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Impressioni sull’ uccisione di Renato Biagetti, brutalmente accoltellato nella notte di sabato 26 agosto a Focene, di fronte al Buena Onda. Si era appena conclusa una serata di musica reggae
Non so se sono il primo a parlarne qui,
ma sentivo la necessità di esprimere il mio sconforto
dopo aver saputo della morte di un ragazzo, Renato, del centro sociale Acrobax, brutalmente ucciso a coltellate davanti al Buena Onda di Focene.
Ho partecipato alla serata reggae che si svolgeva lì, e sono andato via assieme a due amici pochissimi minuti prima che avvenisse l’aggressione. La testimonianza più affidabile circa lo svolgersi dei fatti l’ ho ascoltata questa mattina su Radio Onda Rossa, da parte di un compagno dell’ Acrobax, conoscente di Ernesto:
Ernesto ed un suo amico erano in procinto di andarsene. La sua ragazza era andata a prendere la macchina.
Nel parcheggio antistante il Buena Onda una macchina grigio metallizzata si avvicina ai due, si abbassa il finestrino:
’E’ finita la festa?’ chiedono da dentro.
’Si’, rispondono i due.
’E allora andatevene a fanculo a Roma che state a fa qua?’,
la risposta da dentro la macchina.
Dopo una comprensibile reazione verbale davanti a tanta strafottenza, ecco scendere dall’ auto uno dei tipi ( non l’ autista ) con un coltello in mano. Si getta su Ernesto e lo colpisce AL PETTO con due coltellate, a freddo.
Scende anche l’altro e si azzuffa con l’amico di Ernesto; nel frattempo torna la ragazza e si getta su uno degli aggressori. Altre 4 coltellate mortali su Ernesto.
I due esaltati,non appena sentono giungere dalla spiaggia alcuni dei ragazzi che erano rimasti ( pochissimi ), se la danno a bordo della loro auto.
Voglio essere vicino alla ragazza di Renato, che se lo è visto morire davanti agli occhi, e al loro amico, che ha visto anche lui la morte in faccia. Così come voglio stringere la sua famiglia e i suoi amici più cari con un abbraccio forte, un abbraccio che non è solo il mio ma di tanti, tantissimi ragazzi e ragazze come me.
Vorrei solo sottolineare, a titolo di impressione personale, che quei bastardi avevano un’intenzione precisa, quella di uccidere.
E che davanti quel maledetto coltello potevo starci io, come un mio amico o una mia amica o la mia ragazza.
Tutti noi dobbiamo tenere la guardia alta, perchè è da un anno che si verificano aggressioni davanti ai posti che più ci piace frequentare;
questo è un fascismo strisciante, bieco, represso, che si sfoga con la violenza a freddo. E’ un modo di agire dettato dall’ignoranza, che ci deve fare pensare, che deve essere combattuto. Ogni giorno,assieme ai nostri amici, al lavoro, rendendoci conto di chi abbiamo intorno.
Non sto ad elencare gli episodi che hanno coinvolto ragazzi italiani e stranieri davanti o nei pressi di centri sociali da qualche mese a questa parte.
Non caschiamo dalle nuvole, piuttosto chiediamoci da dove spuntano le svastiche sui muri in ogni quartiere.
Mi dispiace davvero che nessuno ( a quanto sembra) sia riuscito a prendere la targa della macchina, ma credo che i due bastardi staranno in giro ancora per poco.
Ciao ancora Renato,
Christian
Messaggi
1. > Ciao, Renato, 28 agosto 2006, 16:37
UN OMICIDIO FASCISTA - PIU’ CHIARO DI COSI’ ......
Lo dice persino "Il Giornale" di Berluskoni .....
Rissa dopo la festa in spiaggia: un morto
Il fattaccio all’alba di ieri, dopo una nottata di musica rasta. I testimoni: «Volevano che ce ne andassimo». Caccia agli assassini
Alessia Marani
«Voi da qui ve ne dovete andare, fuori da Focene». Un raid punitivo, un’incursione dimostrativa: due minuti di pura follia dopo una nottata di festa reggae e «alternativa» sulla spiaggia. Un giovane studente di Ingegneria, Renato Biagetti, 26 anni, di Roma, accoltellato al cuore e morto a mezzogiorno di ieri sotto i ferri, dopo un disperato intervento all’ospedale di Ostia. I suoi amici, Paolo e Laura, feriti, se la sono cavata, ma sono sotto shock. Come scioccata si è risvegliata ieri mattina la piccola località balneare da una manciata d’anni recuperata all’abusivismo sul litorale nord di Fiumicino, d’inverno una sorta d’enclave per extracomunitari e indiani Sikh.
