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Caro Sansonetti, non ho detto che…

Publie le mercoledì 29 ottobre 2008 par Open-Publishing

Caro Sansonetti, non ho detto che…

di Stefano Cristiano

Caro Sansonetti, ringrazio i compagni e le compagne che in questi giorni mi hanno testimoniato affetto e vicinanza, e quelli che, pur dissentendo, hanno interloquito con me in modo sereno e civile. In merito alle ripetute attenzioni di cui tu ed altri compagni mi avete onorato faccio sommessamente notare che io non sono il "capo dei comunisti toscani" preferendo a questa categoria un po’ bonapartista quella più sobria del segretario politico.

In ogni caso sebbene tu non sia Comunista, ti prego di non pensare che chi lo è sia una sorta di troglodita incapace di cogliere la differenza sostanziale fra chi, come il sottoscritto, afferma con convinzione che il progressivo arretramento sul versante ideologico culturale e su quello del radicamento territoriale, abbiano contribuito ad aprire il varco al ritorno di una ventata reazionaria, e chi, come te, sostiene che ciò equivalga a dire che Bertinotti e non so chi altri sarebbe un fascista!

In questo senso condivido la nausea per quella che tu stesso hai definito una "degenerazione incivile" del nostro dibattito interno, che anziché cogliere il senso politico di un Comitato Regionale convocato in un luogo così evocativo come Sant’Anna di Stazzema, chiama alla pugna "lettori e compagni" con una violenza degna di altri obiettivi e tutta orientata verso una piccola e meschina polemica interna, usando metodi estranei ai Comunisti ma molto, molto vicini allo stalinismo.

Se questi sono gli argomenti con i quali i compagni che vogliono andare "oltre" Rifondazione Comunista, conducono la propria battaglia politica, sono fiducioso che il mio partito abbia ancora molto filo da tessere, e per quanto mi riguarda considero questa pagina definitivamente conclusa perché, non potendo più citare Pietrangeli, per dirla con Guccini «di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo»! Con immutata stima