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CULTURAME

Publie le venerdì 25 settembre 2009 par Open-Publishing
2 commenti

Delirio di Brunetta a Gubbio contro il Festival di Venezia
«C’è una parte di questo paese, il 20-30-40%, che non rischia nulla. È l’Italia della rendita, dei furbi, dei fannulloni… l’Italia peggiore, opaca, sporca… I parassiti dei teatri lirici, i finti orchestrali, i finti cantanti, i finti scenografi… cui stiamo sulle scatole perché gli stiamo facendo un mazzo così. E io mi onoro di essere il distruttore di questa rendita parassitaria infame»

E’ caratteristica dei regimi più retrivi, fascista o comunista, attaccare la cultura come parassitaria e priva di valore.
Uno dei più “alti” rappresentanti del nostro regime in fieri, Brunetta, lo fa (una nota squisita che ancora ci mancava).
Dopo l’attacco a magistrati, giornalisti e insegnanti, l’attacco agli uomini di cultura aggiunge una nota in più a questo governo cialtrone, inefficiente, incolto e depravato.

http://www.youtube.com/watch?v=ENcAPbd4nKM

"Anatemi ed invettive feroci contro i registi, parafondellati con un sarcasmo daegno del peggior Bagaglino".

Con odio compiaciuto Brunetta ripete la parola CULTURAME agli intellettuali, che considera oziosi mistificatori, essendo per lui la cultura priva di alcun valore e utilità.
Si riappropria di una parola usata da Scelba negli anni più bui e chiede a Bondi di chiudere il FUS, che finanzia l’industria culturale italiana, l’Arena di Verona come il Teatro Fenice di Venezia, la Scala come la Biennale
"Esiste un culturame parassitario che spunta sentenze contro il proprio Paese: ed è quello che si vede in questi giorni alla Mostra del cinema
Esponenti, di un’Italia leggermente schifosa”.

Poiché l’unica indicazione finora venuta dal governo per la cultura è quella schifosa di finanziare film a luci rosse, consigliare attrici tipo Noemi, abbassare a bordello la tv pubblica, finanziare convegni di Dell’Utri, e, vedendo di che tipo di KULtura si circonda il premier e quale consiglia alla tv, comprendiamo la minorità di Brunetta e il suo odio per un mondo a cui non appartiene.

Come B ha sposta il mite Giordano preferendogli una iena da soluzione finale, potrebbe spostare Brunetta al Ministero dell’educazione, obice prezioso in quella distruzione della scuola italiana che la Gelmini non compie in modo abbastanza truculento. Basta con le timidine, avanti i dissennatori!

Le sciagurate ovazioni della platea di Gubbio ai suoi vaneggiamenti inconsulti spiegano perché siamo all’80° posto nella libertà di stampa nel mondo, a livello della Tailandia, al 24° posto per connessione a internet, primi nel mondo per patrimonio culturale e per eccellenza dei cervelli, ma costretti a dimettere i nostri beni d’arte e a cercare lavoro all’estero.
Brunetta valuta un settore da quanto rende in dané. Da questo punto di vista le scuole sarebbero da chiudere in quanto a fondo perduto, il Parlamento pure, senza contare il milione di parassiti della casta politica. Ma sarebbe da licenziare subito anche un Ministro come lui che porta solo discredito e umiliazione al nostro paese.

Ripetendo il gesto dell’iracheno che lanciò la sua scarpa contro Bush chiamandolo ‘Cane’ inviterei i miei connazionali a lanciare sul ministro, nano anche in senso culturale, un dizionario, in nome di una cultura da salvare contro la barbarie che avanza, una cultura di cui l’Italia è sempre stata prima nel mondo e che rimane, ancora, malgrado i Brunetta, i Berlusconi e i Bossi, l’unica perla che ci onoriamo di portare alla storia della civiltà.

Beppe Giuglietti scrive: "Siamo certi che il “culturame” evocato da Brunetta sarà tutto in piazza del Popolo a Roma il prossimo 3 ottobre, quando non si parlerà soltanto di libertà dell’informazione, bensì anche dei saperi, della cultura, dello spettacolo. Esattamente di tutto quello cui la destra vuole mettere il bavaglio. La nostra solidarietà a Michele Placido e a tutto il mondo del cinema e delle diverse attività culturali è scontata e doverosa. Ma è anche un appello sincero e forte perché la risposta avvenga attraverso una straordinaria mobilitazione delle coscienze."

