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Casa dello Studente de L’Aquila - Mancava un pilastro !

Publie le giovedì 7 gennaio 2010 par Open-Publishing
1 commento

Tutte le verità della perizia. Il crollo dell’edificio determinato dalla mancanza di un pilastro. All’’Aquila i periti della Procura scoprono gli errori e le carenze che provocarono otto morti. Secondo i periti della Procura il crollo dell’edificio è avvenuto per un errore umano e non per la scossa

L’AQUILA. La perizia sul crollo della Casa dello studente sembra dare una risposta chiara alle domande dei familiari delle otto vittime sulle cause della tragedia: «L’ala nord collassata non aveva un pilastro, presente invece in altri punti corrispondenti dell’edificio, che invece hanno retto». I periti della procura della Repubblica, comunque, hanno riassunto in sei censure le concause della disgrazia.

LA RELAZIONE. In sostanza, secondo i 2 principali consulenti della procura, Francesco Benedettini e Antonello Salvatori, sono stati gli errori umani, evitabili, a causare l’i rreparabile, e non la scossa giudicata, sulla scorta di valutazioni fatte dai sismologi e riportate della perizia di 160 pagine, «di magnitudo moderata».

Diversamente, dicono i periti, «è ragionevole ipotizzare che l’ala nord della Casa dello studente non sarebbe crollata in occasione del sisma. Queste conclusioni sono avvalorate dal fatto che le altre due ali dell’edificio non sono crollate e dal confronto con il panorama edilizio circostante e delle sue condizioni dopo il sisma».

LE SEI CENSURE. I periti, pertanto, hanno indicato in sei punti le motivazioni della sciagura nella quale morirono otto ragazzi. Una, per l’appunto, è che nel progetto del 1965 manca un pilastro. Ecco le altre. «Il progettista non ha previsto in alcuna parte dell’edificio un sistema resistente adatto a sopportare azioni orizzontali provenienti da tutte le direzioni». Inoltre «L’i mpresa esecutrice non ha disposto le staffe di armatura dei pilastri all’interno dei nodi della struttura secondo quanto previsto dal progetto»; «il calcestruzzo usato» si legge ancora nella relazione, «appare fortemente disomogeneo da potersi definire scadente e in complesso di qualità inferiore rispetto alle specifiche progettuali; «dopo la realizzazione dell’edificio» osservano ancora i periti «nessuno ha mai chiesto o fatto lavori di adeguamento funzionale che riguardassero le strutture, anche quando cambiava la destinazione di uso da civile abitazione a residenza universitaria»; infine, sempre secondo gli esperti, «ci sono danni alle strutture causati da cattiva posa in opera degli impianti termici, idrici ed elettrici». ILTERRENO. «Pur condividendo l’affermazione generale per la quale in corrispondenza dei sedimenti alluvionali del fiume Aterno si possono attendere rilevanti fattori di amplificazione del sisma», scrivono i periti, «si ritiene di poter ragionevolmente escludere che tali fattori possano avere riguardato il sito della Casa dello studente in quanto l’area in questione non si trova su sedimenti alluvionali come dimostra l’esito del sondaggio. Inoltre si sottolinea ancora una volta come le altre due ali del palazzo e gli edifici adiacenti non sono crollati».

IL PROGETTO. Non mancano delle critiche rivolte al progetto originale del 1965. «I documenti resi disponibili» si legge nella relazione, «indicano una progettazione carente nei contenuti e caratterizzata da errori e omissioni. Tra le altre cose il progettista non prevede un sistema resistente alle azioni sismiche disposto in maniera da applicare a tutte le direzioni come prevista dalla normativa vigente all’epoca».

