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Chi ha sdoganato Casa Pound?
par Femminismo a sud
Publie le domenica 18 dicembre 2011 par Femminismo a sud - Open-Publishing5 commenti
Oggi nei confronti dei ’fascisti del terzo millennio’ i giudizi di condanna sono quasi unanimi, eppure in questi anni lo sdoganamento di Casa Pound ha coinvolto parecchi esponenti dell’intellighenzia democratica e di sinistra di questo paese. Un documento per non perdere il filo.
Tanta visibilità in regalo a Casapound, chiamata per i camerati a partecipare in questi giorni a trasmissioni televisive nazionali e locali, le cui lettere e i cui comunicati circolano sulle pagine dei giornali a smentire, prendere le distanze, negare. Tanta visibilità, sulla pelle dei morti. Un’occasione come un’altra per farci sapere quanto sono bravi e umani, anzi umanitari, con il paio di iniziative sulla birmania, senza contare le varie iniziative sul pensiero di Evola e simili. Strategia comunicativa dei fascisti del terzo millennio, quelli che “né rossi né neri ma liberi pensieri” e politica sociale presa dagli archivi del partito nazional socialista. Si interviene sul bisogno dei poveri, sulla rabbia dei disoccupati, su tutto quello che è possibile cavalcare, un po’ come la lega ma dal sapore tanto più noglobal, con le loro occupazioni e i gruppi studenteschi ammessi perfino a partecipare ai confronti interni nei licei e nelle università, con le loro iniziative “culturali” in cui si divulga il pensiero di estrema destra un po’ dappertutto, con l’occasione della presentazione di libri di vario tenore e il patrocinio di comuni, province, regioni, incluse quelle di sinistra.
Sono bravi ragazzi, non c’è che dire. Un vero gruppo di boyscout.
Vorremmo qui ricordare, e integrate se ne avete voglia e se avete più memoria di noi, quali giornalisti, intellettuali, personaggi libertari o presunti tali, di sinistra e simili, hanno sdoganato Casapound affinché arrivasse tranquilla a poter esigere di stare sulle piazze, ovunque, mentre gli antifascisti subiscono repressione e insulti. Lo sdoganamento dei gruppi di destra, così come la “tolleranza” per i vari “spariamo agli immigrati” pronunciati da sindaci, politici, ministri leghisti (vedi il viceministro Castelli e il consigliere regionale veneto Daniele Stivai e il sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, tutti armati di mitra, fucili e pistole per sparare agli immigrati come “leprotti”), ammiccamenti, istigazione, scivoloni di cui talvolta registravamo delle rivendicazioni e per altre si attribuivano all’esasperazione sempre giustificata quando qualcuno prendeva a sprangate l’immigrato di turno, avviene da anni e noi l’abbiamo sempre avvertito, monitorato e messo in relazione alle tantissime aggressioni di stampo neofascista che hanno insanguinato l’Italia negli ultimi anni.
E la caccia al “negro” checchè se ne dica ha un’impronta innanzitutto istituzionale, con le varie polizie a pestare persone di colore, con la gente forcaiola a fare esecuzioni pubbliche per il sospetto di un furto per un pacco di biscotti, ve lo ricorderete, o altri inseguiti per le vie per varie ragioni, e poi ci sono tutte le persecuzioni formato ronda, ronde leghiste, ronde dei partiti di estrema destra, ronde di cittadini “volenterosi”, ronde di cittadini dediti al linciaggio di neri, rom, così come si è visto in varie occasioni e in vari roghi ai campi nomadi, baraccati e via così. Potete rinfrescarvi la memoria con il nostro Bestiario razzista, parte prima, seconda e terza.
Ad un certo punto il fascino fascista, per dirla alla Susan Sontag, ha contagiato un po’ di gente, anche insospettabili, tutti a citare Voltaire, tutti a immolarsi pur di fare parlare un neofascista, tutti a dare lezioni di libertarismo agli antifascisti che sapevano quello che stava accadendo e avvisavano tutti del fatto che la legittimazione culturale a certa gente significa legittimazione alle orrende azioni che da quella cultura sono istigate e ispirate.
