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Cara Melandri, ti parlo di Lorenzo, ultrà di Korogocho, finito in cella

Publie le lunedì 19 novembre 2007 par Open-Publishing
7 commenti

Liberazione, 18 novembre 2007, pp. 1-2

Lettera alla ministra, dopo la visita in carcere a uno dei ragazzi arrestati

Massimiliano Smeriglio*

Fa freddo e piove a Roma, fuori Regina Coeli mi aspetta Valerio Mastandrea, amico di Lorenzo Sturiale, uno dei quattro ultrà arrestati a Roma dopo la domenica di follia. Valerio mi consegna un pacco di libri e l’ansia di capire come sta davvero Lorenzo, come sta fisicamente, dopo le botte ricevute durante la carica che gli hanno procurato una squarcio sulla testa ricucito con quindici punti di sutura.

Lorenzo è un compagno di movimento, ha collaborato con Rifondazione, insieme a Valerio e a tanti altri si è occupato di promuovere l’associazione "Belli come il sole" che fa della liberazione dal carcere dei bambini la sua mission e che promuove iniziative musicali e culturali per i detenuti. Per i media Lorenzo è un ultrà, lui dice di essere un tifoso, un romanista militante che segue la squadra del cuore in casa e in trasferta. Per i media ultrà è sinonimo di violenza e ricerca ossessiva dello scontro, una categoria criminalizzante che tutto ricomprende. Per molti giovani il mondo ultrà ha a che fare con la ricerca di identità collettiva e con il vincolo comunitario. Lorenzo ha trent’anni, è precario, studia scienze della comunicazione, autoproduce video ed ha fatto il volontario nello slum di Korogocho a Nairobi, quella di padre Zanotelli. La domenica, quando la Roma gioca in casa, parcheggia la macchina alla Farnesina e da là si avvia allo stadio.

Così ha fatto anche quella maledetta domenica, pensando che ormai la partita si sarebbe giocata; intorno alle 18 si ritrova in mezzo alla carica fatta nei pressi dello stadio, cade, viene ripetutamente colpito in testa e sul corpo dalla furia della celere e poi viene arrestato. Lorenzo è incensurato e non ha carichi pendenti. Ora si ritrova in carcere con l’accusa di violenza e oltraggio e con la prospettiva di rimanerci per un po’. Tra i frutti avvelenati della caccia alle streghe c’è la negazione del processo per direttissima che, certamente, avrebbe portato alla sua scarcerazione. Cara ministra, le racconto questa storia perchè non sono riuscito a spiegare a Lorenzo il motivo per cui un poliziotto che è accusato di omicidio volontario se ne sta a casa mentre un ragazzo incensurato sta in galera benchè accusato di reati infinitamente meno gravi. Ne vogliamo parlare? E racconto la storia di Lorenzo non per fare il solito giochino di una politica cieca e muta sempre alla ricerca dei suoi simili o della distinzione manichea tra buoni e cattivi. Parlo di Lorenzo per dire che dietro uno stereotipo vi sono persone, storie, traiettorie complicate, spesso aspre, ma che noi dobbiamo saper interpretare. E non basta la lettura tutta politicista dei fascisti negli stadi da combattere con leggi speciali. Certo il tentativo di Fiamma Tricolore e di Forza Nuova di egemonizzare e gestire le curve è evidente e, stranamente, poco contrastato da societè e apparati delle Stato che dovrebbero fare prevenzione. Soprattutto quando questo mix esplosivo di violenza reazionaria attacca concerti o case occupate, come è avvenuto a Roma negli ultimi mesi.

Ma oltre la sfera politica vi è una dimensione sociale, un disagio esplicito di fette di popolazione giovanile, spesso di periferia, che si esprime per via identitaria con i "boia chi molla" che non possiamo far finta di non vedere.

Se la sinistra si fosse fermata alla contemplazione e alla criminalizzazione della rivolta di Reggio Calabria avrebbe consegnato una intera comunitè alla reazione. Cosè non fu perchè erano anni in cui riuscivamo a fare meglio il nostro mestiere. Correva l’anno 1970.
La leva repressiva, la decretazione d’urgenza, la morsa intorno ai grandi gruppi ultrà, non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Con le accuse di terrorismo siamo arrivati alla farsa impotente, alla prossima tragedia non ci resterè che rispondere con il reato di crimini di guerra. E poi?

Cara ministra le chiedo semplicemente di fare il suo lavoro, e cioè di promuovere politiche giovanili attive, in grado di costruire ponti e dialoghi la dove oggi sembra impossibile tornare alla parola. Francamente ho avuto spesso l’impressione che lei si percepisse come una costola del Ministero dell’Interno. Facciamo fare ad Amato il suo lavoro, magari meglio di quanto abbia combinato in questi giorni, e lei provi a bussare ad alcune porte, magari cominciando da quella della cella di Lorenzo. Sarebbe, per lui, una novità enorme: per la prima volta lo Stato avrebbe un volto diverso da quello delle truppe di celerini che incrocia ogni domenica. Ma che ha anche incrociato per le vie di Genova nel 2001, prima e dopo la morte di Carlo. Un altro ultrà della Roma, un altro che avrebbe visto volentieri Korogocho. Non ne ha avuto il tempo.

