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CRONACA DI UN FACCIA A FACCIA
Ieri sera 2 maggio 2007, alle 21 precise, nel tempio della televisione é stata celebrata la funzione solenne con i due concelebranti di destra e di « sinistra » e due diaconi a cronometrarne le declamazioni. Ne riportiamo una sintesi.
• Ségo apre la funzione diffondendosi sul dramma della condizione femminile, specialmente della violenza di cui le donne sono vittime, sulla disoccupazione, il carovita, le diseguaglianze, l’insicurezza.
• Sarko replica snocciolando dati « statistici » sull’aumento della « violenza » durante il governo Jospin e sulla sua diminuzione durante la sua permanenza al Ministero degli Interni. Passando al tema del deficit, dice senza giri di parole che la metà dei dipendenti pubblici che andranno in pensione non sarà sostituito, con la conseguente riduzione di 225 000 funzionari, i cui mancati stipendi concorreranno a ridurre la spesa statale.
• Ségo si impegna invece a non ridurre il numero dei funzionari, come i poliziotti, il personale ospedaliero, quello della scuola, ma a conseguire gli stessi risultati eliminando i doppioni nell’amministrazione centrale ed in quella locale e lottando contro gli sprechi.
• Sarko osserva che, se il PS non é contrario alla riduzione, sostiene anzi la necessità dell’aumento degli organici della polizia, é inesplicabile la sua opposizione, in parlamento, all’assunzione di nuovi poliziotti. Ripropone quindi il suo programma tendente a sanzionare duramente i recidivi, anche se minori. Sostiene che le difficoltà negli ospedali sono causate dall’applicazione dell’orario settimanale di 35 ore.
• Ségo sostiene invece che le difficoltà negli ospedali non dipendono dall’orario di lavoro ma dalla carenza di mezzi. Non contesta veramente l’opportunità di sanzionare più duramente i recidivi, compresi i minori, proponendone l’inquadramento disciplinare a cura di militari. Sostiene che il debito pubblico deve essere ridotto mediante i proventi della crescita economica (la quota eccedente l’aumento del PIL del 2,5% annuo), non riducendo il personale del servizio pubblico. Le tasse vanno ridotte alle imprese che reinvestono. Si deve incoraggiare l’ecoindustria, che puo’ creare centinaia di migliaia di posti di lavoro.
• Sarko esprime la sua volontà di « liberare » il lavoro (lavorando 50’ di più al giorno si puo’ aumentare il salario mensile del 15%), detassando gli straordinari. Si eviterebbero cosi’ le delocalizzazioni. Propone inoltre di inasprire la tassazione delle imprese che delocalizzano.
• Ségo si impegna a lottare contro gli sprechi, ad assumere per recuperare contributi, a creare 500 000 nuovi posti di lavoro “trampolino” che facilitino l’ingresso dei giovani sul mercato del lavoro.
• Sarko ribadisce che le 35 ore non hanno creato nuovi posti di lavoro e che i salari sono troppo bassi. 500 000 posti non sono occupati. I disoccupati non potranno rifiutare più di due offerte di lavoro successive.
• Ségo sostiene invece che le 35 ore settimanali hanno creato 1 milione di posti di lavoro, ammette tuttavia che la seconda legge sulle 35 ore é stata troppo rigida. Le parti sociali ridiscuteranno le 35 ore. Si impegna a rilanciare la democrazia sociale (in Francia, solo l’8% dei lavoratori dipendenti é iscritta ad un sindacato) ed a promuovere la ricerca scientifica.
• Sarko propone di alleggerire gli oneri delle imprese che aumentano i salari e di rendere più difficile il licenziamento degli ultracinquantenni.
• Ségo vuole aumentare i bassi salari aumentandoil Salario Minimo. Il suo progetto é quello di fare dei Francesi un popolo di imprenditori, di sburocratizzare lo stato, di trasferire risorse alle regioni.
• Sarko indica la sua volontà di riformare i regimi pensionistici speciali (SNCF, RATP) finanziando con i mezzi risultanti dalla loro abolizione un aumento del 25% delle pensioni più basse. Intende portare le pensioni di reversibilità dal 54% della pensione del coniuge deceduto al 60%, risolvere il problema della mancanza di alloggi economici facilitando l’accesso alla proprietà ed i relativi prestiti immobiliari.
• Ségo intende rimettere in discussione le leggi Fillon sulle pensioni, che hanno causato situazioni ingiuste, poiché non tengono conto delle differenze fra i tipi di lavoro. Accenna alla sua intenzione di ricavare risorse dalla tassazione dei redditi di borsa.
• Sarko sostiene che per finanziare le pensioni bisogna aumentare i contributi ed il periodo di contribuzione, riducendo contemporaneamente le tasse e la spesa pubblica, aumentando la produttività. Infatti, dice, se il lavoro dipendente ed il capitale sono troppo tassati, vanno all’estero. La Francia deve tassare le importazioni.
