Home > C’erano una volta i governatori.....
L’elenco dei governatori dalla nascita della Banca d’Italia ad oggi.
1) 1928-1930 Bonaldo Stringher
2) 1931-1944 Vincenzo Azzolini
3) 1945-1948 Luigi Einaundi
4) 1948-1960 Donato Menichella
5) 1960-1975 Guido Carli
6) 1975-1979 Paolo Baffi
7) 1979-1993 Carlo Azeglio Ciampi ...e poi arrivò Antonio Fazio..................
...surprise....!!!!!...e saltò fuori l’uomo del Cavaliere...
"E’ Brancher il nostro uomo a Roma"
L’ammissione di Fiorani negli interrogatori del fine settimana: il sottosegretario ci indicava i politici da finanziare
di LUCA FAZZO e MARCO MENSURATI
MILANO - Non sarà un’altra Mani Pulite, ma lo schema gli assomiglia parecchio: battere il ferro finché è caldo, non dare il tempo di orientarsi ai personaggi che finiscono sotto inchiesta, non lasciare passare giorni e neppure ore tra le nuove scoperte e il loro approfondimento. E così, mentre è ancor fresco l’inchiostro sui verbali riempiti da Gianpiero Fiorani nel suo weekend di interrogatori a getto continuo, la Procura milanese fa scattare due operazioni alla caccia di riscontri: mentre uno dei pm, Eugenio Fusco, si fionda in Svizzera alla ricerca dei conti di Fiorani e di altri affari del clan guidato dal banchiere lodigiano, a Palazzo di giustizia viene convocato e torchiato un commercialista bresciano: è Claudio Zulli, il professionista di fiducia di Emilio Gnutti, ma anche l’uomo di collegamento dell’entourage di Fiorani con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti; Zulli avrebbe garantito - secondo alcune intercettazioni - l’appoggio del ministro alla operazione Unipol-Bnl, del cui prospetto egli stesso era l’estensore.
Anche in Procura, naturalmente, la giornata è segnata dall’evento delle dimissioni di Antonio Fazio dalla carica di Governatore. I magistrati non hanno avuto bisogno del televideo: a portare loro la notizia è stato direttamente l’avvocato di Fazio, Franco Coppi, salito a Milano a presentare la lettera di nomina e a tentare un abbozzo di dialogo. È stato Coppi ad annunciare alla squadra del procuratore aggiunto Francesco Greco che l’inquisito eccellente aveva scelto di fare un passo indietro. Ma non è detto che la resa di Fazio ammorbidisca il trattamento della Procura, soprattutto se dovessero trovare altri risconti le dichiarazioni con cui Fiorani ha pesantemente chiamato in causa Fazio nei due interrogatori in stato d’arresto.
Ed è sul contenuto di questi interrogatorio che continuano a trapelare dettagli forieri di sviluppi interessanti. Il principale riguarda la figura di Aldo Brancher: uomo di fiducia di Silvio Berlusconi, sottosegretario alle Riforme, ufficiale di collegamento tra Forza Italia e la Lega Nord. A carico di Brancher erano emersi una serie di affidamenti da parte della Banca Popolare di Lodi: per un totale di 400 mila euro, 300 mila dei quali provenienti dal conto privilegiato intestato a sua moglie Luana Maniezzo. Nel suo interrogatorio, Gianpiero Fiorani ha fornito un elemento che potrebbe spiegare il perché di tanta generosità: era Brancher il misterioso "personaggio romano" che - secondo la testimonianza del manager Donato Patrini - indicava i politici che la Popolare di Lodi doveva finanziare.
Dettagli significativi anche su un altro capitolo chiave dell’interrogatorio, quello dedicato ad approfondire i canali attraverso cui Fiorani e i suoi complici controllavano (o credevano di controllare, visti i risultati) eventuali inchieste ed intercettazioni a loro carico. Fiorani ha indicato con sufficiente precisione questo canale. E ha spiegato che a gestire i contatti con la "talpa" era Stefano Ricucci, l’immobiliarista romano che si trova già indagato per aggiotaggio.
Molte domande, infine, sul ruolo del parlamentare di Forza Italia Luigi Grillo, strenuo difensore di Fazio: a Fiorani i pm hanno chiesto di spiegare il ruolo di Grillo a sostegno delle operazione di Popolare di Lodi.
...chi è Aldo Brancher... braccio destro di Berlusconi
Ricordate quando il Cipria diceva di essere perseguitato dai magistrati perchè era "sceso in campo"? non era vero: alcuni dei suoi erano già stati arrestati nel ’92...
SMEMORATO DI ARCORE. "È il mio stato di leader politico che ha determinato tale offensiva giudiziaria nei miei confronti..." Berlusconi, "il Giornale", 17 maggio. Anche la memoria fa cilecca: in realtà le indagini sulla Fininvest, con arresti di manager (Aldo Brancher, Sergio Roncucci), sono cominciate nel ’92, due anni prima della mitica discesa in campo.
FININVEST / LE IMBARAZZANTI AGENDE DI CONFALONIERI
Guarda un po’, c’è anche Curtò - Craxi, Andreotti e Forlani. Balzamo, Citaristi e Gava. Era pieno di impegni l’86-87 del braccio destro di Berlusconi. Mentre discuteva di Sme e legge sulle tv. E non trascurava i magistrati.
