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CALIPARI : NEGROPONTE SAPEVA E ORDINO’ DI SPARARE
Publie le mercoledì 27 aprile 2005 par Open-PublishingDichiarazione di : GIGI MALABARBA
Capogruppo PRC Senato
"L’ambasciatore Negroporte, ora capo dei 15 servizi americani, sapeva delle dinamiche in corso per la liberazione di Giuliana Sgrena decise contro la linea della fermezza decretata dagli USA sugli ostaggi, e ha creato il "contesto" - ossia il check point volante - in cui si sarebbe concretizzato l’incidente. Cioè ordinò di sparare sull’auto di Calipari, denuncia Gigi Malabarba, capogruppo PRC al Senato e membro del COPACO, intervenendo oggi in aula per sollecitare la risposta del governo all’interpellanza con rito abbreviato già in calendario la scorsa settimana.
Lo dico ai magistrati italiani, privati di ogni possibilità d’indagine a causa del comportamento delle autorità USA e dell’esito di totale autoassoluzione della Commissione d’ inchiesta: non dispongo di "prove", ma la deduzione politica derivante dalle modalità introdotte da Negroponte con Opzione Salvador ,identiche a quelle attuate in Centroamerica anche ai check point, sono la prova provata dell’attività di intelligence militare parallela istituita dall’ex ambasciatore per combattere il terrorismo, continua Malabarba.
Trattative comportano inevitabilmente forme di aiuto ai cosiddetti insorgenti, sia con denaro sia con lasciapassare per ricercati, e così via. Se per Stefio, Agliana e Cupertino si è potuto mascherare il negoziato con un blitz inventato, per Baldoni, le due Simona e Giuliana Sgrena la linea della trattativa è stata troppo scoperta e doveva in ogni modo essere bloccata. L’obiettivo è stato tragicamente raggiunto la sera del 4 marzo e gli USA non incolperanno mai nessuno per questo assassinio premeditato.
L’Italia non può accettare che dopo l’uccisione di Calipari, la Commissione uccida anche la verità. Il governo italiano deve consentire che la magistratura sia posta nelle condizioni per poter risalire alla verità, condannando la catena di comando parallela che ha perpetrato questo delitto e che - conclude Malabarba- opera impunemente in Iraq".
Roma 26-4-2005
L’Ufficio Stampa del Gruppo PRC al Senato




