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Centomila donne in corteo a Roma

Publie le sabato 24 novembre 2007 par Open-Publishing
15 commenti

Tanta gente in strada a Roma nonostante la pioggia

Cacciate Prestigiacomo e Carfagna, aggrediti due giornalisti

Violenza sulle donne, a Roma in centomila
"Contro la paura, riprendiamoci i nostri diritti"

Dacia Maraini: "Grande partecipazione, sbagliato escludere chiunque"

In piazza Navona contestate anche i ministri Turco, Pollastrini e Melandri. "Occupato" il gazebo de La7

ROMA - Grande corteo a Roma per la manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne. Nonostante la pioggia, l’affluenza è stata notevole, si parla di circa centomila persone, e le strade della capitale continuano a riempirsi di gente. Slogan duri contro un problema che troppe donne devono vivere sulla loro pelle e, troppo spesso, tra le mura domestiche. Il filo conduttore comunque è uno solo: basta violenza, basta silenzio, aiutiamo le donne a difendere i propri diritti.

Nel corteo, vietato agli uomini per volontà dei gruppi femministi organizzatori, sfilano anche autorità e personaggi noti. Tra loro, la scrittrice Dacia Maraini "commossa da tanta partecipazione. Era dagli anni ’70 - ha detto la scrittrice - che non si vedeva una manifestazione di questo tipo e con questa partecipazione. Con il metro di allora avremmo detto che eravamo 200 mila".

Paradossalmente, però, alla manifestazione contro la violenza le prime ad essere contestate sono state proprio alcune donne. Al grido di "Fuori i fascisti da questo corteo" un gruppo di donne se l’è presa con le parlamentari di Forza Italia Stefania Prestigiacomo e Mara Carfagna, che si erano unite al corteo partito da piazza della Repubblica. La Prestigiacomo ha continuato a camminare nel serpentone: "Siamo qui senza bandiere, soprattutto come donne. Se questo è il livello di tolleranza di alcune associazioni - ha detto Prestigiacomo rivolta anche a chi la invitava con veemenza ad allontanarsi dandole anche della fascista - perchè altre non hanno assolutamente contestato la mia presenza, la sinistra si qualifica per quello che è".

L’ex ministro per le pari opportunità Livia Turco ha commentato duramente l’episodio: "Spero vivamente che la Prestigiacomo torni subito a sfilare con noi". Quando dopo le 17 il corteo ha iniziato ad affluire in piazza Navona, sono state fischiate anche i ministri Turco, Pollastrini e Melandri. "Vergogna, vendute" hanno gridato le rappresentanti di alcuni coordinamenti femminsti. Ma le violenze, nel corteo antiviolenza, non finiscono qui: sempre in piazza un drappello di donne ha occupato il gazebo de La7, tra l’altro unica tivù che ha garantito una specie di diretta alla manifestazione. L’occupazione è avvenuta tra gli applausi della piazza.

Problemi anche per alcuni uomini. Due giornalisti, per l’esattezza un reporter di agenzia e un fotografo, sono stati contestati. Diverse manifestanti hanno aggredito i due con insulti e spintoni, intimando loro di uscire dal corteo: "Vergogna, venduti, siete uomini non potete stare in questo corteo".

Anche questo episodio è stato stigmatizzato dalla Maraini: "Non sono d’accordo, sono contraria a cacciare chiunque da un corteo, anche gli uomini su questo tema possono essere nostri alleati".

(24 novembre 2007)

www.repubblica.it

Messaggi

  • Roma, 19:26

    VIOLENZA SU DONNE: ORGANIZZATRICI, NO STRUMENTALIZZAZIONI

    "Non volevamo che questa manifestazione venisse strumentalizzata, questa e’ una piazza senza sigle e senza partiti, in cui si doveva parlare del dramma della violenza sulle donne". Con queste parole le ragazze del comitato organizzatore della manifestazione hanno commentato le contestazioni con le quali hanno costretto le rappresentanti istituzionali ad abbandonare piazza Navona. Quanto all’occupazione del palco montato da un’emittente televisiva, le organizzatrici hanno spiegato: "Sapevamo che l’emittente avrebbe fatto una diretta intervistando le donne che entravano nella piazza. Il fatto che siano stati intervistati solo i politici presenti ci ha dato fastidio. Questa era una manifestazione apolitica, non volevamo strumentalizzazioni e ci sembra strano che chi ha votato il pacchetto sicurezza, sull’onda della morte di Giovanna Reggiani, possa venire qui in piazza a parlare di violenza sulle donne. Per noi - hanno proseguito - qualcuno ha voluto approfittare di questa manifestazione, avevamo detto chiaramente di non volere qui coloro che hanno partecipato al Family Day e che - hanno concluso - appoggiano determinate politiche sulla sicurezza".