Ovvero, i fascisti agiscono spinti dall’idea di avere ragione, dalle tante sollecitazioni di chi non ha fatto altro che scrivere un giorno si e un giorno no che l’emergenza” stranieri, e il “pericolo” straniero, e lo straniero stupratore, e lo straniero ladro, e lo straniero sporco, e lo straniero che fa schifo, e lo straniero invasore, e lo straniero barbaro, e lo straniero da affondare, rimandare a casa, ammazzare, perchè prima gli italiani e poi gli stranieri, prima la cultura locale e poi la vendita di kebab, perché il pericolo dell’islam, e l’emergenza musulmana, e la diversità come minaccia, e il terrore del diverso, e i regolamenti comunali, e le ronde, e i Cpt, poi i Cie, e il patto con quel criminale di Gheddafi, e i tanti morti nel mediterraneo, e le ordinanze leghiste nelle varie città del nord, e potremmo continuare all’infinito. Insomma tutti presi a curiosare tra futurismo e tatuaggi con la celtica, a chiudere gli occhi sulle mani alzate all’elezione del sindaco di roma e poi a ignorare quella faccetta nera cantata in quel di genova g8 2001 e altri mille esempi che si potrebbero fare. Tutti a invocare la democrazia, perchè di destra e sinistra non aveva più senso parlare, perchè il fascismo non esisterebbe più, perché sarebbero cose superate, e badate che sto andando a memoria di tutte le cazzate che ho letto e mi sono state dette in tutti questi anni.
E da lì a descrivere quegli straccioni degli antifascisti come gentaglia senza appeal, sfigati fermi all’anteguerra, mentre li vedì i fasci, quelli lì son proiettati verso il futuro, oramai vanno di nazirock, sono roba del terzo millennio, fanno la cinghiamattanza, son per il sociale, come mussolini, e fanno revisionismi meglio che bruno vespa. Si appropriano di miti della sinistra, li vedi a dire cose su rino gaetano, scoprono che il che guevara in fondo era uno di loro, poi citano perfino peppino impastato, che i fasci li schifava essendo lui un libertario vero. Operazioni di marketing, azioni dimostrative e a roma tutti rincoglioniti da quelle quattro cose fatte e dette, perché che vuoi che sia, son brava gente, che importa se qualcuno dice di loro che sono un po’ aggressivi. Il filone “fascio trendy”, quello sdoganato per le adolescenti, lo reperimmo su TopGirl. Parlava di Forza Nuova, che non è bravissima in queste cose ma ci provò.
Poi ci fu l’articolo di Alessandra di Pietro su Gioia che parlava di Casapound. Il correntone che spingeva verso uno sdoganamento di quell’area partiva da quel Sansonetti che ne scrisse su L’Altro. Poi ci fu l’Onorevole Paola Concia che si appropinquò a sdoganare l’organizzazione. E Il Fatto Quotidiano, il giornale di Travaglio, che applaudiva Casapound. Poi ci fu il consiglio comunale di Roma che approvò, credo all’unanimità, una mozione sul “Tempo di essere madri“, che arriva dall’area femminile di Casapound. (tempo di essere uteri) C’è un bell’articolo ammiccante de l’Espresso, stesso gruppo editoriale de la Repubblica, che parla di Casapound. Quella Repubblica che annuncia gioiosa l’elezione del figlio di Alemanno nella consulta provinciale degli studenti a partire dalla lista di Casapound. Questa la proponiamo come risorsa ed è il file pdf con dentro un dossier sull’estrema destra a Pisa a cura di Rebeldia. E si potrebbero contare a centinaia le occasioni in cui politici del pdl, di futuro e libertà, di altri gruppi affini, hanno appoggiato, legittimato e portato alla ribalta i casapoundini.
Poi ci fu tutta la banda de Gli Altri, capeggiata ancora da Sansonetti, che divulgò e firmò un appello per lasciare la piazza al Blocco studentesco di Casapound. L’appello diceva cose piene di poesia e parlava di libertà, la libertà per quelli di Casapound di dire quello che hanno da dire, così come la libertà per gente come Gianluca Casseri, lo stragista di Firenze, di dire quello che avrà detto e scritto in giro tra Pistoia e altri posti della toscana. A supporto di Casapound si erano precipitati proprio in tanti, un vero cordone bipartisan, che da destra a sinistra è bene ricordare per intero, con tanto di nomi e cognomi. Iniziando da quelli di cosiddetta sinistra ai quali ora chiediamo: glielo andate a spiegare voi ai morti senegalesi, alle loro famiglie, alla comunità senegalese, perché siete stati così gentili con quelli di Casapound?