RESTAURI. «Durante le fasi di adeguamento funzionale», asseriscono i periti, «tutte le lacune strutturali non sono mai state oggetto di valutazione da parte dei responsabili delle varie amministrazioni dello stabile, dei vari progettisti, dei direttori dei lavori, etc. Anche le modifiche alle configurazioni di peso dell’edificio (nuovi tramezzi o pannelli solari) non sono stati oggetto di alcuna minima considerazione sul loro impatto». «Questo atteggiamento negligente» commentano i periti «ha fatto preferire costantemente dei lavori di cura estetico funzionale dell’edificio mentre non sono mai stati rivolti ad assicurare una costruzione solida e rispondente alle norme. Inoltre alcune demolizioni di travi e pilastri per consentire il passaggio e l’alloggiamento di tubazioni e canali hanno prodotto effetti negativi su alcuni elementi strutturali». MANUTENZIONE. Ancora accuse di negligenza. «Nei passaggi di proprietà dell’edificio» dicono i periti, «non risulta essere mai stato chiesto o eseguito alcun controllo atto ad avere cognizione delle capacità di resistenza dell’edificio ai carichi. L’ edificio, che già nasceva con una concezione poco adatta alla resistenza al terremoto, tale è rimasto anche dopo il passaggio di proprietà quando è stato utilizzato come struttura per studenti». I periti fanno anche un’altra valutazione: gli edifici crollati all’A quila in occasione del terremoto sono meno dell’uno per cento del totale.

FORMA A STELLA. Censurata dai periti anche la forma del palazzo a stella. «Una forma» assicurano che è stata scelta «per il soddisfacimento di esigenze artistico-architettoniche, senza nessun riferimento alle implicazioni in tema di ingegneria strutturale che comporta e che sono notevoli». Da segnalare, poi, che i pannelli solari, pesanti 400 chili, erano posti proprio in corrispondenza dell’ala nord collassata.

SVILUPPI. Ora i legali degli indagati stanno preparando le loro memorie difensive il cui termine di presentazione scadrà tra 10 giorni. Sotto inchiesta per omicidio colposo e lesioni gravi (17 i feriti con traumi anche psichici) ci sono il costruttore Claudio Botta, gli ex titolari dell’immobile (tutti deceduti) e i tecnici che a vario titolo hanno effettuato a fine anni ’90 e nel 2003 i restauri: Giorgio Gaudiano, Walter Navarra, Bernardino Pace, Carlo Giovani, Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone e Massimiliano Andreassi, oltre a coloro che hanno avuto responsabilità amministrative: Pietro Sebastiani, Luca Valente e Luca D’Innocenzo. Sono assistiti dagli avvocati Piergiorgio Merli, Massimo Carosi, Nicola Apa, Vincenzo Colaiacovo, Mercurio Galasso, Lino Nisii, Angelo Colagrande, Attilio Cecchini, Fabio Alessadroni, Massimo Rampini e Fausto Corti.

LE VITTIME. I morti nel crollo: Marco Alviani, Luciana Capuano, Davide Centofanti, Alessia Cruciano, Francesco Esposito, Hussein Hamade, Luca Lunari.

05 gennaio 2010

http://ilcentro.gelocal.it/dettaglio/casa-dello-studente:-mancava-un-pilastro/1820556


ASSOCIAZIONE VITTIME: «VOGLIAMO SAPERE PERCHE’ SONO MORTI I NOSTRI RAGAZZI»

L’AQUILA. «I risultati della perizia creano rabbia e dolore ancora più profondi ed insopportabili perché ai malefici della natura prima o poi ti devi piegare, a quelle degli umani no. I ragazzi si potevano salvare se tutti, dico tutti, avessero compiuto il proprio dovere».
Sono le parole che Antonietta Centofanti, presidente del comitato delle vittime della casa dello studente, pronuncia per commentare il risultato della perizia sul crollo della residenza universitaria redatta dai consulenti nominati dalla procura.
Per la Centofanti, il verdetto della perizia è una tragedia nella tragedia.
In sostanza dal documento emerge che nell’ala nord mancava un pilastro e quindi ci sono responsabilità umane alla base dei crolli.
Antonietta Centofanti ha perso un nipote di 19 anni, morto insieme ad altri sette giovanissimi: ora «per quei percorsi di vita gioiosi e pieni di sogni, spezzati nel fiore della giovinezza», chiede con determinazione giustizia.
«Ci sono responsabilità macroscopiche, nella struttura c’erano 120 posti letto ed una mensa molto frequentata - spiega - non c’é distinzione di ruoli tra architetti, ingegneri, strutturisti e dirigenti. Non si può far finta di non sapere, chi non sa è ignorante e quindi colpevole. Tutti i colpevoli vanno puniti senza sconti. Non mi fanno nessuna pietà, né credo nei loro ravvedimenti».
Ed aggiunge:«vigileremo se questi signori abbiano incarichi o appalti nella ricostruzione, li vogliamo fuori da ogni percorso di costruzioni».