• Ségo propone di ridurre l’IVA sugli ecomateriali, di dimezzare le tasse alle imprese che reinvestono i profitti. L’emergenza abitativa é causata dalla mancanza di case popolari. Dopo 15 anni di pagamento dell’affitto, gli assegnatari devono poter accedere alla proprietà.
• Sarko sostiene che le tasse non devono comunque eccedere il 50% dei guadagni. Propone l’abolizione del diritto di successione. Sostiene che l’energia nucleare é un’energia pulita.
• Ségo denuncia il riscaldamento del pianeta, sostiene la necessità di promuovere la costruzione e l’uso di vetture non inquinanti. Propone di mantenere il nucleare, sostenendo che rappresenta il 17% dei consumi elettrici (in realtà, il nucleare rappresenta, in Francia, il 17% dei consumi energetici totali, ma il 78% dei consumi elettrici, NdA) aumentando l’energia prodotta da fonti rinnovabili. Propone di investire non nell’EPR, ma in reattori della quarta generazione e di puntare sul ritrattamento del combustibile nucleare usato.
• Sarko sostiene la necessità di restaurare nella scuola il rispetto, l’autorità, il sapere. Propone la libera scelta della scuola dove inviare i propri figli, in base ai risultati ottenuti da ogni stabilimento scolastico.
• Ségo propone una scuola che realizzi l’uguaglianza delle opportunità. Si impegna a recuperare i 100 000 posti soppressi nella scuola dall’attuale governo, ad aumentare i fondi per le Zone di Educazione Prioritaria e quelli per il sostegno scolare individuale, a dividere le scuole medie con più di 600 alunni e a non superare 17 alunni per classe. Propone un servizio della Prima infanzia e l’abbassamento dell’età scolare obbligatoria a tre anni.
• Sarko intende garantire ad ogni madre la custodia dei suoi bambini
• Ségo accusa l’attuale governo di avere ridotto gli insegnanti di sostegno che rendevano possibile la scolarizzazione dei bambini con handicap. Vuole che la Francia torni al tavolo europeo, rifacendo un referendum sul TCE. Dice no alla competitività con i paesi dove i salari sono bassi e sostiene che occorre allineare i paesi europei verso l’alto, non verso il basso.
• Sarko esprime la sua opposizione ad un ulteriore allargamento dell’Unione, in particolare alla Turchia. Le trattative fra UE ed OMC devono svolgersi sulla base della reciprocità. La regola del voto unanime nell’UE deve essere superata.
• Ségo ricorda che ogni nuovo ingresso nell’UE verrà sottoposto, in Francia, a referendum.
• Sarko sottolinea la pericolosità dei dirigenti dell’Iran, al quale deve essere impedito l’accesso al nucleare militare.
• Ségo va oltre, affermando che occorre impedire all’Iran anche l’arricchimento dell’uranio.
• Sarko denuncia la situazione del Darfour. Sostiene la necessità di contribuire allo sviluppo dell’Africa… scegliendo gli immigrati. Renderà più severi i criteri di ricongiungimento delle famiglie degli immigrati (disponibilità di un alloggio adeguato, conoscenza della lingua).
• Ségo va oltre anche sul Darfour, proponendo di far pressione sulla Cina minacciandola di boicottare le Olimpiadi. Sul problema dell’immigrazione, propone di cooperare con Italia e Spagna, di modificare il meccanismo degli aiuti allo sviluppo, di promuovere in Africa l’utilizzo dell’energia solare, di operare per ridurre la differenza fra ricchi e poveri.
• Sarko sostiene l’impossibilità di regolarizzare gli immigrati irregolari, ma la necessità di esaminare la loro situazione caso per caso.
• Ségo concorda sull’opportunità di esaminare le domande di regolarizzazione caso per caso e ricorda che non ha mai proposto di regolarizzare tutti. Contesta tuttavia il metodo di Sarkozy, che ha indicato preliminarmente un certo numero di regolarizzazioni che, guarda caso, ha coinciso con quello accordato dopo l’esame « caso per caso ».
• Sarko sostiene l’inutilità di riforme istituzionali (dalla 5. alla 6. Repubblica). Le istituzioni sono vitali e la partecipazione alle presidenziali dell’85% dell’elettorato lo prova. Segnala che quasi tutti i deputati e senatori dell’UDF si sono schierati con lui.
• Ségo sostiene invece che la Francia é cambiata e che, dunque, si deve cambiare le sue istituzioni, per referendum, abolendo il cumulo dei mandati, promuovendo la decentralizzazione, realizzando la democrazia partecipativa.
• Sarko pensa che la crisi francese sia la crisi del lavoro, che deve essere liberato. Non crede all’assistenzialismo né all’egualitarismo, ma ad una società basata sul merito.
