Home > CARO VELTRONI TI SCRIVO....
Caro Veltroni ti scrivo.... negli uffici del Comune molti favori e poca trasparenza...
Caro Sindaco,
So che si sta occupando di cose importanti come la nomina degli assessori ma mi permetta di condividere con Lei alcune questioni di natura etica.
Ho letto l’ultimo rapporto annuale dell’Istat sui lavoratori sottoinquadrati rispetto al titolo di studio. Vorrei, in proposito, fare alcune considerazioni in base alla mia esperienza. Faccio parte anch’io di quei 3 milioni e 700mila italiani, nel senso che, pur avendo due titoli di laurea (educatore prof. e coordinatore) spendibili nel sociale corrispondenti al 7° livello, svolgo a Roma nella cooperativa sociale "Il Cigno" il ruolo di assistente domiciliare (4°livello).
Questione di oggettiva difficoltà da parte dell’azienda? No, perché la cooperativa Il Cigno ha acquisito molti servizi dal V° Dipartimento del Comune di Roma ed ha assunto nuovo personale di varie qualifiche superiori e di profilo professionale uguale al mio.
Credo, invece, si tratti di una forma moderna di "closed shop", pratica molto usata ai tempi di Taylor (1856-1915): assunzioni e promozioni (e "sbarramenti" sigh!) condizionate dalla stazione appaltante e dal "sindacato governativo locale". Non si spiegherebbero altrimenti le relazioni di parentela o le conoscenze "strette" tra molte persone assunte nella cooperativa e funzionari dipendenti del V° Dipartimento del Comune di Roma. Così come altri provengono dal "sindacato governativo". Sia chiaro: tutti hanno il diritto costituzionale alla migliore occupazione senza distinzione di sesso, età, convincimenti personali e status...
Ma ci troviamo di fronte, a mio avviso, ad una peculiare organizzazione scientifica del lavoro basata, non sulle capacità e le pari opportunità per tutti, ma sull’uso strumentale del danaro pubblico finalizzato ad un "do ut des": più servizi in appalto in cambio dell’ubbidienza, della sistemazione e promozione di parenti e amici, utili poi nei momenti elettorali e nel tesseramento sindacale.
Purtroppo, l’Osservatorio comunale del Lavoro cozza contro questo sistema e trova difficoltà a svolgere le sue prerogative istituzionali di tutela contro licenziamenti e vessazioni nelle varie cooperative (su questo sito web ci sono alcuni video sull’argomento e La invito a visionarli). E non sorprende che i NAS, quando sono intervenuti in una struttura comunale per anziani appaltata, abbiano trovato falle enormi nell’igiene e sicurezza, dovute, a mio avviso, a questo "felice" connubio tra ente appaltante, coop. appaltatrici e "sindacato governativo".
Allora, caro Sindaco, appena avrà nominato i nuovi assessori si potrebbe occupare anche di questi temi etici?
Cordiali Saluti
Domenico Ciardulli
Comitato per l’Applicazione della Delibera C.C. 135/2000