Renato e gli altri sono stati aggrediti da una coppia di balordi scesa armata di coltelli da un’auto in corsa sul viale di Focene, la strada principale parallela al mare. Mancano pochi minuti alle cinque. Renato, Paolo e Laura lasciano la spiaggia del «Buena Onda», locale frequentato soprattutto da rasta e surfisti. Sabato era in programma l’ultima serata di musica e cocktail della stagione. Si incamminano verso la strada. La ragazza allunga il passo per raggiungere la macchina, gli altri due sono vicino al muretto che costeggia la via. C’è poca luce, l’illuminazione in quel punto, all’altezza di via del Consorzio Focense, è scarsa. Ci sono due testimoni, altri ragazzi che erano al Buena Onda e che si accorgono di quei due che urlano come ossessi dai finestrini: «Via da Focene. Ancora non l’avete capito che ve ne dovete andare. State ancora qua? Fuori le zecche». E che come furie, estraggono le lame, larghe circa 4 centimetri. Uno dei giovani prova a intervenire. Tenta di bloccare la portiera del guidatore,
ma l’altro scende. I due con tutta probabilità, sono sotto l’effetto dell’alcol e della droga. Irrefrenabili.
Renato scappa ma viene raggiunto e colpito con tre fendenti, uno, quello mortale, gli squarcia il petto, gli altri i polmoni. Paolo viene inseguito nel vialetto che porta al mare, anche Laura è ferita lievemente. Gli aggressori si dileguano. A terra restano i ragazzi, sangue tutt’intorno. Accorre l’ambulanza, arrivano i carabinieri. Renato appare subito grave ma è cosciente. In ospedale, prima di essere operato, riuscirà pure a parlare qualche minuto con gli inquirenti. A Paolo i medici gli cuciono quattro punti di sutura sulla schiena. L’omicida e il suo compare avrebbero le ore contate. I carabinieri della compagnia di Ostia stanno anche preparando un identikit dei due raccogliendo le diverse testimonianze. Si cercano due sui venti, venticinque anni, abbastanza alti, fuggiti su un’auto grigia, magari collegati al mondo della politica e con precedenti per rissa e violenze.
Renato, un ragazzotto robusto ma mansueto, da tutti descritto come un giovane «tranquillo» e «senza grilli per la testa», aveva la passione per piatti e mixer. Era un tecnico del suono e frequentava l’Università di San Paolo, Roma 3. Viveva a Grotta Perfetta con la famiglia, nessun guaio con la legge in precedenza. Come Paolo e Laura, del resto. «Qui a Focene - raccontano sul posto - cose del genere non erano mai successe prima. Intolleranza? Semplici assassini».
www.ilgiornale.it
1. > Ciao, Renato, 29 agosto 2006, 16:11
Roma. Comunicato stampa del centro sociale Acrobax sull’uccisione di Renato
29 agosto 2006
A due giorni dall’uccisione di Renato Biagetti, il ragazzo di 26 anni accoltellato a morte sul litorale romano, gli amici e le amiche di Acrobax hanno diramato questo comunicato stampa: "Alle cinque di mattina del 27 agosto scorso, all’uscita di una iniziativa raggae sulla spiaggia di Focene, una ragazza e due ragazzi sono stati aggrediti a freddo da due individui.
Chi ha ucciso Renato è sceso dalla macchina con il coltello in mano ed ha mirato direttamente al petto, ferendo anche le altre due persone.
Renato, a seguito delle ferite riportate, viene portato cosciente all’ospedale Grassi di Ostia; dopo un’attesa inspiegabile e inaccettabile di circa due ore viene operato e muore alle 12.00.
Non si è trattato di una rissa tra balordi all’uscita di una delle discoteche del litorale romano, ma di uno dei tanti episodi che si iscrive dentro un clima sociale, politico e culturale di intolleranza determinato dalle destre in Italia. Infatti, la serata di sabato era organizzata da un’associazione di compagni legata a Rifondazione comunista che gestisce il chiosco Buena Onda, dove si concludeva una rassegna di musica reggae. Nel laboratorio della destra radicale romana, dove da tempo confluiscono diverse anime della destra fascista estrema e istituzionale, queste pratiche vengono legittimate, protette e alimentate.
Non sappiamo ancora se questi delinquenti abbiano legami organici con questa destra radicale, ma sicuramente queste pratiche ci ricordano da vicino le tante aggressioni a spazi sociali e alle persone che li attraversano che si sono ripetute nella città di Roma come in molte altre città d’Italia negli ultimi mesi".
http://ww2.carta.org/notizieinmovimento/articles/art_8407.html