    www.ansa.it

  • Sono d’accordo sul cacciare le "politiche" che vogliono solo farsi intervistare e "mettere il cappello" su di una manifestazione che non ha scopi politici ma cacciare anche gli uomini mi pare veramente esagerato.Pensate forse che non ci sono uomini che inorridiscono alla notizia di violenza sulle donne?Pensate che tutti gli uomini indifferentemente siano violentatori potenziali?Ma poi siete sicure che le donne non abbiano responsabilità?Io quando vedo programmi tv come i provini per veline in cui le donne si fanno trattare come stracci per un posto in cui non parlano ma mostrano solo le chiappe penso che un pò di colpa nell’essere trattate da oggetti sia anche loro.

    • Troppo facile dire che certe donne sfruttano l’arma della bellezza.
      L’acqua che vuole scorrere va meglio in discesa, e per le donne l’unica discesa possibile è usare la propria bellezza, se c’e’. Si usano le armi che funzionano, e questo paese ha dimostrato che dell’intelligenza delle donne (vedi le ricercatrici o le donne magistrato) non sa che farsene.
      Per gli uomini ci sono molte altre discese facilitanti la carriera e altri compromessi non meni disdicevoli (partiti, mafia, Opus dei, corruzione..) ma siccome le chiappe in mostra non le hanno, sono meno visibili. Dobbiamo dire che anch’essi si trattano come uomini-oggetto?
      In Parlamento giacciono montagne di disegni di legge a favore delle donne, peccato che nessun giornale oggi ne abbia parlato, preferendo la piu’ facile retorica patriottica per il caduto in Afghanistan.
      70 di questi disegni di legge riguardano la donna e il lavoro, dove si perpetuano altri tipi di violenza che tengono le donne italiane fuori il piu’ possibile da carriere che sono riserve maschili (si vedano i vertici politici). Una di queste proposte della senatrice dell’Ulivo Anna Maria Carloni chiede la promozione della cultura delle pari opportunita’e segnala che ci sono solo 2 rettori donna su 83, e, per quanto l’insegnamento sia una delle scelte preferenziali femminili, solo il 15,9% di docenti ordinarie e’ donna su 18.000. Nessuna donna e’ procuratore generale o presidente di corte d’assise.
      Sul lavoro si continua a penalizzare la donna facendole firmare un fogli di dimissioni preventive che scattano in caso di maternita’.
      Non esiste regolamentazione per la figura della coimprenditrice.
      Katia Berillo (Comunisti italiani) chiede una disciplina organica degli interventi contro la violenza sulle donne.
      Cinzia Dato (Ulivo) vuole l’istituzione di una giornata contro la violenza sulle donne.
      Molti disegni di legge riguardano le donne migranti. Luana Zanella chiede nuove norme sull’esercizio della prostituzione e contro lo sfruttamento della prostituzione altrui.

      viviana

    • In Italia non abbiamo nessun partito nemmeno piccolo a dirigenza femminile. Eppure nel resto del mondo ci sono molti stati con donne come presidente.

      Da noi e’ impensabile una Thachter, una Merkel, una Segolene Royal, una Hilary Clinton, una Mary McAleese o una Mary Robinson (presidenti in Irlanda), una Vaira Vike-Freiberga (presidente Lettonia), una Michelle Bachelet (Cile), o Violeta Barrios de Chamorro (Nicaragua), Janet Jagan (Guyana), Gloria Macapagal Arroyo (Filippine), Tarja Kaarina Halonen (Finlandia), Helen Clark (Nuova Zelanda), Luisa Dias Diogo (Mozambico), Cristina Kirchner (Argentina), Ellen Johnson (Lberia).

      Non crediamo affatto che le donne italiane siano meno intelligenti o meno capaci delle donne di altri paesi del mondo. E mi sarei anche stancata di sentir dire che la colpa di tutto questo è della destra e della Chiesa. Se questo stato di cose è stato perpetuato vuol dire che ci sono stati anche molti uomini dela sinistra che hanno trovato questa emarginazione molto comoda.

      viviana

  • In Italia non esistono partiti femminili per la semplice ragione che le donne non votano le donne.A Napoli si fece la lista Emily fatta di sole donne, chi le ha votate? Nessuno , prese poco più del 2%. Analoghe liste sono state fatte in altre città e non hanno mai superato l’1% ed allora perchè fare leggi in favore delle donne che non votano e non si fanno eleggere?

