Home > Caro Veronesi....

Caro Veronesi....

Publie le giovedì 25 settembre 2008 par Open-Publishing

  Caro Veronesi….
a cura di Paolo De Gregorio, 25 settembre 2008

Il Corriere della Sera di oggi 25 settembre offre a Veronesi un grosso spazio in cui egli sostiene, verosimilmente, che l’eccessivo consumo di carne nuoce agli uomini (300 milioni di obesi) e al mondo, che produce e consuma cereali per l’ingrassamento animale, e ci invita tutti a non consumare carne almeno per due giorni la settimana.
Come al solito però, il nostro professore, oltre l’analisi, giusta, fa aristocraticamente finta di non sapere che una campagna mediatica per ottenere un minor consumo di carne deve pretendere le seguenti cose:
 una ora a settimana, nelle scuole, fin dalle elementari, di educazione alimentare, affidata a specialisti, e adeguamento di tutte le mense scolastiche a questi principi
 una trasmissione televisiva, condotta dallo stesso Veronesi, in prima serata, una volta a settimana, sul tema cibo-salute, sulle 3 reti Rai, che dovrebbero essere servizio pubblico e non megafono della CASTA
 una ristrutturazione agricola che tenga conto del pensiero degli scienziati e non gestita da ignoranti politicanti, per una produzione e consumo di cibi biologici, legati al territorio, sufficienti ai consumi interni, di stagione e non di frigorifero o di serra.
Caro Veronesi, se Lei non vuole solo farsi bello con le sue tesi, ma le vuole vedere realizzate, deve andare dai politici, che hanno tutti i poteri, e pretendere da loro queste riforme, perché sono giuste, salvano la vita di migliaia di persone e possono ridurre drasticamente la spesa sanitaria.
Se non si scende su questo terreno, quello del potere mediatico, quello che ha fatto diventare “toghe rosse” valenti magistrati che non hanno avuto paura di processare i potenti, i modelli americani dei fast-food e delle diete iperproteiche e ipercaloriche e delle bevande dolcificate, che stanno creando molti giovani obesi anche in Italia, dureranno in eterno, e addio etica e salute.
Probabilmente se Lei chiedesse con fermezza queste cose, come per incanto il “Corriere della Sera” si dimenticherebbe di darle spazio, perché finchè gli intellettuali parlano vanno benissimo, se poi però vogliono realizzare quello che dicono, allora tutte le porte si chiudono.
Paolo De Gregorio