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Caso Aldrovandi : versioni diverse alla Camera

Publie le sabato 21 gennaio 2006 par Open-Publishing

di red

Il ministro Giovanardi ha risposto, durante il question time di ieri pomeriggio alla Camera, all’interrogazione sul caso di Federico Aldrovandi, il diciottenne morto il 25 settembre a Ferrara dopo essere stato fermato dalla polizia, sottoposta dalla deputata del PRC Titti De Simone.

Il ministro dei rapporti con il parlamento a presentato la versone ufficiale della vicenda, che parla di una pattuglia della polizia intervenuta su chiamata di una cittadina che segnalava un uomo che stava "andando in escandescenze", sbattendo anche con il capo contro alcuni pali della luce. All’arrivo della volante, il giovane saliva sul cofano della vettura stessa e tentava di colpire con un calcio il capo equipaggio, che stava in piedi accanto alla portiera aperta. Alcune delle lesioni riscontrate sul corpo si sarebbero prodotte a causa di questi colpi e della caduta dall’auto.

Sono poi giunte sul posto una seconda volante e una pattuglia dei carabinieri. Durante la colluttazione gli agenti hanno usato gli sfollagente, bloccando poi a terra il giovane ed ammanettndolo fino all’arrivo del personale sanitario. La morte del giovane e’ stata constatata alle 6,35 ed il ritardo nell’avvisare la famiglia (ore 10.30) sarebbe stato determinato dall’assenza di documenti e dai necessari accertamenti medico-legali.

La Procura della Repubblica ha disposto l’autopsia ed una consulenza tossicologica, che - ha detto Giovanardi - "ha già accertato la presenza nel sangue di sostanze stupefacenti di diversa natura" e il Procuratore della Repubblica ha anticipato che non vi era alcun rapporto di causalita’ tra i traumi subiti dal giovane e la sua morte.

Insoddisfatta, l’on. De Simone ha messo in dubbio la versione fornita dal ministro, "contraddetta e smentita dall’esame tossicologico e dalla relazione della squadra mobile" ed ha parlato di "reticenze" e "resistenze", di "cortine fumogene" e "possibili omissioni", nonche’ dei ritardi (il risultato dell’autopsia arriverà solo il 23 febbraio, dopo cinque mesi).

La deputata, che aveva ricordato "i vestiti imbevuti di sangue, lo scroto schiacciato, le ferite alla testa e alla nuca ed i segni neri delle manette ai polsi", ha chiesto un’inchiesta indipendente, dato che quella attuale e’ stata affidata alla stessa polizia.

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