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CAMILLO RUINI, UN PERICOLOSO IMPICCIONE

Publie le giovedì 5 gennaio 2006 par Open-Publishing

Eugenio Scalfari ha definito “impiccione” il cardinale Camillo Ruini (in quanto massimo rappresentante di papa Ratzinger), poiché si impiccia di cose che non lo riguardano: “pericoloso” lo aggiungiamo noi, per segnalare l’estrema gravità dell’intervento a tappeto del Vaticano nelle vicende politiche italiane.

L’invasione clericale

Con una impressionante escalation, dall’imposizione ubiqua di agonia e funerali di Woytila alla propaganda astensionistica nel referendum sulla procreazione, dall’elezione di Ratzinger alle campagne contro PACS, omosessualità, aborto, RU486, la gerarchia cattolica ha invaso l’intero spazio politico-sociale, pronunciandosi su ogni legge (Don Camillo ogni giorno fa l’elenco di leggi buone e cattive) e bacchettando centrodestra e centrosinistra che gareggiano in sottomissione.

Ratzinger e Ruini pretendono che Stato e società si regolino come se la divinità dei cattolici esistesse per tutti/e e essi ne fossero i portavoce. Una gerarchia che ha aspettato il 1992 per “riabilitare” Galileo Galilei e la sua “dottrina contraria alle Sacre e divine Scritture, che la terra si muove e non è al centro del mondo”, ci vorrebbe convincere, in nome della divinità che sostiene di rappresentare, a considerare sacrileghi l’aborto, l’omosessualità, la ricerca sulle staminali, la procreazione assistita, i profilattici, nonchè la regolamentazione delle unioni civili (malgrado il centrosinistra succube abbia cancellato il termine PACS) perchè “scardina il progetto originario di Dio per la famiglia”.

L’”agenzia” della morale sessuale e la “difesa della vita”

Il Vaticano si presenta come “agenzia della morale sessuale” per conto di un dio che non avrebbe di meglio da fare che frugare tra le lenzuola dell’umanità; e si erge ad autorità suprema nella gestione della vita privata dei cittadini/e. Il movimento reazionario che Ratzinger e Don Camillo stanno scatenando contro l’autodeterminazione delle donne e le scelte sessuali di ognuno/a viene giustificato con una presunta “difesa della vita”.

Ma perché il Vaticano non dedica analogo impegno contro la pena di morte, che anzi ha costantemente praticato (Woytila ha cercato di fare santo Pio IX che mandò sul patibolo più di un centinaio di sudditi) e avallato in 1700 anni, nonché contro la guerra, i massacri e le torture (i preti che lo hanno fatto in America Latina sono stati abbandonati, come il cardinale Romero, agli squadroni della morte, mentre Woytila abbracciava il torturatore Pinochet e si schierava contro la “teologia della liberazione”)?

Chi difende veramente la vita?

In realtà è la legge sull’aborto che ha difeso la vita, quella delle donne che morivano falcidiate dagli aborti clandestini, di cui il Vaticano si disinteressava beatamente. Grazie alla 194 non solo le morti sono oramai molto rare, ma gli aborti si sono ridotti dai 240 mila del 1982 ai 130 mila del 2004 (solo 11 italiane su 1000 vi ricorrono, la metà che in Francia e negli Usa, un sesto che in Russia).

Invece è la gerarchia cattolica ad attentare alla vita, come in Africa dove, di fronte a milioni di morti/e per AIDS, essa fa criminalmente campagne contro il profilattico, preferendo fedeli morti piuttosto che “peccatori”. E a proposito di crimini contro la vita, il Vaticano è alle prese con la crescita esponenziale dei preti accusati di stupri e turpe sfruttamento sessuale di bambini soprattutto dei paesi poveri (oltre 2000 preti sotto accusa nel solo Brasile ed una cifra anche maggiore negli Usa): e ciò malgrado si erge a maestro di morale sessuale.

La sottomissione di centrodestra e centrosinistra

Ma la responsabilità maggiore dell’arroganza vaticana è dell’arco istituzionale. Ratzinger e Don Camillo possono pretendere obbedienza dallo Stato e dalla società perché hanno la complicità del centrodestra e di gran parte del centrosinistra. Se la destra ha prodotto l’ennesima grottesca figura del trasformismo italico, “l’ateo clericale”, tipo Marcello Pera o Giuliano Ferrara, il centrosinistra ha offerto i neo-convertiti papisti alla Rutelli, i neo-chierichetti gesuiti alla Fassino, i D’Alema che rivendicano il diritto di Don Camillo a intervenire dove e come vuole, e i Bertinotti che gratificano il Vaticano di “unica autorità morale del nostro tempo”, difendendo il crocefisso nelle scuole e proponendo di affiancarci i simboli di altre religioni.

In tale inciucio viene paragonato al demonio chi contesta il Concordato o i colossali doni alle gerarchie cattoliche dell’8 per mille, della detassazione dell’ICI dal patrimonio immobiliare, dei finanziamenti alle scuole private, nonché l’assunzione stabile degli insegnanti di religione (gli unici ora ad avere il posto garantito) nella scuola pubblica e il ripristino dell’obbligatorietà dell’insegnamento della religione; mentre i gruppi anti-aborto lanciano le ronde ai consultori e la Livia Turco propone una mancia anti-aborto per le donne incinte, da interrompere una volta partorito.

Una riscossa laica

E’ ora di rispondere con la massima decisione all’offensiva clericale, non concedendo neanche un minuto in più di passività: è l’ora della più vigorosa riscossa laica. La laicità è soprattutto libertà di pensiero e rispetto della libertà di pensiero altrui, ivi compreso quello religioso: purchè però il credo non venga imposto a tutti/e, utilizzando il potere dello Stato.

GIU’ LE MANI DALL’AUTODETERMINAZIONE DELLE DONNE, DALLA LEGGE SULL’ABORTO, DALLA SESSUALITA’ DEI/DELLE CITTADINI/E

NO AL CONCORDATO: TOTALE SEPARAZIONE TRA STATO E CHIESA

CONTRO I PRIVILEGI DELLA CHIESA CATTOLICA, NO ALL’8 PER MILLE, ALLA DETASSAZIONE ICI, AL FINANZIAMENTO PUBBLICO DELLE SCUOLE PRIVATE

NO ALL’OBBLIGATORIETA’ DELL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE

NELLE SCUOLE, NO ALL’ASSUNZIONE GARANTITA DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE

NON SI AVVICININO AI CONSULTORI LE RONDE DEGLI ANTI-ABORTO

14 GENNAIO TUTTE/I IN PIAZZA A MILANO E ROMA

http://www.cobas-scuola.org/varie/manchetteRuini.html