    • Mi scuso, ma ritenere che la soluzione sia fare le quote rosa o partiti di sole donne per sole donne è una pratica sessista speculare a quella di quote di potere solo maschili o di partiti per soli uomini e pertanto non può nemmeno essere presa in considerazione. Con gli estremismi non si risolve nulla. Si creano solo nuove divisioni.

      Può anche darsi che molti uomini ritengano loro diritto continuare ad agire in Italia in questo modo lateralizzato e sperequato, degno di paesi barbari e incivili, con l’esercizio di un potere monopolistico assoluto esercitato prevalentemente al maschile sulla falsariga di quello che la Chiesa cattolica (o islamica o ebraica o buddista o induista) fa al suo interno, imponendo modelli di valore sociale esclusivamente al maschile. Per quel che ne so io, che di donne ne ho contattate tante e per confronti politici, l’idea di partiti solo femminili è aberrante allo stesso modo di quella di partiti a prevalenza maschile, Ricordo la prima Lega che presentà due deputate donne, che vennero votate a cui Bossi ordinò poi di cedere la loro carica a due maschi.
      Le energie maschili e quelle femminili sono diverse per molti versi e complementari e devono integrarsi, non contrappporsi.
      Se si crede di produrre un mondo migliore continuando con contrapposizioni sterili, non si andrà da nessuna aprte.

      E cominciamo una buona volta a firmare quello che si scrive! perché anche questa pratica è aberrante! Che ognuno si prenda le proprie responsabilità anche nelle cose piccole! Siamo stufi di questi modi furtivi di procedere!

      viviana

    • Ma lo si vuol capire una buona volta che il problema non è dare il potere a questi o a quelli, spostandolo solo di parte, perché così’ resterebbe solo un problema di potere e non ne usciremo mai, ma è quello di ripettare la creatura umana, comunque essa sia, senza pregiudizi di sesso, religione, etnia, classe ecc.?
      Che è poi il solenne dettato costituzionale!
      Invece di pensare a tante rivoluzioni che poi non si fanno mai e in cui si sprecano solo chiacchiere da decine di anni, perché non si comincia col rispetto generalizzato senza battaglie di sessi o di religioni o di ideologia?
      Altrimenti non avremo altro che una eterna guerra che cambia solo i suoi stendardi!
      Si parla tanto di parità tra uomini e donne, ma dove sta questa parità nei regimi di sinistra? Io non l’ho vista mai! E non la vedo nemmeno nei partiti attuali di estrema sinistra in Italia!
      Ci sarà o non un motivo per questo? Qui si parla, si parla, tutto in teoria, tutto in chiacchiere. E la pratica?
      Il resto è fuffa. Io il rispetto verso le donne nella pratica non l’ho visto mai, nè a destra né a sinistra. E le altre donne la pensano allo stesso modo. Vi farcite la bocca di parole ma con le parole non si cambiano pratiche di vita consolidate. Cominciate da quelle! Dimostratelo in pratica il rispetto alle donne! Cominciano dalle vostre famiglie! Il mondo lo si fa insieme, non con partigianerie sessiste!

      viviana

    • A parte poi che erano 200.000, e non 100.000! Cominciamo anche col rispetto alle cifre!
      E a parte che le femministe che hanno contestato le parlamentari erano poche e anche il frastuono mediatico in questo caso è un lampante esempio di sessimo da ributtare! Non è stato detto per esempio che le stesse ministre o parlamentari hanno sfilato tranquillamente nel corteo e non le ha contestate nessuno. La stampa ci è andata a nozze con quelle poche femministe estreme, perché il suo scopo è sempre quello di dividere. Quando le donne difendono gli stessi diritti non hanno tra loro nessuna separazione e anche la Alessandra Mussilini è stata sempre la benvenuta ed è stata ascoltata con rispetto, per cui anche coloro che hanno contestato il fatto che non si volessero bandiere di partito hanno torto marcio. Cosa c’entrano qui i partiti? che anzi sono sempre stati i peggiori nemici della parità femminile! La piantiamo di dire idiozie? I diritti della donna in quanto persona scadono sempre agli ultimi posti delle rivendicazioni di partito e lo sapete benissimo. E se ci sono tanti disegni di legge morti in parlamento la colpa è di tutti.
      E se ci sono leggi che mandano agli arresti domiciliari i pedofili o liberi gli stupratori la colpa è di tutti. Piantiamola di fingere parità che non esistono! Dove sono le donne nei vertici dei vostri partiti? Io non ne vedo. E allora andate tutti a farvi fot..re, destra come sinistra! Delle vostre ipocrisie le donne ne hanno piene le scatole! E anche delle vostre bandiere! Che non fanno che peggiorare il mondo invece di migliorarlo!

      viviana

    • Credo che cacciare ministre e parlamentari sia stata cosa buona e giusta.