Incontri con Giulio Andreotti, Bettino Craxi, Arnaldo Forlani. Continue visite di Fedele Confalonieri alle segreterie amministrative di Dc e Psi, spesso accompagnato dal fedele Aldo Brancher, il manager Fininvest già arrestato per le mazzette versate sugli spot tv anti-Aids del 1991. Colloqui riservati con Diego Curtò, il giudice che a Milano si occupò di parte del caso Mondadori.
... Aldo Brancher Deputato, ex prete, ex manager di Publitalia. Arrestato da Di Pietro per i finanziamenti al Psi e per le mazzette all’ex ministro liberale De Lorenzo. In primo grado è stato condannato a 2 anni e 8 mesi. Per il falso in bilancio è stato assolto mentre il finanziamento al Psi e la corruzione di De Lorenzo si sono prescritte.
...come si è appreso nei giorni scorsi, almeno due parlamentari, Luigi Grillo (Forza Italia) e Ivo Tarolli (Udc), entrambi strenui pubblici sostenitori di Fiorani, in tempi recenti avevano aperto conti correnti alla Lodi su cui erano affluiti i proventi di speculazioni finanziarie. Mentre Aldo Brancher è stata beneficiato sul suo conto alla Lodi con 400 mila euro frutto di operazioni finanziarie disposte dalla banca. Nuovi sospetti, nuovi indizi che vanno a ingrossare il fiume in piena dei reati contestati alla banda dei furbetti...
...insomma, un bell’ambientino...
...e nel tritacarne finisce anche Billé, il pasticciere di Messina...
Billè e Ricucci nella bufera
I vertici della Confcommercio sono accusati di appropriazione indebita
L’immobiliarista è indagato per la compravendita dello stabile di via Lima
Sequestrati quadri e documenti
ROMA - Quindici milioni di euro destinati ai fondi Egap e invece destinati ad attività non istituzionali. L’acquisto (finto?) di uno stabile in una zona prestigiosa di Roma per coprire operazioni finanziarie. Sergio Billè, numero 1 di Confcommercio, è nella bufera.
L’Egap è l’ente di gestione attività promozionali di Confcommercio: il vertice dell’associazione (il presidente Billè, il n.1 milanese Sangalli, pronto alla successione) è accusato dai giudici romani di aver "distratto" questi fondi, detti "del presidente", anche per acquistare opere d’arte. Il reato è "appropriazione indebita". Nella stessa inchiesta è stato indagato l’immobiliarista Stefano Ricucci. Dipinti e mobili d’epoca sono stati sequestrati a casa Billè questa mattina dalla Guardia di Finanza.
«Un politico avvertì Ricucci: siete intercettati»
MILANO-«Mai avuto notizie sulle intercettazioni, solo sospetti», giurava negli interrogatori a piede libero il banchiere Gianpiero Fiorani: versione che il gip Forleo, nell’arrestarlo, aveva definito «risibile», specie in rapporto alla telefonata delle ore 11.30 del 14 luglio, nella quale il Governatore Fazio informa sua moglie «di aver appreso che Fiorani era intercettato, e la donna palesa sorpresa dal momento che una certa persona, vicina a Grillo (senatore di Forza Italia, ndr), li aveva informati in senso contrario».
...ma va?... e chi mai avrebbe potuto sospettare di "un uomo vicino al Senatore Grillo di Forza Italia" ?....
Ora, però, dal carcere, Fiorani svela: c’e stato chi ha «soffiato» notizie su sviluppi giudiziari, specie sull’esistenza di intercettazioni. Ma il terminale, aggiunge, non era lui direttamente, bensì l’immobiliarista Stefano Ricucci. Per il banchiere della Bpl, era il suo alleato nella scalata all’Antonveneta, e nel contempo scalatore (fino al 20%) della Rcs, a ricevere queste notizie segrete. Da Roma. Da un politico. Di cui fa a verbale il nome: non uno dei parlamentari già emersi come beneficiati da fidi generosi della sua Bpl, ma un personaggio nuovo.
BERLUSCONI-Fiorani ha sicuramente parlato anche del premier nei suoi due interrogatori in carcere, in particolare rivelando di essere andato da Berlusconi prima di lanciare la propria «scalata» sull’Antonveneta (la banca che contenderà agli olandesi di Abn Amro) per preannunciargli appunto l’intenzione di coltivare questo progetto di aggregazione bancaria, che avrebbe incontrato il favore del premier. Del resto, proprio ieri a «Porta a Porta», Berlusconi è tornato sul tema della difesa dell’italianità delle banche: «Sarei stato contento che una cordata nazionale, in condizioni di assoluta legittimità, avesse potuto avere la meglio su una straniera, (della serie "Viva il liberismo all’amatriciana") un po’ come faccio il tifo per Juve e Inter quando giocano in Europa...
L’UOMO DI GNUTTI - Il primo interrogato dopo le ammissioni di Fiorani è Claudio Zulli, commercialista «storico » di Gnutti, ascoltato come teste su una singola operazione d’interesse degli inquirenti. Il nome di Zulli, già associato allo studio Tremonti, compare nell’intercettazione del 21 luglio in cui, parlando della scalata di Unipol a Bnl, Consorte sostiene che Tremonti «fa il tipo per loro», e il commercialista «conferma».
VILLE IN VENDITA - Nemmeno Fiorani sa quanti soldi (dei 200 milioni che stima) potrà davvero riportare ai pm, causa il cattivo andamento dei titoli in cui dice di averli investiti. Gli immobili, come le ville in Costa Azzurra e in Sardegna, quelle almeno sì: ha già incaricato un civilista di trattare con la nuova Bpi.