IL PROCESSO BREVE RISCHIA DI CANCELLARE LE ACCUSE

Il comitato delle vittime della casa dello studente ha avviato, inoltre, una raccolta di firme contro la istituzione del processo breve in discussione in parlamento «per scongiurare il pericolo che il provvedimento stoppi i processi» legati alla maxi inchiesta sul terremoto.
«Vogliamo giustizia», continua Centofanti, «e siamo fiduciosi nell’operato della procura che, pur lavorando in condizioni molto critiche e con mezzi precari, ha fatto miracoli facendo un lavoro straordinario. Ora si devono fare subito i processi, a partire dalla casa dello studente, ma abbiamo timore che leggi ad personam come il processo breve non permetta di ottenere giustizia e condannare i responsabili dei crolli».
La Centofanti ricorda che il testo della petizione contro il processo breve è stato attaccato «nell’albero dei desideri» che si trova in piazzetta Regina Margherita, ex zona rossa nel cuore del centro storico.

PROCURATORE ROSSINI:«CASA DELLO STUDENTE NON SAREBBE CROLLATA SE….>

Secondo le perizie, la Casa dello Studente crollata per il sisma dell’Aquila sarebbe rimasta in piedi se fosse stata costruita a norma.
Lo ha detto il procuratore capo aquilano Alfredo Rossini in un’intervista al Tg1.
«Queste perizie - ha spiegato Rossini - sono state fondamentali, perché noi abbiamo impostato tutto il lavoro sul cercare le prove sicure con degli specialisti, grandi professori che hanno fatto queste indagini. Siamo stati presenti quasi sempre mentre facevano i rilievi, quindi molte cose già le avevamo capite. Sono degli elementi fondamentali per poter fare il passo successivo che praticamente è la richiesta di rinvio a giudizio davanti al gip».
Come è possibile costruire, nel 1965, un palazzo senza un pilastro centrale?
«E’ - ha risposto il procuratore - una bella domanda, la faremo nel dibattimento».

D’INNOCENZO TIRA UN SOSPIRO DI SOLLIEVO

Dopo la lettura delle 168 pagine delle risultanze dei periti, l’ex presidente dell’Adsu Luca D’Innocenzo ha tirato un sospiro di sollievo.
«La perizia depositata prima di Natale parla chiaro: ci sarebbero 14 persone che nella vicenda del crollo della Casa dello Studente hanno delle responsabilità a fronte dei 15 indagati. Manca il mio nome tra i responsabili nonostante sia ancora indagato, ed è giusto che sia così: io non c’entro niente».
D’Innocenzo era il gestore della Casa dello Studente quella tragica notte del 6 aprile, dove morirono 8 studenti.
«In questa vicenda - ripete - ci sono finito per sbaglio. A leggere le 3 mila pagine depositate è evidente che il mio nome non serve alle indagini. Ho sentito parlare di mancanza di pilastri, e non tocca a me dare giudizi. Ma ad una sommaria lettura della perizia si parla semmai di errori progettuali: mancherebbe un pilastro perché non sarebbe stato calcolato e nessuno dalla data della costruzione del fabbricato di via XX settembre si sarebbe preso la briga di ricalcolare i dati progettuali. Fu sbagliato il progetto, mi è sembrato di capire».

E L’ADSU NON RESTITUISCE 500 EURO DI CAUZIONE…

L’azienda per il diritto allo studio universitario (Adsu) dell’Aquila non ha ancora restituito alle famiglie delle otto vittime della casa dello studente il deposito cauzionale di 500 euro che ogni studente aveva versato per coprire eventuali danni.
«Ho chiesto per telefono la restituzione ma niente è stato fatto – spiega Centofanti -. Non è stato fatto nulla, vorrà dire che presenteremo l’ennesima denuncia. L’avremmo voluto evitare. Naturalmente, non sono i soldi che ci interessano, quello è un gesto simbolico, ma registriamo ancora una volta la mancanza di rispetto e di attenzione e il trattamento tracotante che ci hanno riservato».

