Home > CHE SUCCEDE ALL’UNITA’?
Mi chiede Enrica. "Ma è vero che voglio cacciare Colombo, il direttore dell’Unità e che dietro questo c’è proprio la sinistra? L’Unità è un giornale estremista?"
Cara Enrica, ogni mattina appena alzata io mi leggo la rassegna stampa di vari quotidiani e ne leggo poi interamente alcuni, l’Unità è uno di quelli. Non so in base a quale pregiudizio tu possa aver pensato che si trattasse di un giornale estremista o aggressivo. Possono essere tali La Padania, il Foglio, il Giornale, ma non certo l’Unità. Furio Colombo è una persona colta e moderata che proviene da una larga esperienza americana. Certo è da un po’ che si parla della sua rimozione, e proprio su richiesta di D’Alema, il quale, come sai, ha un giornale suo, Il Riformista, che è così poco di sinistra da essere l’unico giornale non di destra citato nella rassegna stampa governativa e che ha articoli che fanno raggricciare i capelli tanto poco sono di sinistra. Quando D’Alema era al governo, venne il primo atto di attacco all’Unità e si tentò di farla sparire, mentre era uccisa proprio l’unica stazione radio di sinistra esistente in Emilia. Ora D’Alema ha sempre sofferto della concorrenza tra l’Unità, che è molto amata, e il suo giornale, Il Riformista, che vende pochissimo, e anche Fassino ha le sue vendette da fare, perché, nella famosa manifestazione della pace di Roma, quando tirarono le bottigliette sulla sua scorta e Fassino ululò alla vittima ferita, e l’Unità portò ‘anche’ resoconti un po’ più veritieri dei fatti. Da allora la segreteria DS ha manifestato sempre acrimonia verso il giornale, come verso i girotondini e i pacifisti, ed è stata nemica di Colombo e Padellaro e anche di Sansonetti che è un fiero giornalista leonino, che poi trasmigrò alla direzione di Liberazione. L’Unità è stata accusata di essere troppo incline a Cofferati, che come sai D’Alema defenestrò per gelosia personale al suo ingresso nel partito relegandolo a Bologna. Ora un giornale, di qualunque parte sia, è, finanziariamente, nelle mani di qualche riccone. L’Unità è in mano all’editore Alessandro Dalai che l’ha salvata dal fallimento e ha voluto Colombo direttore, ma ora c’è una cordata azionaria dei fratelli Angelucci che tenta di spodestarlo e di prendersi l’Unità. Questi fratelli Angelucci sono stati loro a far fallire l’Unità in precedenza e si pensa che adesso ci riprovino. L’intento sembra sia quello di prendere nelle loro mani l’assetto societario dell’Unità per poi farla fallire come già hanno fatto in passato ed estrometterla dal mercato, chiudendo la bocca all’unica testa moderata della sinistra. Tutto questo piacerebbe molto a D’Alema. Io sono di Bologna e al tempo del fallimento dell’Unità, si sapevano le sofferenze della redazione, completamente abbandonata da D’Alema, che era allora presidente del consiglio. Per ora i giochi sono sotterranei e la spallata è rimandata a dopo le elezioni. Gli Angelucci non sono esattamente di sinistra, sono i re delle cliniche private (ne hanno decine, vedi il San Raffele), sono grandi amici di Fini (ma anche di D’Alema) e hanno anche il pacchetto azionario di Libero (ti dice niente?) che è il giornale berlusconiano di Feltri, ma hanno anche una quota del Riformista di D’Alema (ti dice niente?), sono soci di Capitalia, il cui presidente, Geronzi, è indagato per truffa e bancarotta per la Cirio. Brutto mondo quello della politica dove ci si fa le scarpe tra amici di partito e si è soci di strani figuri della parte avversa. Molto meglio il mondo dei pacifisti, dei volontari e dei girotondini. Ormai gli unici valori puliti sono rimasti qui.





Messaggi
1. > CHE SUCCEDE ALL’UNITA’?, 31 gennaio 2005, 12:47
Il 28 novembre il direttore de L’Unità, Furio Colombo, è stato protagonista di un dibattito con un esponente diessino, Nicolucci, rispondendo alle preoccupazioni di Colombo, replicò stizzito che «La parola regime mi provoca l’orticaria». Nicolucci non è un diessino qualsiasi: è stato consulente di Fassino al ministero di grazia e giustizia, ed è il "ghost writer" del libro dello stesso Fassino "per passione" (libro nel quale si afferma che Berlinguer era un illuso, che Craxi aveva ragione, e che Ferrara è uno dei nostri: testuale).
Lo scontro tra Colombo che affermava che siamo al regime, e il fassiniano Nicolucci ha portato alla messa in pericolo della attuale direzione de L’Unità. Il partito la vuole cambiare. Si fanno tanti nomi, uno peggio dell’altro. Inoltre, la redazione ha denunciato pochi giorni fa che si vuole vendere la testata alla stessa società che possiede sia Il Riformista che Libero.
L’attuale opposizione è responsabile della sconvolgente situazione italiana,non ha fatto niente per contrastare il pericolo Berlusconi,per paura,mancanza di determinazione,per vigliaccheria o forse peggio.
Si è piegata alla strategia della vittimizzazione berlusconiana e le ha lasciato via libera per demolire lo Stato italiano.Sopprimendo la voce di Colombo,l’opposizione sopprime critiche al regime e a se stessa.
Patrizia