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CIAO A VITTORIO FOA

Publie le martedì 21 ottobre 2008 par Open-Publishing

Non c’è più Vittorio Foa, non c’è più fisicamente. Una delle più lucide intelligenze della storia repubblicana dopo che il fascismo è caduto senza aver saputo imprigionare la sua integrità intellettuale.

A 98 anni ha detto addio a questo inizio di un nuovo secolo dopo aver attraversato da protagonista sociale il 900 con la sua innata tenerezza nei rapporti personali. Quel suo modo di essere, di fare, di parlare, di ascoltare ha educato centinaia e centinaia di persone che lo hanno conosciuto durante la sua attività di dirigente sindacale della Cgil e padre della sinistra, di quella nuova e passionale degli anni 70 e di quella storica e moderata degli anni del riflusso culturale e sociale. Con lui si poteva anche non essere d’accordo, e molti di noi che lo hanno conosciuto negli anni 70 non potevano condividere il suo appoggio – sempre analitico e mai superficiale – alla trasformazione ipermoderata di un’intera classe politica nata dentro il grande movimento sindacale degli anni 60 e 79 e nel partito comunista italiano, però sempre ci siamo interrogati con umiltà sul merito delle sue analisi.

Io l’ho conosciuto nella seconda metà degli anni 70 e ricordo nei particolari quando in un’occasione di una riunione nazionale a Milano – in via Vetere nella federazione di Democrazia Proletaria - quando alla fine di una chiacchierata sulle lotte di quei mesi alla fiat, io giovane operaio siderurgico delle ferriere gli chiesi con timore un contributo scritto per il nostro giornale di fabbrica.

Il mio timore scomparve subito di fronte al suo dolce e disarmante sorriso e alla sua disponibilità non solo a collaborare con noi giovani operai - “giornalisti della fucina” come ci definì – ma anche ad incontrarci per “ vedere come fate inchiesta in quell’inferno”. L’articolo, l’originale lo conservo con cura – mi arrivò dopo tre giorni e ci dannammo a chiudere in fretta il numero del “Periodico dei lavoratori della Fiat-ferriere” per distribuirlo con orgoglio al cambio turno del mattino. Ciao Vittorio.

franco cilenti

http://blog.libero.it/lavoroesalute