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Cgil proclama lo sciopero della scuola ai primi di marzo

Publie le lunedì 26 gennaio 2009 par Open-Publishing

Cgil proclama lo sciopero della scuola ai primi di marzo

ROMA – Uno sciopero generale del comparto istruzione ai primi di marzo. È quanto annunciato dal segretario dei lavoratori della conoscenza della Cgil Domenico Pantaleo. Uno sciopero per protestare contro “le politiche della Gelmini perché intendono indebolire la funzione del sindacato per poter agevolmente calpestare la dignità delle persone, licenziare migliaia di precari e privatizzare scuola e università” ha dichiarato Pantaleo.

“Il Governo - spiega Pantaleo - con le intese sul secondo biennio contrattuale della scuola e dell’università, non firmate dalla Flc, ha riconosciuto aumenti contrattuali pari a metà dell’inflazione reale, non risolvendo la drammatica prospettiva del licenziamento di migliaia di precari e non concedendo alcuna riduzione della pressione fiscale. Con le nuove regole si peggiora ulteriormente la condizione di tutti i lavoratori perché si prevede che il nuovo indice per l’adeguamento degli aumenti all’inflazione programmata sarà depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati e quindi si programma la riduzione dei salari”.

“A ciò si aggiunge - prosegue il numero uno della Flc Cgil - essendo triennali, che nei prossimi rinnovi contrattuali pubblici la verifica degli eventuali scostamenti tra inflazione prevista e quella reale, senza peraltro alcun meccanismo automatico, si fara’ al termine delle vigenze contrattuali ed eventuali recuperi salariali avverranno nel successivo triennio. Una vera e propria operazione di riduzione programmata dei salari!” denuncia.

“Il cerchio si chiude - sottolinea ancora Pantaleo - con i regolamenti della Gelmini, il disegno di legge delega Brunetta e il disegno di legge Aprea che distruggono l’istruzione pubblica e vaporizzano la contrattazione decentrata, riportando al potere assoluto ed unilaterale del Governo la definizione degli organici, dei salari, degli orari, del reclutamento, dell’avanzamento professionale e delle sanzioni disciplinari. In perfetta coerenza con tale disegno si teorizza il superamento delle rappresentanze sindacali unitarie”.

”Per queste ragioni - annuncia - stiamo svolgendo un referendum tra tutti i lavoratori dei comparti della scuola e dell’universita’, sul rinnovo del secondo biennio contrattuale, perché non si possono assumere decisioni che attengono alle condizioni materiali delle persone, per oggi e per domani, senza una consultazione democratica e senza definire regole precise sulla rappresentanza”.