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"Cadevano le bombe come neve quel 19 Luglio a S.Lorenzo ..."

Publie le sabato 18 luglio 2009 par Open-Publishing
5 commenti

FRANCESCO DE GREGORI – SAN LORENZO

Cadevano le bombe come neve,

il diciannove luglio a San Lorenzo.

Sconquassato il Verano, dopo il bombardamento.

Tornano a galla i morti e sono più di cento.

Cadevano le bombe a San Lorenzo

e un uomo stava a guardare la sua mano,

viste dal Vaticano sembravano scintille,

l’uomo raccoglie la sua mano e i morti sono mille.

E un giorno, credi, questa guerra finirà,

ritornerà la pace e il burro abbonderà

e andremo a pranzo la domenica,

fuori porta, a Cinecittà, oggi pietà l’è morta,

ma un bel giorno rinascerà e poi qualcuno farà qualcosa,

magari si sposerà.

E il Papa la domenica mattina da San Pietro,

uscì tutto da solo tra la gente, e in mezzo a San Lorenzo,

spalancò le ali, sembrava proprio un angelo con gli occhiali.

E un giorno, credi, questa guerra finirà,

ritornerà la pace e il burro abbonderà

e andremo a pranzo la domenica,

fuori porta, a Cinecittà, oggi pietà l’è morta,

ma un bel giorno rinascerà e poi qualcuno farà qualcosa,

magari si sposerà.....


Presente commemorativo, Domenica 19 luglio 2009, Parco dei Caduti, via Tiburtina, San Lorenzo
19 luglio 1943 - ore 11.03
Ha inizio per Roma il primo bombardamento aereo “alleato”.
Ha inizio per il quartiere di san Lorenzo il peggior giorno della sua storia.

Nella convinzione che la MEMORIA viva e cosciente sia un dovere che non si possa relegare soltanto alle istituzioni, vogliamo commemorare a modo nostro le vittime del bombardamento “alleato” che il 19 luglio 1943 provocò più di 3000 morti nei nostri quartieri.
All’onore di questi caduti civili ed inermi vogliamo portare il nostro presente perché crediamo che la nostra libertà vada difesa anche mediante la conoscenza della storia patria e quella dei quartieri dove tutti i giorni viviamo e facciamo politica, quartieri popolari come San Lorenzo, Tiburtino, Casalbertone e tanti altri.
Simili ricorrenze, troppo spesso commemorate solo dagli anziani testimoni sopravvissuti, devono essere il fulcro di un riavvicinamento tra le vecchie e le nuove generazioni, nella salvaguardia di quella memoria collettiva di gesta e sacrifici che è nostro obiettivo preservare e rinvigorire.

Presente commemorativo con deposizione di una corona d’alloro
presso il Monumento ai Caduti di San Lorenzo all’interno del “Parco dei Caduti del 19 luglio 1943”,
via Tiburtina, San Lorenzo.
Domenica 19 luglio 2009 ore 9.00

Patria Socialista, RASH Roma, Magazzini Popolari Casalbertone

Messaggi

  • Gli alleati scelsero cinicamente di bombardare il quartiere di S. Lorenzo perhè non c’erano importanti monumenti storici ed era un quartiere popolare !!

    Preferirono fare un strage di civili di poco conto, piuttosto che danneggiare il Colosseo, il Panteon o i quartieri alti !!

    Non parliamo poi del Vaticano dove c’era il Papa e non doveva essere assolutamente toccato !!

    E’ vero che gli alleati ci liberarono dai nazi-fascisti, ma in quanto a crudeltà e cinismo erano forse sullo stesso piano : domandare a Dresda, Hiroshima e Nagasaki !!!!!!

    MaxVinella

    • In verità, anche se le affermazioni di Max sono comunque veritiere ( l’ordine era di non danneggiare assolutamente monumenti storici e Roma ne è piena), i reali motivi del bombardamento di S.Lorenzo furono altri :

      1) Il fatto che S.Lorenzo era adiacente alla Stazione Termini e allo scalo ferroviario appunto denominato S.Lorenzo, snodi ferroviari che i tedeschi, venendo meno al concetto di "Roma città aperta" su cui pure si erano impegnati, utilizzavano per trasporto di armi e di truppe.

      2) Il fatto che S.Lorenzo fosse per antonomasia il quartiere antifascista di Roma, l’unico posto dove fosse stata attaccata con le armi ( dagli "Arditi del Popolo") la marcia su Roma nel 1922 e si puntava quindi ad una insurrezione popolare contro Mussolini come reazione al bombardamento.

      In effetti l’insurrezione in quanto tale non ci fu ma non c’è dubbio che fu la vicenda di S.Lorenzo a provocare, solo sei giorni dopo, la destituzione e l’ arresto di Mussolini da parte di Casa Savoia.

      Questo ovviamente non giustifica il carattere criminale di quel bombardamento, come poi fu appunto per Hiroshima, Nagasaki ed addirittura, nel caso di Dresda, a guerra ormai finita ....

      K.

    • Altre verità sul Bombardamento di San Lorenzo
      ovvero intrighi di spie e armi segrete naziste

      Purtroppo molto tempo dopo è trapelata un’altra verità che si aggiunge alle motivazioni che i commentatori precedenti hanno inserito.

      L’attacco a san Lorenzo fu quello ad uno snodo ferroviario molto importante e che avrebbe dovuto mettere ko le comunicazioni ferroviarie tra roma e il resto d’italia, ma...c’è dell’altro, nelle sue vicinanze ( a detta dei servizi segreti USA) vi era un piccolo stabilimento militare che costruiva ( in subappalto) parti di quella bomba volante tedesca che per ironia della sorte fece strage di marinai italiani l’8 settembre con l’affondamento della corazzata Roma. l’obbiettivo di quel bombardamento è rimasto sempre segreto poichè l’OSS americano ha voluto coprire la rete di spie che aveva a Roma e che restò in piedi anche nel dopoguerra.

      Mi fermo qui poichè devo recuperare dal mio archivio i documenti di questa vicenda e conto di mettere il tutto sul sito dell’Archivio Storico Benedetto petrone di brindisi su Pugliantagonista.it

      Antonio Camuso
      osservatoriobrindisi@libero.it

    • Si, è vero, lo stabilimento (che comunque lavorava anche per il Genio Militare Italiano e quindi tanto "segreto e riservato" non era) era nel vialone che collega S.Lorenzo alle caserme dell’Aereonatica Militare ed all’entrata principale della attuale Università "La Sapienza".

      Ironia della sorte, però, quello stabilimento rimase intatto ....

      E l’ "arma segreta" - che comunque non era quel portento tale da sovvertire le sorti della guerra di cui si cianciava all’epoca - finì per essere utilizzata dai tedeschi contro la Marina italiana ...

      K.

    • La vera "arma segreta" di cui Hitler parlò a Mussolini era in realtà la bomba atomica e non le V1 e le V2.

      E fu proprio per impedire ad Hilter di realizzarla che gli USA entrarono in guerra a fianco degli alleati europei.

      Non a caso gli inglesi ritennero assolutamente prioritario, il 17 agosto 1943, bombardare Peenemunde dove c’era la fabbica di acqua pesante, indispensabile per realizzare la fissione nucleare e quindi la bomba atomica.

      I nazisti erano molto più vicini alla bomba atomica di quanto ora gli storici vogliono far credere e Roosvelt ne era perfettamente consapevole.

      Fu proprio con il loro know how e con i loro scienziati ( Oppenheimer) che poi gli USA riuscirono rapidamente a realizzarla e sganciarla in Giappone a scopo dimostrativo.

      MaxVinella