Cabina Teatrale fra fotografia e pittura: al via due importanti mostre

sabato 17 dicembre a partire dalle ore 18, presso la Cabina Teatrale di Saverio Tommasi (via Romagnosi, 13/a, Firenze, a due passi dal cinema Adriano), due mostre di altrettanti interessanti autori del panorama artistico internazionale: Dario Orlandi - Londra, Natale 2003; Eloise Ghioni - Modul’Art, Pannelli artistici componibili. Fotografia e pittura insieme in un mix di produzioni artistiche che resteranno in mostra alla Cabina Teatrale fino al 20 febbraio, visitabili dal lunedì al venerdì dalle 17:30 alle 19:30.

“Queste mostre - dice il direttore artistico dello spazio che ospita l’esposizione, Saverio Tommasi - come tutte le altre attività all’interno della Cabina Teatrale, sono a ingresso e fruizione libera e gratuita, come nessun contributo economico è chiesto agli autori, prassi invece consolidata presso la quasi totalità degli spazi espositivi. In tempi di tagli alla cultura, in particolare al settore spettacolo, ci pare un esempio interessante di un’azione non solo artistica, ma anche sociale”.

La Cabina Teatrale di Saverio Tommasi: 36 mq di spazio sociale e fucina di idee dell’area fiorentina. Inaugurata nel luglio 2005, ospita mostre sia di emergenti che affermati artisti e pratica prestito gratuito di video e libri, con particolare interesse per i documentari e lo spettacolo.

La mostra fotografica di Dario Orlandi si sviluppa in un viaggio attraverso le vie di Londra immortalata nel Natale del 2003: solide geometrie a perdita d’occhio, odore di nebbia che sfuma i contorni e vanifica l’orizzonte. Una storia intima e il piacere di riviverla. Dario fotografa per L’Unità, Il Manifesto, l’Altracittà e l’Agenzia milanese TamTam Fotografie. Particolarmente attivo nel reportage e nella cronaca - principalmente in ambito sociale - dedica i ritagli di tempo a realizzare progetti personali: piccoli spazi per ritrovare il piacere ludico di guardare; linee e sguardi alla ricerca di minime tracce poetiche nelle geometrie contemporanee.

Eloise Ghioni propone 27 opere inedite, concepite per un nuovo concetto di “visione artistica”, un insolito dialogo tra il mondo dell’arte e quello del design. "Modul’art" vuole essere un ponte tra questi due linguaggi espressivi diametralmente opposti e nasce come ibrido artistico-progettuale. Utilizzando varie tecniche care all’artista, dalla “dripping art” allo scratching, le opere di Eloise Ghioni, in stile prettamente astratto gestuale, danno vita a una delle più significative rappresentazioni del connubio tra arte e design, sovente poli estremi della creatività. L’artista nasce come designer, di cui conserva precisione e flessibilità, da tempo si confronta col mondo dell’arte, in un dialogo personale volto alla ricerca e sperimentazione della materia e del colore.

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