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Calderoli commenta il Mondiale: "Ha perso la Francia dei negri, degli islamici e dei comunisti"
Publie le mercoledì 12 luglio 2006 par Open-PublishingL’ambasciatore «indignato». L’ex ministro leghista se la prende anche con Totti
Calderoli, quello delle magliette antislamiche, quello che ha prodotto una ventata di violenza antioccidentale (sì, quello che ha messo a repentaglio anche l’incolumità del nostro personale in un consolato italiano in Libia) ora si occupa anche di calcio. Si occupa di Mondiale. Col suo linguaggio da Ku Klux Klan. In realtà quasi nessuno in Italia l’ha mai preso sul serio (come del resto è accaduto sempre, come del resto ha sancito il voto popolare al referendum che ha ridicolizzato sotto un mare di «no» la sua riforma istituzionale) ma le sue parole hanno creato un nuovo «caso» internazionale. C’è anche un certo imbarazzo a riportare le parole dell’ex ministro, ma vanno citate per «dovere di cronaca».
Eccole: «Quella di Berlino è stata una vittoria dell’identità italiana, dove una squadra che ha schierato lombardi, campani, veneti o calabresi, ha vinto contro una squadra che ha perso, perché aveva immolato sull’altare del risultato la propria identità, schierando negri, islamici e comunisti». L’ex ministro leghista ha trovato anche il modo, poi, di prendersela col capitano della Roma, Totti: «La nostra maggioranza di governo molto probabilmente avrebbe tifato per questa Francia senza identità o delle testate di Zidane o in alternativa per l’Italia di un Totti che non ha mai lottato».
Questo è il calcio per Calderoli. Purtroppo per lui (e purtroppo per l’Italia), però, quelle frasi sono state ascoltate dall’ambasciatore francese a Roma, che era ospite in una trasmissione tv. Yves Aubin De La Messuziere - questo il nome dell’ambasciatore - non se l’è sentita di farle passare sotto silenzio. «Le dichiarazioni di Calderoli a proposito della multietnicità della squadra francese sono inaccettabili». Di più: l’ambasciatore ha scritto al presidente del Senato, Marini, per chiedergli se quei pensieri appartengano all’Italia. «Sono scioccato -ha aggiunto Aubin - ma sono certo che ad essere rimasti scioccati sono stati soprattutto gli italiani per le esternazioni di Calderol. Queste affermazioni non possono che provocare reazioni di odio razziale».
Yves Aubin De La Messuziere è scioccato. La destra, questa destra italiana che l’aveva nominato ministro, ora tace. Non ha detto una parola sull’argomento. Gli altri provano solo un grande senso di vergogna. Per tutti, lo rivela Franco Giordano. «Le parole di Calderoli suscitano vergogna e imbarazzo». E lo dice proprio il segretario di Rifondazione che ha visto la partita a Parigi, dove aveva una riunione della Sinistra Europea. «A Parigi siamo stati accolti benissimo in una terra straordinaria, di grande civiltà e antiche tradizioni democratiche. Ieri sera abbiamo vissuto e festeggiato la nostra gioia insieme agli stessi francesi, a ulteriore dimostrazione dello scarto tra le posizioni razziste e xenofobe di Calderoli e questa società». Insomma, «da italiani - conclude il leader di Rifondazione- sentiamo sempre di più l’imbarazzo e la vergogna per posizioni come quelle di Calderoli».