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CdLM-CGIL di Bologna : COMUNICATO STAMPA LUNGORENO

Publie le giovedì 20 ottobre 2005 par Open-Publishing

COMUNICATO STAMPA

Lo sgombero delle baracche sorte sul Lungoreno rimettono all’ordine del
giorno il rapporto fra legalità e politiche sociali e dell’accoglienza.

In primo luogo risulta evidente, nei casi concreti che si stanno
riscontrando negli sgomberi, che è assai difficile tracciare un confine
netto fra questioni di ordine pubblico, per le quali va giustamente
riaffermato il principio di legalità, e le questioni sociali legate ai
processi migratori che richiedono, viceversa, nuove politiche
dell’accoglienza. Per questo è un errore gestire, come è avvenuto in questo
caso, la riaffermazione della legalità separandola nei tempi e nei modi
dalle politiche sociali, perchè le baracche che si sono rimosse con le
ruspe, in assenza di altri interventi si ripresenteranno, magari in altre
parti del territorio, con il carico di sofferenze umane e di contraddizioni
sociali che, nel frattempo, si sarà aggravato ed esteso.

Le baracche, infatti, sono state erette da persone in condizione di bisogno
estremo e però anche inserite, in moltissimi casi, nel tessuto produttivo
del territorio. In assenza di interventi e politiche sociali adeguate si
lascia campo libero a fenomeni di degrado, di proliferazione del caporalato
e del lavoro nero, di diffusione di attività illegali e criminali.

Per evitare questo è necessario combinare insieme politiche di
riaffermazione della legalità e politiche sociali dell’accoglienza,
evitando logiche "dei due tempi" che, come dimostra l’esperienza, sono
destinate a protrarre all’infinito una situazione d’emergenza. A questo
proposito le Organizzazioni Sindacali, in più occasioni, hanno presentato
numerose proposte, di cui, per brevità ricordiamo solo i titoli: creazione
di strutture transitorie "a bassa soglia" per gestire i casi urgenti;
costruzione di "alberghi popolari" nel territorio metropolitano;
definizione di servizi di quartiere con psicologi, assistenti sociali,
mediatori culturali per cogliere e trattare le differenze sociali presenti
nei processi migratori; rottura del legame perverso lavoro
irregolare/caporalato/clandestinità. Relativamente a queste proposte non è
stato dato seguito ad intese già sottoscritte fra l’Amministrazione
Comunale e le Organizzazioni Sindacali.

La dimensione del fenomeno migratorio richiede, poi, un salto di qualità
nelle politiche pubbliche a scala metropolitana e nella consapevolezza e
disponibilità delle forze sociali, del volontariato e della cooperazione
che, insieme, costituiscono la ricchezza della società civile bolognese. Le
sole risorse pubbliche non sono sufficienti a gestire in modo adeguato e
strutturale i problemi, inediti per quantità e qualità, dell’accoglienza.

Occorre uno sforzo nuovo e solidale dell’intera società bolognese per dare
soluzioni di dignità e di civiltà a questi problemi sociali proposti dai
processi migratori.

Per queste ragioni le soluzioni a questi problemi vanno ricercate secondo
il principio della responsabilità, nel rispetto delle diverse competenze, e
con il metodo della partecipazione di più soggetti alla individuazione
delle scelte più opportune.

La Segreteria CdLM-CGIL di Bologna

Bologna, 20 ottobre 2005