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CONVOCAZIONE CONFERENZA STAMPA CONTRO LA CHIUSURA DEI PHONE-CENTER
Publie le martedì 20 marzo 2007 par Open-PublishingMilano, martedì 20 marzo 2007, ore 11
Circolo della Stampa, corso Venezia 16 (Sala Montanelli)
UNA LEGGE DISCRIMINATORIA E IRRAGIONEVOLE PER CHIUDERE I PHONE CENTER DEGLI IMMIGRATI. COSI’ LA REGIONE LOMBARDIA SOSTIENE LA CANDIDATURA DI MILANO ALL’EXPO
Martedì 20 febbraio 2007 alle ore 11, presso il Circolo della Stampa di Milano (Sala Montanelli) si terrà la conferenza stampa convocata dal Comitato promotore contro la chiusura dei phone center.
Entro la fine di questo mese quasi tremila phone center lombardi saranno costretti a chiudere per effetto dell’entrata in vigore della Legge regionale 03-03-2006 n. 6, fortemente voluta dalla Lega Nord.
Con il risultato di mettere sul lastrico più di diecimila immigrati che, dopo aver investito denaro e anni di lavoro in questa attività, a fine mese rischiano oltre al lavoro anche il permesso di soggiorno.
“Questa situazione rischia di appannare l’immagine di Milano come capitale multirazziale e multiculturale e non giova certo a sostenere la candidatura della città all’Expo, oltre a essere in contraddizione con le dichiarazioni di Roberto Formigoni che una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera sottolineava che la Regione avrebbe messo in atto tutte le misure per sostenere l’imprenditoria immigratd”, ha dichiarato Otto Bitjoka, imprenditore del settore e portavoce del Comitato promotore contro la chiusura dei phone center.
Sottolineando come la legge regionale di imminente applicazione, oltre a violare il principio della libera iniziativa economica e del diritto al lavoro, introduce una retroattività incostituzionale.
La legge contempla infatti un percorso ad ostacoli tutto speciale, diverso dalle norme che regolano gli altri servizi pubblici:
– obbligo di avere due bagni interni per locali fino a 60mq, tre per le metrature superiori, senza possibilità di servizi esterni o in cortile, come previsto per bar e parrucchieri
– obbligo di una sala d’aspetto assolutamente inutile, dato che i phone center servono per telefonare e non per ricevere chiamate
– divieto di svolgere altre attività accanto a quella telefonica
– mancata erogazione dei contributi normalmente concessi dalla Camera di Commercio per favorire gli esercenti nei casi di adeguamento
In una fase di liberalizzazione delle attività commerciali - quando anche i supermercati possono vendere ormai farmaci, giornali e viaggi - e di interconnessione tra servizi telefonici e telematica, la Lombardia, regione di punta dell’economia italiana con Milano che si candida a essere sede dell’Expo, decide contro ogni ragionevolezza che dove si telefona non ci si può più connettere a Internet, né inviare fax o spedire denaro a casa.
Contro questa trovata - che ricorda da vicino le leggi razziali emesse nei confronti dei commercianti ebrei durante il fascismo - il TAR di Brescia ha rinviato la legge alla Corte Costituzionale, mentre il Comune di Bresso delibera di non applicarla “per salvaguardare attività già presenti sul territorio che costituiscono importanti punti di servizio e opportunità di lavoro e reddito”.
Nel corso della conferenza stampa verranno comunicate le prossime iniziative sia legali che di mobilitazione, organizzate dal Comitato promotore.
Contatti:
Flora Cappelluti - Sala Stampa nazionale - via Cordusio 4, 20123 Milano -
cell: 328/41.89.510 - flora.cappelluti@gmail.com
Comitato Promotore contro la legge regionale N.6
Via Vitruvio,4
20124 - Milano
tel: 02.32.06.26.800
fax: 02.700.534.356
email: comitatophc@gmail.com