*deputato Prc - Se e segretario federazione romana del Prc

Messaggi

  • ANCHE IO CONOSCO LORENZO E NON RIESCO A DARMI PACE, NON RIESCO A SPIEGARMI COSA CI FACCIA LUI CHIUSO IN UNA CELLA! E’ ASSURDO!
    PROPRIO LUI CHE HA FATTO TANTO X I PICCOLI FIGLI DI DETENUTE...
    QUANDO LA SERA USCIVA DAL CARCERE FEMMINILE, DOPO AVER ORGANIZZATO QUALCHE SPETTACOLO DA VOLONTARIO X DARE ALLE DETENUTE ED AI LORO FIGLI QUALCHE ORA DI SVAGO, ERA SEMPRE TRISTE... PERCHE LORO RESTAVANO CHIUSI LA!!!! ED ORA SI CI TROVA LUI! NO TUTTO QUESTO è ASSURDO!
    LORENZO AMA LA SUA FAMIGLIA, LA NATURA, LA VITA, LA SUA MAGICA, LA CULTURA, I SUOI NUMEROSI AMICI... AMA LA SUA CITTA, AMA LA SUA SICILIA... QUESTO NON CORRISPONDE ALLA DESCRIZIONE DI UN VIOLENTO! LORE’ SI è TROVATO AL POSTO SBAGLIATO! E NON SOLO è STATO PESTATO COME IL PEGGIORE DEI CRIMINALI, MA è STATO PURE ARRESTATO!

    CERCATE DI AVERE UN DIALOGO CON QUESTI GIOVANI, NON ATTRIBUITE UN ETICHETTA GENERALE X TUTTI. MI TROVO PERFETTAMENTE D’ACCORDO CON IL SIGNOR SMERIGLIO, PROVATE UN PO A PARLARE CON I GIOVANI, COMINCIANDO DA LORENZO. LA SUA INTELLIGENZA E LA SUA SENSIBILITA’ EMERGERANNO IMMEDIATAMENTE!
    A ME X ESSERE CONQUISTATA DA LUI è BASTATO VEDERE LA DOLCEZZA DEI SUOI OCCHI E L’ALLEGRIA DEL SUO SORRISO, SICURAMENTE ADESSO SPENTI!!!

    LIBERATE LORENZO!

    UN ABBRACCIO PER LUI

    GEMMA

    • Gemma , Massimiliano ,
      Sono un’amica di Lorenzo che nn riece a mettersi in contatto con nessuno delle persone che gli sono ora vicine e non riesce ad avere informazioni plausibili sul suo stato di salute . VI PREGO AIUTATEMI!!!
      Voglio fare qualcosa per aiutare tutti voi che lo state, giustamente difendendo .
      VI SUPPLICO , AIUTATEMI A METTERMI IN CONTATTO CON VOI .
      Vi lascio la mia mail
      lumasette@yahoo.it
      Scrivetemi, per favore !
      Grazie

      Cecilia

    • Per Cecilia

      Prova a metterti in contatto col gruppo capitolino del Prc

      mail : adriana.spera@comune.roma.it

      oppure con la Federazione Romana del Prc

      mail : roma@rifondazione.it

      in questo caso scrivendo sulla mail "all’attenzione Massimiliano Smeriglio"

      Comunque, a quanto mi risulta a seguito della visita ricevuta in carcere da Smeriglio e da Valerio Mastandrea, Lorenzo non sta particolarmente male, salvo ovviamente i postumi di una ferita da 15 punti in testa .....

      Sta molto peggio Corrado, un altro compagno arrestato la stessa sera, ricoverato per gravi complicazioni respiratorie a seguito della frattura di alcune costole ed al quale, a differenza di Lorenzo ( imputato solo di resistenza a pubblico ufficiale), è stata addirittura contestata l’accusa di "attività terroristica".

      R.

    • Ti ringrazio, lo farò sicuramente !
      Ho letto una prima notizia sulle condizioni di Corrado, ma poi piu’ niente...
      Suppongo che sia poco probabile che trapelino altre notizie du questi "malori" , per questo mi proccupo ...
      Se qualcuno è a conoscenza di qualche iniziativa promossa da amici o altro per aiutare Lorenzo, mi faccia sapere . Ci sono sicuramente altre persone che vorrebbero fare qualcosa... nn solo per lui!

      Cecilia

  • Lorenzo Sturiale è in carcere da domenica 11 novembre per i disordini avvenuti allo Stadio Olimpico di Roma dopo l’uccisione di Gabriele Sandri.