07/01/2010

http://www.primadanoi.it/notizie/24376

Messaggi

  • I predatori del pilastro...perduto

    Ok il profitto è regolare nel sistema del profitto, però le esagerazioni sono esagerazioni!

    Così veniamo a sapere che e si era.. perduto un pilastro nella casa dello studente diAquila, distrazione da..omicidio colposo, insomma come quando ti casca un vaso di gerani dal balcone sulla capoccia di qualcuno che ci resta
    oh gli ERRORI UMANI SONO ERRORI UMANI!

    ma se uno fa la somma degli errori si dice : niente errori, PREDATORI!

    Già perdersi un pilastro mi pare grossa, oh mica è uno stuzzicadenti o un ago nel pagliaio, ma in effetti un pagliaio avevano costruito.

    Allora facendo la somma di queste predazioni, io mai li chiamerò errori umani!ma quali errori? questa è predazione totale!
    abbiamo:
    la scossa era «di magnitudo moderata»;

    «è ragionevole ipotizzare che l’ala nord della Casa dello studente non sarebbe crollata in occasione del sisma. Queste conclusioni sono avvalorate dal fatto che le altre due ali dell’edificio non sono crollate e dal confronto con il panorama edilizio circostante e delle sue condizioni dopo il sisma»;

    per l’edificio, progettato nel 1965 il progettista non ha previsto in alcuna parte dell’edificio un sistema resistente adatto a sopportare azioni orizzontali provenienti da tutte le direzioni»;

    "L’impresa esecutrice non ha disposto le staffe di armatura dei pilastri all’interno dei nodi della struttura secondo quanto previsto dal progetto»;

    «il calcestruzzo usato appare fortemente disomogeneo da potersi definire scadente";

    «dopo la realizzazione nessuno ha mai chiesto o fatto lavori di adeguamento funzionale che riguardassero le strutture, anche quando cambiava la destinazione di uso da civile abitazione a residenza universitaria»; infine, sempre secondo gli esperti, «ci sono danni alle strutture causati da cattiva posa in opera degli impianti termici, idrici ed elettrici».

    «I documenti resi disponibil indicano una progettazione carente nei contenuti e caratterizzata da errori e omissioni. Tra le altre cose il progettista non prevede un sistema resistente alle azioni sismiche disposto in maniera da applicare a tutte le direzioni come prevista dalla normativa vigente all’epoca»

    «tutte le lacune strutturali non sono mai state oggetto di valutazione da parte dei responsabili delle varie amministrazioni dello stabile, dei vari progettisti, dei direttori dei lavori, etc. Anche le modifiche alle configurazioni di peso dell’edificio (nuovi tramezzi o pannelli solari) non sono stati oggetto di alcuna minima considerazione sul loro impatto»

    non mi sto inventando nulla, tutti dati presi da qui:

    http://www.6aprile2009.it/?p=7837

    E come potete vedere i periti chiamano tutto questo
    "atteggiamento negligente".

    Beh, certo non potevano dire che è normale amministrazione da palazzinari: loro sono periti e fanno le relazioni da periti, un linguaggio burocratico che spetta alla loro funzione.

    Le considerazioni, politiche, etiche anche, sulla realtà
    dei fatti tocca farle a noi.

    Io dico: predatori come sempre!
    come su qualsiasi merce e come verso tutti gli esseri umani, la natura , ciò che ha anima e anche non ha anima: il calcestruzzo, la mondezza, il petrolio......

    E’ il Sistema Capitale bellezza!
    ti piace ancora?
    e cuccate sti predatori!

    cuccate pure la pandemia che ci sta e non ci sta, i vaccini invenduti e rivenduti, le sacche di sangue infetto, gli scandali della "mala sanità", i rifiuti tossici, l’amianto, il fosforo, gli aumenti delle bollette, morì di lavoro e non lavoro.... hai voglia a cucca’ finché credi alle NEGLIGENZE del Sistema.

    vittoria

    L’Avamposto degli Incompatibili.

    http://www.youtube.com/watch?v=7MT0LYvj7Nc

    Related Link: http://controappunto.splinder.com/