Home > Canguro muore sul set della pubblicità dell’Invicta

Canguro muore sul set della pubblicità dell’Invicta

Publie le giovedì 14 ottobre 2004 par Open-Publishing

PIACENZA - La vita da canguro star non faceva per lui. Era stato scelto per
promuovere il marchio Invicta in tv. Invece non è riuscito a girare neppure
una scena dello spot di cui avrebbe dovuto essere il protagonista: è morto
sul set, ucciso dallo stress. Ma la «macchina» non si è fermata: il suo
lavoro è stato portato a termine da un uomo travestito da marsupiale. Una
storia triste quella del canguro star.

Tenuta nascosta per settimane. Emersa
solo dopo la denuncia di alcuni operatori dello staff che hanno curato la
telepromozione. Racconta uno di loro: «Non riesco più a dormire, non riesco
a cancellare lo sguardo che aveva quel piccolo canguro che corre come
impazzito nel recinto in cui dovevamo fare le riprese. La temperatura
superava i 38 gradi». E ancora: «Mezz’ora dopo il canguro è crollato al
suolo. Proprio davanti ai miei piedi.

Aveva la lingua penzoloni, la bava
alla bocca. Lo hanno preso per le zampe e trasportato in una stanza al buio.
Nel frattempo ho cercato disperatamente un veterinario. Ma tutto è stato
vano. La mattina dopo, mentre eravamo sul set per le riprese, ci hanno detto
che dovevamo trovare un’altra soluzione perché il canguro era morto».
La storia inizia ad agosto. L’azienda di articoli sportivi Invicta
commissiona alla Sipra la realizzazione di uno spot da trasmettere sulle
reti Rai. Budget: 30 mila euro.

Location : un parco sulle colline del
Piacentino, a Molfasso. Nel cast, su richiesta del cliente, è previsto un
canguro che deve essere ripreso mentre corre in libertà. Per l’occasione
viene realizzato un grosso recinto per evitare che l’animale possa fuggire.
Inoltre è attrezzata una cantina al buio per ospitare il canguro durante la
notte. Non è prevista la presenza di un veterinario sul set.

Manca solo il canguro. La Rai si rivolge a Nicola Melillo, un esperto che da
anni collabora con le varie trasmissioni televisive. Spesa prevista per l’
affitto del canguro: 2.300 euro al giorno. Durata dell’ingaggio: due-tre
giorni. Ma dove reperire un canguro? Melillo non ha difficoltà a spiegarlo.
«Per averlo mi sono rivolto al direttore del Parco delle Cornelle di
Bergamo. Avuto l’ok l’ho sistemato in una cassa e l’ho trasferito sul set».
Ma il suo racconto è a lieto fine: «Il pomeriggio successivo l’ho riportato
al parco».

I conti non tornano. Tino Consoli, direttore veterinario della Asl di
Bergamo denuncia: «Nessuno mi ha mai chiesto l’autorizzazione per spostare l
’animale. E il canguro, inserito nella lista degli animali pericolosi,
necessita sia di una nostra autorizzazione per il trasferimento che di un’
altra rilasciata dal prefetto che confermi la sua destinazione in una
struttura adeguata e autorizzata». La Forestale avvia un’inchiesta. «Da
oltre un mese - spiega Gianni Rainieri, vicequestore aggiunto - cerchiamo
invano di avere delle risposte da parte della Rai.

Le indagini proseguono,
anzi negli ultimi giorni hanno subito una significativa accelerazione in
seguito a riscontri e verifiche incrociate». Si ipotizzano i reati di
maltrattamento di animali, occultamento e smaltimento della carcassa senza
rispettare le norme igienico-sanitarie, false dichiarazioni a organi di
pubblica sicurezza. Quanto prima saranno ascoltati dirigenti e tecnici
presenti sul set per girare lo spot. Nessun commento ufficiale dalla
Invicta. Trapela solo fastidio e malumore: «La morte del canguro ha causato
modifiche nel programma e ritardi nella realizzazione dello spot».

Testo di Emilio Nessi

Tratto da: www.corriere.it