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Cgil verso lo sciopero generale "Ce la faremo anche stavolta"

Publie le giovedì 6 novembre 2008 par Open-Publishing

Cgil verso lo sciopero generale "Ce la faremo anche stavolta"

Grande assemblea nazionale a Roma. Epifani: "La data verrà decisa dal prossimo direttivo"

di Fabio Sebastiani

«Ogni volta che hanno tentato di metterci in un angolo si sono dovuti ricredere. Avverrà anche queta volta. Anche questa volta ce la faremo». Il discorso del segretario generale della Cgil finisce tra una ovazione generale. I diecimila dell’assemblea nazionale dei quadri e dei delegati della Cgil sono tutti in piedi. Come avevano già fatto pochi minuti prima all’annuncio di Obama presidente degli Usa, e, purtroppo, per la notizia della scomparsa dell’amatissima Carla Casalini, giornalista del manifesto. Il "Cgil-pride" risuona sugli spalti del Palalottomatica di Roma. Una scena destinata a ripetersi.

Epifani non fa un discorso da grande leader. A ben vedere lo sciopero generale nemmeno lo dichiara. Si limita, anzi, ad esporre punto per punto la piattaforma per questa nuova fase imperniata sulla "crisi di loro signori".

Il cambio di rotta, però, ad un certo punto diventa palpabile. «Il direttivo della prossima settimana - scandisce il leader della Cgil - deciderà data e modalità di unificazione delle varie iniziative di lotta programmate nei prossimi giorni dalle diverse categorie». Insomma, si tratta di amministrare la spinta che il movimento sta imprimendo al Paese, facendo crescere pian piano l’idea di una mobilitazione generale. Le elezioni politiche sono al di là da venire. Meglio traguardare le meno impegnative ma ugualmente significative europee della prossima primavera, quindi; ma senza fretta. L’agenda è già molto fitta: il 7 e il 14 novembre ci saranno gli scioperi dei lavoratori pubblici rispettivamente del Nord e Sud d’Italia, e sempre il 14 novembre scenderanno in piazza gli universitari con una manifestazione che «a occhio e croce sarà un’altra giornata di straordinaria partecipazione», dice il segretario della Cgil. La prossima settimana ci sarà anche l’assemblea dei pensionati dello Spi Cgil mentre il 15 novembre è indetto lo sciopero generale del commercio, anche questo, come nel pubblico impiego, nato dopo un accordo separato. Il 12 dicembre è stato inoltre proclamato lo sciopero generale dei metalmeccanici della Fiom e, sempre per dicembre, ma in data ancora da individuare, è previsto che venga proclamato uno sciopero generale di tutte le categorie dei dipendenti pubblici.

La "corsia preferenziale" dell’unità sindacale sembra ormai impantanata in uno scambio di reciproche accuse a chi ha abbandonato prima il tavolo. Ancora ieri il segretario generale della Cgil Raffaele Bonanni ha lanciato uno sterile quanto rituale appello a ritornare insieme, perché, questa è la sua versione, «le ricette le avevamo fatte insieme». La risposta di Epifani: «Per noi l’unità è un valore straordinario e con onestà vi devo dire che queste sono divisioni che abbiamo subito, che non abbiamo voluto noi ma anzi che abbiamo cercato di contrastare e che contrasteremo».

Intanto, però, tra i sindacati del pubblico impiego è guerra aperta:

Fps-Cisl ha inviato le proprie strutture a tenere assemblee nei luoghi di lavoro per spiegare le ragioni della firma del protocollo d’intesa proprio il 3, il 7 e il 14 novembre, giorni che vedono la Cgil impegnata nello sciopero generale di categoria. La Fp-Cgil è insorta e, in una lettera al ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, hah chiesto che sia garantito il diritto di sciopero. Si prefigurerebbe, in sostanza, un oggettivo comportamento teso a ledere lo sciopero. Secondo un consolidato orientamento della Commissione di Garanzia, in condizioni normali la convocazione dell’assemblea del personale rientra nel diritto delle organizzazioni sindacali nell’ambito delle ore contrattualmente previste e secondo quanto sancito dallo Statuto dei Lavoratori. Il segretario generale della Fp-Cgil Carlo Podda sottolinea anche il «clima pesante» che c’è nei posti di lavoro. In alcuni, sottolinea, le amministrazioni hanno chiesto a lavoratori precari che lunedì scorso hanno scioperato «di cambiare in malattia la ragione dell’assenza dal lavoro. Altrimenti sarebbero andati incontro al licenziamento». In un comune della provincia di Bologna - prosegue il sindacalista - in vista dello sciopero di venerdì si sono presentati i carabinieri chiedendo le adesioni all’iniziativa di lotta. «Alla richiesta di chiarimenti, la risposta è stata che si tratta dell’iniziativa di un singolo carabiniere».

Alla Cgil, che si sta incamminando verso lo sciopero generale è arrivato l’appoggio del Prc.

«Questa scelta - sottolinea il segretario del Prc in una nota - permette la costruzione di una efficace opposizione di massa alle politiche antipopolari del governo Berlusconi e pone le condizioni per l’incontro tra il movimento della scuola e il movimento dei lavoratori in generale».

Per Roberta Fantozzi, responsabile Lavoro e Welfare del Prc, l’appuntamento del Palalottomatica ha espresso «una grande determinazione e vitalità che tutta l’assemblea ha espresso». «La consapevolezza - ha proseguito - che dalla crisi e dalla recessione si possa uscire con una società ancora più diseguale e imbarbarita dai meccanismi di "guerra tra poveri" oppure con una discontinuità forte delle politiche sin qui seguite ha attraversato tutti gli interventi e le conclusioni di Epifani».

(Liberazione, 6 Novembre 2008)