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Carlo Vive

Publie le sabato 19 luglio 2008 par Open-Publishing

Carlo Vive

Da PRC

comunicato stampa

Genova, 20 Luglio 2001. Ore 17.27, Piazza Alimonda.

Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (Forza Italia). Ministro dell’Interno Claudio Scajola (Forza Italia). Vice-Presidente del Consiglio Gianfranco Fini (Alleanza Nazionale). Ministro della Giustizia Roberto Castelli (Lega Nord).

“Bastardo! Lo hai ucciso tu, lo hai ucciso! Bastardo! Tu l’hai ucciso, col tuo sasso, pezzo di merda! Col tuo sasso l’hai ucciso! Prendetelo!”

Queste sono le parole gridate da un vice-questore della polizia ad un ignaro manifestante, immediatamente dopo l’assassinio di Carlo Giuliani. Eppure Carlo era per terra a qualche metro di distanza ed aveva il corpo trapassato non da un sasso bensì da un proiettile. Un proiettile sparato e diretto contro i manifestanti da un poliziotto rinchiuso in una Land Rover Defender e protetto dagli scudi in dotazione. Come se non bastasse il Defender passò due volte sul corpo di Carlo. Nel 2003 il procedimento aperto sull’accaduto è stato archiviato con la motivazione difensiva che il proiettile sarebbe stato sparato in alto per legittima difesa ma, a causa di un “calcinaccio” (il famoso “sasso volante”), avrebbe deviato la traiettoria verso Terra colpendo Carlo Giuliani. In realtà le immagini ed i video dimostrano tutti chiaramente che quella pistola era da tempo diretta contro i Manifestanti che cercavano di difendersi.

La Verità non c’è ancora.

Lo stesso paradigma mistificatore sarà utilizzato per giustificare la Violenta e brutale incursione organizzata dalle forze dell’ordine nella Scuola Diaz (un “dormitorio” per i Manifestanti). Uno degli imputati ha confessato, rispondendo alle domande del Pubblico Ministero durante il Processo, di aver assistito ai pestaggi fatti da poliziotti in uniforme ed in borghese. Lo stesso poliziotto imputato, parlando delle Violenze, le ha definite una vera e propria “macelleria messicana”. Per legittimare questa irruzione violenta le forze dell’ordine hanno “inventato” la presenza di alcune bombe molotov che, guardacaso, secondo il Pubblico Ministero pare che siano state portate proprio dai poliziotti. Ancora una volta si è tentato di trovare il capro-espiatorio per mistificare la Realtà.

La Verità non c’è ancora.

In quei giorni anche la Caserma di Bolzaneto, dove sono stati rinchiusi i Manifestanti arrestati, si è trasformata in un Luogo di estrema Violenza e di esasperazione anti-Comunista. I Giudici scarcereranno tutti i Manifestanti per l’insussistenza delle accuse. I Pubblici Ministeri, durante i Processi, riferiranno di Esseri umani costretti a stare in piedi per ore, a fare la posizione del cigno e della ballerina, ad abbaiare per poi essere insultati con minacce di tipo politico e sessuale. Racconteranno di Esseri umani colpiti con schiaffi e colpi alla nuca e perseguitati, di molte Donne obbligate a spogliarsi ed a fare piroette con commenti brutali.

La Verità non c’è ancora.

Amnesty International nel 2002 ha ufficialmente richiesto un’indagine ed una Commissione speciale d’Inchiesta sull’operato delle forze dell’ordine durante i giorni del G8 (19-21 Luglio 2001), criticandone la Violenza esasperata, le mistificazioni della Realtà e chiedendo anche indagini in merito alle istruzioni impartite dai vertici.

La Commissione non è mai stata fatta anche a causa del voto contrario in Parlamento dell’Italia dei Valori (oltre che di tutte le Destre, naturalmente).

È difficile racchiudere la Storia in un Comunicato, per questo consigliamo la visione dei Documentari (tra gli altri): “Quale Verità per Piazza Alimonda” (prodotto da ARCI e Liberazione) e “Carlo Giuliani, ragazzo” di Francesca Comencini.

Le Forze dell’Ordine sono una risorsa per la Collettività e svolgono un Servizio indispensabile. Non possono e non devono diventare strumento della Violenza e della repressione organizzata dallo Stato.