      Erano andate lì per farsi vedere, per farsi intervistare da La7.

      Sono le stesse che, a vario titolo, hanno apppggiato la campagna razzistoide sui romeni, del tutto fuorviante rispetto alla questione della violenza sessista sulle donne, che mettono le donne immigrate nei Cpt, che hanno votato i crediti di guerra, che hanno fregato le donne sulle pensioni, sulla precarietà ( che colpisce le donne in modo particolare), che non sono riuscite a partorire uno straccio di legge sui Dico.

      Che ci stavano a fare in quel corteo ?

      E poi, da maschietto, condivido anche il "separatismo" nei confronti degli uomini.

      Anche noi uomini "di sinistra" facciamo spesso letteralmente schifo nei rapporti con l’altro sesso, anche noi contribuiamo spesso alla emarginazione delle donne in una logica di "politica politicante", che spesso non risparmia non solo la "sinistra radicale di governo" ma nemmeno quella antagonista.

      Ed è giusto che ciò vada simbolicamente rimarcato.

      Per chi si pone veramente e non solo come slogan l’obiettivo di "un altro mondo possibile", credo sia d’obbligo dire alle donne che sono scese in piazza sabato "Grazie di esistere! ".

      R.

    • Per gli sbandieratori.

      Qualcuno si è accorto della risoluzione del parlamento europeo ?http://www.pariopportunita.gov.it/Pari_Opportunita/UserFiles/PrimoPiano/risoluzione_13_3_07.pdf
      che riguarda rappresentanza politica e media rispetto alle donne? Su questi temi l’Italia è fortemente indietro rispetto a tutti i paesi europei. La risoluzione dice:
      " ... le donne rappresentano il 52% della popolazione europea ma tale proporzione non si riflette nei luoghi di potere sia nel momento dell’accesso che in quello della partecipazione; eppure la rappresentatività dell’intera società è un elemento che rafforza la governance e la pertinenza delle politiche rispetto alle attese della popolazione.. esistono moltissime soluzioni a livello nazionale (leggi, accordi o iniziative politiche) per concretizzare la rappresentanza delle donne nei luoghi decisionali..la Commissione europea chiede di elaborare un quadro complessivo per valutare le politiche e i programmi di sostegno all’uguaglianza di genere, Chiede una valutazione approfondita della parità tra donne e uomini e una analisi delle direttive sulle pari opportunità..per valutare le tabella di marcia dei vari paesi. Chiede di sapere le buone prassi esistenti a livello internazionale, nazionale o regionale, che consentono la partecipazione delle donne ai processi decisionali, sostenendo una rete di donne coinvolte nel processo decisionale;.. invita gli Stati membri a individuare e perseguire obiettivi e termini chiari per aumentare la partecipazione delle donne a tutte le decisioni e la loro rappresentanza alla vita politica;… ritiene che si debbano diffondere esempi positivi (non veline e calendari porno) attraverso i media, e che si parli del ruolo delle donne nella società e dei successi da esse ottenuti in tutti i settori per creare un’immagine positiva delle donne e incoraggiare la partecipazione di altre donne e uomini alla realizzazione dell’uguaglianza di genere, conciliando vita familiare e vita professionale, perché ciò è strumento efficace contro gli stereotipi negativi. Chiede di incoraggiare iniziative per sensibilizzare i media con tavoli di consultazione permanenti , contro gli stereotipi veicolati, e di promuovere le pari opportunità, soprattutto per informare e sensibilizzare giovani donne e giovani uomini…."