A Bologna, ‘Teatri di Vita’ propone tre tipi di abbonamento: 99 euro intero, 49 ridotto, 2184 euro abbonamento Brunetta per chi condivide la tesi di Brunetta ed è giusto che paghi ogni spettacolo per quello che realmente costa.
Ma se, al contrario, pagassimo anche Brunetta per quello che effettivamente vale?

Da http://www.1x100.net/blogzine/2009/09/12/cara-brunetta/

Cara Brunetta,

se non fossi la zappa che sei, proverei a spiegarti cos’è e a cosa serve quello che definisci il “culturame parassitario di merda”, di cui mi pregio di far parte. E non parlo dei cortigiani che lustrano i vostri festini, dei servetti da salotto che affollano le vostre tv, nè dei prodotti da carrozzone che finanziate con i soldi pubblici, amici di enti e fondazioni amiche. Mi riferisco a quella classe -senza classe- di gente che della cultura e della creatività ne ha fatto un mestiere e ci campa. I loro prodotti sono il punto più avanzato di ricerca che il Paese ancora riesce ad esprimere, nonostante le zappe come te che ci governano fingano di non accorgersene. Sono i saltimbanchi dei contratti a progetto, il popolo dei 1.300 euro – quando va bene- del lavoro inventato prima ancora di essere fatto. Sono quelli che non provengono da nessun avanzo di cricchetta massonica, come te e il tuo padrone, avanzi da Prima Repubblica, che da venti anni saltano da un partito ad un consiglio di amministrazione, senza aver – per usare le tue stesse parole da scaricatore di water “lavorato un giorno in vita loro”.

Siamo noi ad alimentare l’industria dei media che ha consentito al tuo padrone di “scendere in campo” e circondarsi di cortigiani da ossequio e da voti. Siamo noi i subappaltatori delle sue redazioni, delle sue agenzie di comunicazione, i ricercatori dei botulini del tuo Capo sempregiovane. Siamo quelli che lavorano senza ferie ai “numeri zero”, siamo i numeri dei database delle vostre agenzie, che ballano, suonano, recitano, fanno ridere e piangere il vostro auditel. Per quelli come noi il Fus ha il numero chiuso da sempre, siamo onlus per costituzione. Siamo ricercatori a vita, abbiamo imparato la litania dell’impegno prima di tutto, della passione, dell’autopromozione. In una cosa, cara Brunetta, mi sento di darti ragione: siamo un popolo di merda, questo sì, altrimenti tu non staresti lì.

Tu sei esattamente il prodotto del “culturame parassitario di merda” che ti messo lì, causa e conseguenza del regime di zappe che rappresenti.

A. Pizzola – il parassita.

Se Brunetta ha un conto aperto con la natura perché se la prende con la cultura? (L.O.)

Il blog de Il Musico Impertinente ha indetto il premio La mia scarpa per… assegnato mensilmente. Ecco la “September top 5”, ossia la classifica dei primi 5 bersagli del “metaforico” lancio della mia scarpa:
Et voilà!

5° classificato …

Bruno Vespa!

Perché volersi ostinare a tutti i costi ad esercitare la professione di giornalista nella tv pubblica (teoricamente pluralista), quando svolge ottimamente quella di Ministro per la Propaganda, così come non si vedeva in Italia dal Ventennio?

4° posto

Maria Stella Gelmini!!

“I carceri” non sono istituti di pena detentiva per soli uomini! Quindi, gentile Ministra, il plurale de “il carcere” è “le carceri” (sia per uomini che per donne). Per Lei, amante di grembiulini, fiocchi, maestri unici etc. come premio speciale un cappello con la scritta “asina” di collodiana memoria e la possibilità di poter ripetere l’esame di V° elementare. A Reggio Calabria? Non se ne parla nemmeno! L’esame lo terrà presso la scuola elementare di Pacentro (AQ) per anni risultata essere una delle migliori scuole della provincia aquilana e che adesso rischia di scomparire, come tutte le scuole di montagna, grazie alla sua lungimirante riforma.

3° posto

Maurizio Sacconi!!!