A chiedere la revoca del divieto a manifestare c’era TUTTA la redazione de Gli Altri e poi:
Ritanna Armeni – giornalista e scrittriceAngela Azzaro – giornalista de Gli AltriMassimo Bordin – direttore Radio RadicaleAndrea Colombo – giornalista e scrittoreLanfranco Pace – giornalista La 7 e Il FoglioPiero Sansonetti – direttore de Gli AltriGian Luca Minotti – scrittoreMassimo Ilardi – professore di sociologia urbana all’Università di Camerino, direttore GomorraPaola Tavella – giornalista del settimanale femminile del Corriere Io DonnaAlberto Abruzzese – professore ordinario di sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università IULM di MilanoRita Bernardini – deputata Partito Democratico.Paola Concia – deputata Partito DemocraticoCarlo Grassi – professore Università Iuav di Venezia1. Pietrangelo Buttafuoco – giornalista di Panorama e Il Foglio2. Luciano Lanna – vicedirettore de Il secolo d’Italia3. Enzo Raisi – deputato del Pdl4. Flavia Perina – deputato del Pdl (che è anche quella che viaggia dentro le Se non ora quando)5. Francesco Aracri – deputato del Pdl6. Mario Borghezio – parlamentare europeo Lega Nord7. Paola Frassinetti – vicepresidente della Commissione Cultura e Istruzione della Camera dei Deputati8. Cristano De Eccher – senatore del Pdl9. Giorgio Holzmann, deputato pdl e candidato sindaco di Bolzano10. Ugo Maria Tassinari – saggista11. Annalisa Terranova – giornalista de Il secolo d’Italia12. Annamaria Gravino – giornalista de Il secolo d’Italia13. Massimo Malpica – giornalista de Il Giornale14. Mia Grassi – giornalista15. Vitaldo Conte – critico d’arte16. Carlo Gambescia – Saggista ed economista17. Adriano Scianca – giornalista de Il secolo d’Italia18. Raffaele Morani – giornalista19. Daniele Petraroli – giornalista20. Corrado Delfini – pittore21. Antonio Pannullo – giornalista del Secolo d’Italia22. Antonio Rapisarda – giornalista di FareFuturo web magazine23. Gabriele Adinolfi – Noreporter24. Federico Brusadelli – giornalista di FareFuturo web magazine25. Marco Guerra – Ufficio Stampa Ministero Ambiente26. Giovanni Damiano – scrittore27. Domenico di Tullio – scrittore28. Alfio Krancic – vignettista de Il Giornale29. Maurizio Murelli – società editrice barbarossa30. Augusto Grandi – giornalista de Il Sole 24 ore31. Federico Zamboni – giornalista32. Marco Battarra – Ritter Edizioni33. Alberto Manca – Ritter Edizioni34. Andrea Benzi – giornalista35. Vito Orlando – caporedattore Ufficio stampa Regione Sicilia36. Antonio Lodetti – giornalista de il Giornale37. Adolfo Spezzaferro, giornalista dela Discussione38. Giorgio Ballario, giornalistaLa Stampa39. Fernando M. Adonia – redazione cataniapolitica.it40. Roberto Alfatti Appetiti – giornalista41. Maria Rosaria Nappa – pittrice42. Miro Renzaglia – poeta e scrittore43. Paolo Corsini – giornalista Rai44. Luca Maurelli – scrittore e giornalista45. Roberta Di Casimirro – regista46. Gianfranco de Turris – scrittore e giornalista47. Daniele Lazzeri – centro studi ‘Vox Populi’48. Monica Mainardi – giornalista di “Chi”49. Enzo Cirillo – direttore E-Polis50. Giandomenico Casalino, scrittore e saggista51. Luciano Zippi – Editore di viaroma100.net52 – Stefano Pantini – www.lamoscabianca.eu53 – Sandro Solinas – scrittore54 – Vincenzo Maida – giornalista55 – Alfonso Rossetti – vice presidente del consiglio