    E’ uscito da casa verso le 17,30 per andare a vedere la partita Roma Cagliari senza sapere nulla del rinvio già deciso. Appena arrivato nel piazzale della Farnesina vede un gruppo di tifosi ai quali chiede cosa stia succedendo visto che dalla testa di questo gruppo lanciano slogan rabbiosi verso un punto, a lui non visibile, da cui di lì a poco parte una carica molto violenta delle forze dell’ordine a cui era del tutto impreparato.Si gira per scappare, scivola e viene raggiunto da un nugolo di celerini che inizia a colpirlo con manganellate e calci.17 punti di sutura alla testa.Viene salvato da un dirigente della P.S. che ferma con maniere brusche chi continuava a colpirlo.

    Dopo una notte al Policlinico Gemelli viene portato in aula per il processo per direttissima, processo che salta perchè nel frattempo è montata l’indignazione popolare per gli scontri violenti avvenuti successivamente al suo ricovero.Passati due giorni a Regina Coeli viene portato davanti al giudice il quale formula le contestazioni e mostra un verbale di sequestro di due sassi rinvenuti nelle sue tasche, verbale non firmato, e che quindi non può che essere un "errore"; tasche mai perquisite, dato che ancora contenevano, come mostrato in aula, una piccola bandiera della Roma che se trovata al momento della perquisizione sarebbe sevita a provare la sua appartenenza alla tifoseria.

    Il problema è che Lorenzo si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato.

    I giornali hanno già riportato alcune notizie, ma noi familiari e amici abbiamo pensato di dedicare a Lorenzo uno spazio esclusivo. Abbiamo creato questo blog non per dare l’immagine ideale di un ragazzo di 30 anni, ma per far conoscere la sua personalità, le sue tante passioni, i numerosi progetti sociali sviluppati, e per correggere l’immagine strumentale dell’arido teppista distruttore che ci è stata trasmessa in questi giorni.

    http://www.lorenzosturiale.splinder.com/

    • Clima a dir poco pesante ... e che certo promette tempesta ....

      Taranto, 17:31

      CALCIO VIOLENTO: CONDANNATI 8 ULTRA’ DEL TARANTO

      Otto "ultra’" del Taranto sono stati condannati a pene tra i 3 anni ed i 3 anni ed 8 mesi di reclusione per gli incidenti avvenuti l’11 novembre scorso nel corso del 2’ tempo dell’incontro Taranto-Massese. La sentenza e’ stata emessa stamani al termine del rito abbreviato richiesto dagli otto, arrestati all’indomani degli incidenti nel corso dei quali fu devastata una curva dello stadio Jacovone. Gli ultra’ sono stati ricocosciuti colpevoli di devastazione, danneggiamento, violenza e resistenza a pubblici ufficiali. Un altro degli arrestati verra’ invece processato con rito ordinario il 7 dicembre. Agli otto e’ stata inflitta anche l’interdizione per cinque anni da eventi sportivi a Taranto e anche in trasferta. Al processo si sono costituti parte civile il Comune di Taranto e la Lega Calcio.

      www.repubblica.it 30.11.07

  • la vicenda di Lorenzo

    Lorenzo Sturiale è in carcere da domenica 11 novembre per i disordini avvenuti allo Stadio Olimpico di Roma dopo l’uccisione di Gabriele Sandri...

    Iniziava così il testo originale di questo "post" attraverso cui la famiglia di Lorenzo raccontò quanto accadutogli quella domenica. Ora che il "peggio" della sua personale vicenda è alle spalle, questo "post" sarà sostituito presto da un altro che racconterà quella giornata nella sua fatale interezza. L’unico elemento di quella prima ricostruzione che è utile ricordare era contenuto in questo passaggio:

    Dopo una notte al Policlinico Gemelli viene portato a piazzale Clodio per il processo per direttissima, processo che però "stranamente" salta... Dopo due notti a Regina Coeli viene portato davanti al giudice il quale formula le contestazioni e mostra un verbale di sequestro di due sassi rinvenuti nelle sue tasche, verbale non firmato, e che quindi non può che essere un "errore"; tasche mai perquisite, dato che ancora contenevano, come mostrato da Lorenzo, una piccola bandiera della Roma che se trovata al momento della perquisizione sarebbe stata certamente sequestrata...

    * * * * *

    Insomma, in Italia uno o due sassi non si negano a nessuno. Che volino in cielo a deviare proiettili o che vengano rinvenuti nelle tasche di qualcuno (vivo o appena assassinato che sia). Per il resto, per raccontare quanto accaduto a Lorenzo, basta un numero:

    E’ uscito di casa alle 17, ha collezionato 17 punti di sutura, è stato in carcere 17 giorni...

    (Roma, 15/12/2007)