Il Tar del Lazio ha sentenziato che «a nessuno può essere imposta l’alimentazione forzata se esprime la volontà di interrompere terapie giudicate inutili», e inoltre che «la volontà del paziente prevale su tutto, sia che la esprima a voce sia che sia espressa per iscritto o in altre forme».
Come far capire al Ministro che la legge sul testamento biologico in discussione in Parlamento è anticostituzionale perché alimentazione ed idratazione sono terapie a tutti gli effetti ed imporle ad ogni costo lede la libertà dell’individuo di decidere della propria vita? Ma lo so, il buon Sacconi non vuole dispiacere qualcuno oltretevere.

Piazzamento d’onore con grande merito è…

Renato Brunettaaaaaaaaaa!!!!

Con l’invasato exploit contro il “parassitario culturame italiano” è andato molto vicino ad essere lui il vincitore, se non fosse che il 1° classificato è un vero fuoriclasse irraggiungibile. La giuria comunque ha deciso per una scarpa un po’ speciale, n° 27, proporzionata alla statura… morale del nostro protagonista.

P.S. Caro Brunetta, cantare sulla gondola “sul mare luccica l’astro d’argento…” non equivale proprio ad essere un musicista!

The winner is… Il vincitore del premio “La mia scarpa per…” non poteva essere che lui,

Silvio Berlusconiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!, il miglior presidente dall’epoca di Cesare Augusto (allo stesso periodo risale l’ultimo unto del Signore! Noi invece oggi li abbiamo raccolti in un’unica persona, unto + miglior statista!).

La doverosa motivazione è molto legata al gesto del caro Muntazer al-Zaidi, di cui farebbe la felicità, perché la “giuria” del premio ha assegnato la palma d’oro al papi nazionale per la saggia decisione di intervenire nella guerra d’invasione in Iraq a fianco di Bush, tacendo che la questione irachena era un’impostura perché in realtà si trattava di una guerra a tutti gli effetti e non di una missione di pace. Soprattutto senza mai chieder scusa al popolo iracheno, ai soldati e ai civili italiani morti in quella finta missione di pace. Cosa che il più grande demente della storia degli Stati Uniti ha avuto almeno il coraggio di fare. In Afghanistan la storia si ripete?
Un pensiero affettuoso ai familiari delle vittime dell’attentato a Kabul.
Irachenamente (alla Muntazer al-Zaidi) impertinente,
Paolo

http://dimodica-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/09/

…e ricordiamoci sempre:
“Fatti non foste a viver come bruti”

Ma, anche Dante, secondo Brunetta, non fu altro che un parassita, per non parlare di San Francesco, patrono d’Italia, ma forse oggi sarebbe miglior patrono Pietro Bernardone, il ricco mercante suo padre.

Paolo:

Meno ministri, più orchestre: con quel che ci costano questi politici, tra annessi e connessi, basterebbe tagliarne un po’ per far rinascere la Cultura, l’Arte e l’Istruzione nel nostro paese.
«La rendita fa male e soprattutto produce mostri», come quei parlamentari abusivi non eletti dal popolo, ma beneficiari di rendita a vita. Che provino loro a confrontarsi col mercato!

Da Masada n° 998, CULTURAME
http://masadaweb.org

http://masadaweb.org

Messaggi

  • Prendersela con Brunetta è come sparare sulla Croce Rossa !! E’ talmente un "caso umano" che fa quasi tenerezza : i veri " deus ex machina" del PdL e del Governo sono altri e non si espongono a figure da guitto !!

    Le vere leve del potere sono in mano a super manager di cui non si conosce neppure il nome ed operano nell’ombra, in quella dimensione occulta della politica in cui le differenze si annullano e gli interessi si intrecciano !!

    MaxVinella

  • Brunetta dovrebbe avere almeno il buon gusto di tacere visto che se in Italia c’è una persona che campa di rendita quella è proprio lui!Sono almeno venti anni che fa il " consulente" del ministero e grazie a quella qualifica ha comprato decine di case dai ministeri e dagli enti pubblici a costi di assoluto favore, ha vinto il concorso di professore universatario non si sa come ( o meglio si sa benissimo)poichè non aveva uno straccio di pubblicazione e tuttora ne ha meno di uno scalcinato assistente volontario, è ministro perchè ....già, perchè? In pratica si becca una marea di stipendi pubblici solo perchè in televisione ha sempre fatto la parte del nanetto livoroso ed isterico ed osa parlare di rendite quando si sa benissimo che chi deve ringraziare per le "consulenze" sono Craxi e De Michelis che ora ha assunto, (mutasis mutandis) come consulente del suo ministero. Ministro, ci faccia il piacere, taccia!Michele