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Castro: "E’ necessario eliminare corruzione e privilegi per salvare la nostra Ri
Publie le lunedì 22 settembre 2008 par Open-Publishing2 commenti
Castro: "E’ necessario eliminare corruzione e privilegi per salvare la nostra Rivoluzione"
di Sara Volandri
Il lider maximo cubano Fidel Castro, da tempo costretto all’inattività per ragioni di salute, è intervenuto ieri su diversi organi di stampa di L’Avana con un discorso consacrato ai gravi problemi del passaggio dell’uragano Ike, definito dallo stesso Fidel «l’Hiroshima di Cuba». Le riflessioni sui disatri causati dall’uragano sono servite da preludio a una riflessione sui «mali che danneggiano la Rivoluzione» cubana ma soprattutto a un attacco a tutti quei funzionari dello Stato che approfittano della loro posizione per arricchirsi alle spese del popolo cubano. Molto duri i riferimenti al «furto» ai «privilegi coscienti o tollerati» da apparati dello Stato.
L’ex presidente spiega che «qualsiasi manifestazione di privilegio, corruzione o furto deve essere combattuta e in questo non c’è alcuna scusa possibile per un autentico comunista». Castro sottolinea poi che questi problemi emergono con maggiore preoccupazione dopo «il colpo durissimo e recente inferto dagli uragani». In effetti, nonostante l’ottima organizzazione di esercito e protezione civile che ha permesso d limitare al minimo il numero di vittime di Ike, i danni materiali subiti dalle infrastrutture cubane sono gravissimi e rischiano di mettere in ginocchio l’ecomia dell’isola caraibica.
Il furto nelle fabbriche - prosegue Fidel - nei magazzini, in rivendite di pezzi di ricambio per automobili, in hotel, ristoranti e altre attività dove c’è circolazione di risorse e denaro, deve essere combattuto senza tregua dai militanti del Partito». In tal senso le autorità devono infliggere sanzioni esemplari a chi si macchia di simili reati: «Provvedimenti che vadano ben al di là delle misure legali che si applicano».
Secondo Fidel, non è solamente una questione di reati più o meno palesi, ma si tratta di comportamenti generali avversi al bene comune, alla morale pubblica, piccoli grandi vizi ormai tollerati dal sistema: «Il furto è lungi dall’essere l’unico male che danneggia la Rivoluzione. Vi sono i privilegi coscienti o tollerati e le invenzioni della burocrazia. Come le risorse assegnate per una situazione contingente, che si trasformano in spese e consumi permanenti». Il leader cubano insiste stigmatizzando il comportamento di «apparati dello Stato che hanno tendenza a generalizzare i privilegi», a pagare più del dovuto i funzionari, e a «trasformarsi a volte in piccoli commercianti che applicano metodi genuinamente capitalisti nella ricerca di introiti».
«Ci sono paesi - conclude Castro - che non esitano ad applicare la pena di morte contro questi reati. Non penso davvero che sia necessario nel nostro caso». Noi, conclude, «non solo lotteremo senza tregua contro i nostri stessi errori, debolezze e vizi, ma vinceremo anche la battaglia delle idee in cui siamo impegnati».
Messaggi
1. Castro: "E’ necessario eliminare corruzione e privilegi per salvare la nostra Ri, 22 settembre 2008, 23:20, di Gordiano Lupi
Castro non si domanda i motivi? Fa solo la lotta agli effetti che il suo stesso sistema produce?
Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi
1. Castro: "E’ necessario eliminare corruzione e privilegi per salvare la nostra Ri, 23 settembre 2008, 21:50, di marco
castro implicitamente dice che i motivi della dilagante corruzione sono un affievolimento della coscienza collettiva,elemento fondante del comunismo.
l’individualismo e’il substrato del capitalismo la coscienza collettiva del socialismo.purtroppo la coscienza collettiva e’presente nella storia solo in periodi rivoluzionari e per brevi periodi successivi,poi...cede il passo all’individualismo e all’arricchimento personale.A cuba e’ successo esattamente questo.
Forse bisognerebbe rispolverare gli "antichi"concetti di rivoluzione permanente...ma mi rendo conto che il momento storico non e’certo propizio..Castro e’forse un idealista,ha creduto nell’"UOMO NUOVO",continua a credere nel comunismo come unica via percorribile per una vera uguaglianza sociale,e’onesto nell’ammettere che non si e’realizzata nemmeno nella sua cuba rivoluzionaria.cosa dovrebbe fare?cedere al capitalismo?ammettere che aveva ragione batista?prende atto con amarezza e onesta’intellettuale della corruzione e continua a credere e a TENDERE al comunismo..io almeno la penso cosi’