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Calcio e fascio: la Roma sul Corriere dello Sport

Publie le sabato 30 settembre 2006 par Open-Publishing
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di Marco Bucciantini

Dvd Roma Corriere dello Sport
Una versione della storia d’Italia che farebbe impallidire anche Vittorio Emanuele III di Savoia, superbo collezionista di gaffe. Hitler e Mussolini diventano «due statisti a pranzo». Il promulgamento delle leggi razziali - che nel giro di pochi anni cancellarono gli ebrei dall’accesso ai diritti civili, per poi spalancare loro le porte dei campi di concentramento - «provoca un certo disagio nella comunità ebraica romana». È la storia dell’As Roma, fra il 1927 e il 42, dalla fondazione al primo scudetto. Primo dvd sull’epopea giallorossa in uscita il lunedì con il Corriere dello Sport. È la storia della Roma, ma non è la storia d’Italia.

«Un certo disagio» che diventa enorme per lo spettatore e anche per chi ha mandato in edicola questa versione antisemita della storia, come l’ha definita il Riformista. La produzione è di RaiTrade, che però informa di aver «messo a disposizione del Corriere dello Sport le immagini d’archivio, il "pacchetto" del dvd, dalla copertina al disco. Ma i testi e il montaggio sono opera del giornale». Dal Corriere il direttore Alessandro Vocalelli spiega «di aver supervisionato i filmati sportivi, le schede dei giocatori, quelle parti dove era importante la nostra competenza. Il resto sono aggiunte della Rai». La televisione di Stato, comunque, firma il dvd, il produttore esecutivo è Luigi De Siervo, direttore di Rai Trade (così indica la gerenza). «Ma non sapevamo del contenuto». Come se nel caso di un film il produttore fosse all’oscuro dell’opera cinematografica messa insieme da sceneggiatore e regista. E comunque il prodotto esce insieme al quotidiano sportivo (ed è marchiato anche dall’As Roma).

Il filmato in questione è l’inutile appendice ad un lavoro apprezzabile per la parte calcistica. "Correva l’anno 1927-1942", una contestualizzazione storica delle prime gesta della Roma, nata dalla fusione di tre società capitoline nel ‘27. Le prime partite al motovelodromo dell’Appio, il primo derby (vinto) contro la Lazio, il 5 a 0 alla Juventus al campo del Testaccio. Ricordi interessanti, narrati dall’epico centravanti Amedeo Amadei («per lo scudetto ci dettero un premio di 500 lire a partita e una medaglietta). Un’opera imperdibile per il tifoso romanista (il dvd è andato pressoché esaurito). Valutazioni che scompaiono davanti a considerazioni come quella che vede - dopo i bombardamenti a San Lorenzo, nel ‘43 - «l’atmosfera incominciare ad essere pesante», opposta alla "leggerezza" del ventennio. E la follia della guerra viene inquadrata da un punto di vista che sarebbe comico, se non fosse tragico: «Per gli atleti il prezzo da pagare è alto, divisi fra allenamenti e caserme». Il rastrellamento del ghetto viene declassato da genocidio a «gratuita violenza». Questa "storia" comincia nell’anno 1927 quando Churchill, appena sbarcato a Roma, pronunciò «il famoso discorso di consenso al fascismo che legittima l’azione di Mussolini». Lo stesso anno Italo Foschi cede la presidenza della Roma a Renato Sacerdoti, ebreo, industriale alimentare, motore della società giallorossa per molto tempo. «Anche i miei nonni parteciparono a questa rinascita giallorossa. Nonno, poi, era tifoso sfegatato: ottenne anche il vitalizio per questo contributo» fa Riccardo Pacifici, portavoce della comunità ebraica romana. In questo maldestro doppiaggio (la voce fuoricampo del dvd è attuale, non d’epoca) di documenti forse partoriti da un cinegiornale Luce, questo sforzo non è rammentato, neanche nella parte "sportiva".

Anzi, sono proprio i passaggi che riguardano la storia degli ebrei romani che inquietano lo spettatore. In ordine cronologico però s’incontrano prima altre "chicche", fra visioni eufemisticamente parziali di anni e avvenimenti drammatici: «La campagna d’Abissinia dell’ottobre del 1935 porta alla fuga dei 3 oriundi che giocavano allora nella Roma» e superficialità inaccettabili: «Il ‘37 è un anno di scomparse illustri come quella di Antonio Gramsci, che si spegne in una clinica della capitale» (e si sa, c’era finito per un’influenza curata male...). Poi l’incontro del Duce (del quale si magnificano "imprese" come la fondazione del Coni, di Pomezia e Cinecittà) con l’altro bravo ragazzo, Adolf Hitler, in visita romana nel maggio del 1938: «Nel corso di un pranzo fra i due statisti Mussolini ribadisce l’amicizia...».

Un affiatamento che produrrà, il primo settembre di quello stesso anno, le leggi razziali. E mentre scorrono i titoli dei giornali fascisti dell’epoca, che ricordano la sospensione dal lavoro «degli insegnanti ebrei dal 16 ottobre XVI (sedicesimo anno dell’era fascista)», la voce fuoricampo ricorda come «il promulgamento delle leggi razziali provoca un certo disagio nella comunità ebraica romana», subito dopo definita «forte ricca e potente» (e una bella ridimensionata ci può stare, no?). «Molti ebrei - precisa Pacifici - furono catturati perché in quegli anni bui non avevano una lira per scappare. Alcuni andarono in America, in Svizzera. Ma il "grosso" restò a Roma. Altro che ricchi e potenti. Molte famiglie rientravano addirittura nell’assistenza sociale, tanto erano inguaiate. Sostenere le tesi di questo dvd è ignoranza che rasenta la malafede, non fa onore a chi ha realizzato quest’opera, che oscura gli sforzi, anche della stessa Rai, compiuti per valorizzare appuntamenti come la giornata della memoria».

Uno scandalo di sei minuti (tanto dura la ricostruzione del periodo 1927-42, gli anni che interessano questo primo volume in dvd "giallorosso", e che vanno dalla fondazione della As Roma al primo scudetto). Una "storia" che lascia un certo disagio che piano piano, gol dopo gol, lascia il muto dolore di un pugno nello stomaco.

http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=59957

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