• Ségo propone ai Francesi di scegliere l’avvenire. Indica come modello…Angela Merkel. Ricorda di essere madre di 4 figli. Le sue priorità sono il lavoro, la lotta all’insicurezza, alla violenza, alla precarietà, in difesa della salute e del servizio pubblico.
Che dire di questa cerimonia, durata due ore e mezza, con il favorito sulla difensiva e la sfidante all’attacco, entrambi attenti ai colori dell’abito, al tono della voce, alle pause, all’espressione del viso ed ai gesti, il tutto sapientemente preparato e studiato attentamente con la collaborazione dei rispettivi staff di esperti in comunicazione ?
Sarkozy ha riproposto il suo progetto : liberare il lavoro… straordinario (uno slogan nazista), rendere la vita ancora più dura ai disoccupati, creare nuovi posti di lavoro nella polizia riducendo il pubblico impiego di 225.000 unità, aggravare le pene per i « delinquenti », scegliere gli immigrati come facevano i negrieri con gli schiavi, togliere al pubblico per dare al privato, ridurre le tasse (ai ricchi) a cominciare, guarda caso, dall’abolizione della tassa di successione, aumentare i contributi ed il numero di anni necessari per ottenere una pensione, risolvere il problema della casa diventando proprietari della stessa (cosi’ le banche intascheranno gli interessi sui prestiti), sviluppare l’energia nucleare, restaurare la scuola autoritaria e meritocratica, di classe insomma.
Royal ha difeso il servizio pubblico ed i suoi dipendenti, si é impegnata a lottare contro gli sprechi, a facilitare l’accesso al lavoro dei giovani in forme non precarie, a promuovere la ricerca scientifica, ad aumentare lo SMIC, a lottare contro la burocrazia, a favorire la creazione di imprese, a decentralizzare l’amministrazione, a difendere il sistema pensionistico, a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili, ad assumere personale nella scuola e negli ospedali, a realizzare la democrazia partecipativa, a contrastare l’insicurezza e la violenza.
L’impressione é che non si tratti di due progetti di società alternativi l’uno all’altro. Mentre é estremamente semplice definire quello di Sarkozy, che é nettamente di destra, ultraconservatore, xenofobo e razzista e lo dice apertamente, dare una definizione netta di quello della Royal é impresa molto più complicata.
Una differenza c’é ed é sensibile : l’uno vuole aumentare le ore straordinarie, l’altra denuncia questa pratica, che scoraggia le assunzioni invece di incoraggiarle, e sostiene la necessità di conquistare il pieno impiego
La candidata socialista si richiama ad Angela Merkel, il suo progetto ricorda molto quello di Tony Blair, che alcuni considerano il vero realizzatore del programma politico di Margaret Thatcher, mentre su temi come quello dell’insicurezza, della violenza e del « tutto sicuritario » i due candidati parlano quasi lo stesso linguaggio.
Mentre l’uno sogna una Francia di piccoli e grandi proprietari, l’altra sogna una Francia di piccoli e grandi imprenditori, entrambi vagheggiano l’aumento degli organici dei poliziotti e confermano la validità dell’energia nucleare. Su questi due ultimi temi la candidata socialista si impegna in una vera e propria rincorsa del suo avversario.
Mentre l’uno parla di « immigrazione scelta » e l’altra di « cosviluppo » dei paesi africani, entrambi si oppongono alla regolarizzazione degli immigrati che alimentano il mercato dei moderni schiavi che producono una parte non trascurabile della ricchezza francese.
La Royal non ha fatto alcun appello ai milioni di elettori che al primo turno sono rimasti sordi alle sirene del voto « utile », né ai milioni di cittadini di serie B figli e nipoti di immigrati che continuano a vivere nelle cités, dove il tasso di disoccupazione raggiunge il 50%.
In politica estera, poi, la candidata socialista ha destato l’impressione che la sinistra non ha un progetto di politica estera diverso da quello della destra, se si eccettua l’eventuale boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino !
Ci si chiede se la Royal abbia voluto attirare i 7 milioni di voti andati a Bayrou. Ma come ? I nuovi elettori « centristi » provengono dalla « sinistra » ed andranno, secondo logica, a raggiungere, a destra, i vecchi elettori dell’UDF, i cui rappresentanti hanno già scelto pubblicamente Sarkozy.
Certo, fra i due, sosteniamo Royal, ma, duole dirlo, senza alcun entusiasmo e pensando già al dopo, che, fra il martello di Sarkozy e l’incudine di Royal, comporterà lacrime e sangue per quanti, e sono tanti, soprattutto giovani, non si accontentano più dell’alternanza nel sistema della democrazia borghese ma intendono costruire un’alternativa ad un tale sistema basata sulla pace, la giustizia sociale, l’uguaglianza fra i popoli, la democrazia di genere.
Parigi, 3 maggio 2007
Giustiniano Rossi