Muncipio Roma VII (PdL)56 – Alberto Lombardo – Presidente Centro StudiLa Runa57 – Paolo Caioli – Noreporter.org58 – Andrea Lignani Marchesani – Consigliere Regionale Umbria PDL59 – Matteo Mascia – Giornalista collaboratore de Il Secolo d’Italia60 – Mario Michele Merlino – poeta e autore teatrale61 – Antonella Serafini – censurati.it62 – Enzo Cipriano – editore Settimo Sigillo63 – Alexandra Javarone – giornalista64 – Tonio Pino – Assessore Comune Novoli65 – Domenico Naso – giornalista66 – Ulderico Nisticò – scrittore67 – Luigi Songa – Assessore Comune Omegna68 – Marco Valle – giornalista69 – Cecilia Moretti – giornalista ffwebmagazine70 – Teresa Alquati – collaboratrice del quotidiano Linea71 – Filippo De Ferrari – giornalista CronacaQui72 – Ninni Dimichino – editore “L’Arco e la Corte”73 – Francobaldo Chiocci – giornalista74 – Christian Continelli – consigliere comunale PDL Ostuni75 – Ugo Cassone – consigliere comunale PDL Roma76 – Luca Gramazio – consigliere comunale PDL Roma77 – Barbara Ricciuti – giornalista, portavoce assessore istruzione, formazione e lavoro Regione Veneto78 – Michele De Feudis – Giornalista di E polis79 – Alessandro D’Agostini – artista80 – Fernando Crociani Baglioni – presidente del centro studi Patria e libertà81 – Maurizio Pio Rocchi – artista82 – Roberto De Lorenxo Meo – artista83 – Ema Omega – artista84 – Maurizio Messina- giornalista85 – Amedeo Renzulli, scrittore86 – Francesco Filippo Marotta – editore consulente Editoriale87 – Luca Loseto – artista88 – Associazione Progetto Zero89 – Raffaele Zanon – direzione nazionale Pdl90 – Fabrizio Fabbri – giornalista free lance91 – Luca Roseto – pittore92 – Blokulla – musicista93 – Cesare Ferri – scrittore94 – Riccardo Ghezzi Antonioli – giornalista95 – Eva Fontana Castelli – storica e saggista96 – Pietro Cappellari – ricercatore storico97 – Sandro Consolato – saggista, direttore deLa Cittadella
Continueremo a documentare su questa materia perché è fondamentale capire quanto l’estrema destra, in realtà, non esiste da sola ma è supportata da tante brave persone
Messaggi
1. Chi ha sdoganato Casa Pound?, 19 dicembre 2011, 19:04, di unoinpiù
ma che bravi libertari, elencare a mò di lista nera e al pubblico ludibrio, uomini e donne che in democrazia tentano di far rispettare il diritto di espressione politica sancito dalla costituzione.
1. Chi ha sdoganato Casa Pound?, 23 dicembre 2011, 22:53
Sbagli è una lista per elencare delle persone che hanno la responsabilità di essere andati contro il principio antifascista della costituzione
2. Chi ha sdoganato Casa Pound?, 19 dicembre 2011, 19:27, di DAVIDE GONZAGA
NON MI DIMENTICATE.
DAVIDE GONZAGA.
SDOGANATOR.
1. Chi ha sdoganato Casa Pound?, 20 dicembre 2011, 11:55, di mirko
Sdoganare i fascisti non significa Libertà ma è l’esatto opposto.
I senegalesi morti ammazzati stanno sulla coscenza anche di questi che non hanno detto nulla o si sono opposti al fermare queste derive naziste.
3. Chi ha sdoganato Casa Pound?, 20 dicembre 2011, 15:00, di TANCIONI Massimiliano
Non dimenticate neppure me che sdogano Casa Pound, membro dell’Assemblea Nazionale di FLI e da sempre contro tutte le censure al libero pensiero che rispetti e non vìoli la Costituzione e le leggi della Repubblica ed a prescindere a qualunque ideologia possano far riferimento.
TANCIONI Massimiliano