      Sembra a voi che questa risoluzione sia arrivata alle orecchie dei media? Si è cercato di colpire subdolamente la manifestazione di Roma parlando solo delle poche feministe che hanno respinto le parlamentari. Per il resto i nostri media non hanno fiatato sui diritti violati, sulle leggi richieste, hanno dato zero spazio alla protesta, non hanno aperto tavole o incontri o interviste, e il morto in Afghanistan si è preso utilmente tutti gli spazi. Ancora una volta la cronaca nera e i morti in guerre dichiarate missioni l’hanno fatta da padrone. Si specula sulla morte, si negano i diritti della vita.

      viviana

      Noi siamo profondamente indietro sulla parità rispetto agli altri paesi europei e siamo sorpassati ormai da molti paesi africani.
      Quale bandiera dovrei sventolare? Quella della f..a?

      viviana

    • Io invece non credo affatto che le parlamentari o le ministre presenti a Roma andassero cacciate in virtù delle loro appartenenze partitiche, proprio perché ogni volta che i diritti femminili sono stati messi sul campo non ci sono state divergenze mai tra donne di destra e di sinistra, ci sono state piuttosto invece divergenze con le rappresentanti bigotte dei partiti di centro che volevano calpestare ancor più le donne per ubbidienza clericali o papaline. Lascio ad altre le martiriologie in nome di adesioni da Opus dei, e pure i cilici, ma non mi riconosco davvero in chi me li vuole imporre per forza per ubbidienza cieca a un potere nero in sottana che mi castra in nome di Dio.

      Posso dire che la sinistra avrà anche dato il voto alle donne ma poi si è sempre tirata indietro di fronte a tutte le sue battaglie, dalla fecondazione assistita al diritto di aborto alla gravidanza consapevole alla parità sul luogo di lavoro o nella carriera alla politica. E se ciò non fosse avvenuto, le donne i loro diritti li avrebbero ricevuti e non starebbero qui a ripetere gli stessi slogan di 500 anni fa. E non avremo una maggioranza che vota per 23 miliardi di spese militari ma non riesce a trovare fondi per potenziare l’assistenza a famigliari inabili o anziani a carico o per gli asili e la scuola pubblica!

      Francamente in tante battaglie mi sono spesso sentita più vicina alla Alessandra Mussolini che a tanti politici della cosiddetta sinistra e certo ho concordato più cone lei che con gente alla Binetti, ma non ho mai trovato finora una donna della sinistra, che abbia avuto le palle di farsi ascoltare, la mia portavoce e non ci penso neanche a sentirmi rappresentata da una come la Melandri, di cui il meglio che si può dire è che non è nemmeno preparata.

      Bandiere?!?! Ma sventolatele voi le bandiere! Visto che se non siete intruppati in qualcosa morite!

      viviana

    • Perchè invece la Turco, la Pollastrini o la Prestigiacomo o la Carfagna non sono state per nulla succubi ai dettati d’Oltretevere, non hanno per niente votato leggi contro le donne immigrate, non si sono per niente accodate alla "caccia al rumeno", non hanno per niente votato i rifinanziamenti alle missioni di guerra, non stanno per niente in procinto di votare leggi sulla previdenza e sul welfare che penalizzano ulteriormente le donne .....

      La colpa è solo della Binetti ...

      E almeno io non ho parlato proprio di bandiere .....

      R.

    • La Turco, insieme all’ attuale inquilino del Quirinale ( ha fatto bene oggi Grillo ad attaccarlo come merita), è addirittura l’inventrice dei Centri di Permanenza Temporanea, più noti come Cpt.

      E poi presentarsi ad una iniziativa come quella, con la questione del "separatismo" all’ordine del giorno, con la scorta di poliziotti ... bisogna veramente essere sceme .....

      K.

    • E’ divertente che alcune persone vogliano difendere il corteo NONOSTANTE la cacciata delle "politiche", cioè nonostante l’atto di più grande maturità politica che le donne abbiano fatto da tanti anni a questa parte, dopo essere state strumentalizzate dalle professioniste della donnità, come Livia Turco che ci ha costruito sopra una carriera, e che non sentono di dover fare alcuna autocritica per il bilancio fallimentare che esibiscono sulla questione femminile in Italia, al di là delle loro carriere dorate (che non sono mai oggetto di scrutinio critico fintanto che si può sempre dare la colpa solo ai maschi). Mi chiedo come si metterebbe una come Livio Turco se dovesse scegliere tra le donne e la lealtà politica al suo capo, Massimo D’Alema.

      C’è chi ancora oggi guarda ai politici (maschi e femmine) come una volta si guardava allo zio d’America, cioè qualcosa da cui non si può prescindere.

      Gianluca

    • a vivia’... tra un po’ ti farai un’intervista e ti risponderai da sola :-)) si scherza eh! vai tranquilla! m.