [...] vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato: ma non potevo fare diversamente. La vita è così, molto dura, e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori alle loro mamme, se vogliono conservare il loro onore e la loro dignità di uomini »
Molti fra di noi hanno cambiato le loro opinioni. Ma almeno abbiano l’accortezza di rimanere nel loro nuovo guscio della vergogna o fare un passo indietro e rivedere tutto, altrimenti rischiano di fare la fine dei sindacati.
Speriamo adesso che l’on.Franceschini convinga, a far partecipare alla festa del 1° Maggio, pure Berlusconi, Marchionni, Montezemolo e la Marcegaglia così li avremo in testa al corteo di Roma, a fianco di Cremaschi , Epifani e Bonanni.
Ma alle spalle sentiranno sempre il “fiato” dei giovani, quelli che credono nella vera libertà come Saviano o come Peppino Impastato, quelli che non dimenticano i loro compagni morti ammazzati dal lavoro alla Thyssen, i precari e i disoccupati che pur di mantenere il loro onore hanno preferito suicidarsi e i lavoratori trucidati a Portella della Ginestra.
Salvatore Fassari