Home > Cinque anni fa Rachel Corrie
Da Wikipedia
Il 16 Marzo di cinque anni fa moriva a Rafah, Gaza, Rachel Corrie, schiacciata da un bulldozer militare israeliano. A 23 anni Rachel aveva lasciato gli USA, la famiglia, il college, le prospettive che aveva di una vita tranquilla e probabilmente agiata, colpita dalle sofferenze inflitte dagli israeliani alla popolazione palestinese. Quel giorno stava facendo un’ interposizione non violenta a favore di una famiglia palestinese la cui casa stava per essere distrutta. Il bulldozer militare israeliano prima la ha sepolta sotto un mucchio di terra, poi vi e’ passato sopra.
Il 16 Marzo 2008, in Haifa, Israele, e’ stato rappresentato, per la prima volta in lingua araba, "Il mio nome e’ Rachel Corrie", un testo di letture, di lettere di Rachel, di testimonianze ed altro, che era stato precedentemente composto in inglese e rappresentato a Londra. La famiglia palestinese che Rachel cercava di proteggere non ha avuto, dalle autorita’ israeliane, il permesso di partecipare.
Rachel non sara’ morta invano se noi sapremo tenere vivi i suoi ideali.
Rachel aveva 23 anni, era partita dagli Stati Uniti il 18 gennaio 2003, per andare nella striscia di Gaza. Aveva frequentato un corso di addestramento in filosofia e tecniche di resistenza non-violenta, prima di unirsi agli altri attivisti dell’ISM, per partecipare ad azioni dirette. A febbraio e marzo aveva partecipato a diverse azioni:
– un processo-farsa al presidente degli Stati Uniti per i crimini commessi nei confronti della gente di Gaza
– una dimostrazione, parte della protesta globale del 15 febbraio contro la guerra in Iraq, durante la quale brucio’ una bandiera di carta degli Stati Uniti, dopo che si era rifiutata di bruciare una bandiera israeliana
– l’occupazione delle aree presso i pozzi d’acqua locali, le operazioni volevano formare degli scudi umani per proteggere i pozzi ed i lavoratori palestinesi dall’esercito israeliano.
Rachel si definiva un osservatore dei diritti umani sulle azioni dei militari israeliani nell’area. Documento’ la distruzione di 25 serre, lo smantellamento della strada per la citta’ di Gaza e la sparatoria contro gli operai dell’acquedotto municipale di Rafah che cercavano di ricostruire i pozzi Canada e El Iskan, che erano stati distrutti dai bulldozer israeliani.
Trascorse molto tempo a parlare coi palestinesi del posto. Fu ospitata a dormire molte volte, in diverse famiglie, a Rafah. Era coinvolta in un progetto di corrispondenza tra bambini della striscia di Gaza e degli Stati Uniti. Le sarebbe piaciuto che Rafah ed Olympia venissero un giorno gemellate.
Il 16 marzo 2003, Rachel, insieme con altri sei attivisti dell’ISM (tre britannici ed altri tre americani) stava cercando di impedire le operazioni di demolizione a Rafah, in cui dei bulldozer corazzati erano usati per spianare gli edifici e la vegetazione vicino al confine, lungo la strada tra Gaza e l’Egitto. Secondo l’esercito israeliano le demolizioni dovevano portare alla luce ordigni esplosivi ed a distruggere i tunnel dei contrabbandieri. I Palestinesi sono spesso uccisi durante queste operazioni di demolizione, che sono prese come una forma di punizione collettiva.
(Agli amici Rachel aveva scritto: ““Abbattono le case anche se si trova la gente dentro, non hanno rispetto di niente e di nessuno”).
Rachel portava un giubbetto fluorescente, rosso e aveva parlato col megafono. Per due ore il suo gruppo aveva cercato di ostacolare i due bulldozer, mettendosi in mezzo e gridando nel megafono. Un’ora prima dell’incidente, i militari hanno sparato dei gas lacrimogeni di avvertimento per disperdere i dimostranti dell’ISM, che poi si erano raggruppati di nuovo. Quando i bulldozer avanzano, spingono un mucchio di terra di fronte a loro, per far si’ che un dimostrante salga in cima al mucchio e sia al di sopra del livello della lama del bulldozer.
Rachel prima si era seduta o inginocchiata, poi si era alzata in piedi, in cima al cumulo di detriti, di fronte al bulldozer. Poi e’ caduta. Il bulldozer e’ avanzato e la lama l’ha colpita e le e’ passata sopra. I testimoni dicono che dopo averla coperta di terra, il bulldozer abbia fatto marcia indietro e le sia, cosi’ passato sopra una seconda volta. I compagni hanno tentato in tutti i modi di fermare il conducente e di prestarle soccorso, ma e’ stato tutto invano.
Rachel aveva 23 anni. Ha perso la vita per difendere col proprio corpo e le proprie idee i cittadini palestinesi nel loro diritto di avere una casa e una terra.
Un mese dopo, verso la meta’ di aprile, una versione ufficiale dell’esercito israeliano scagionera’ completamente il proprio operatore, individuando la responsabilita’ dell’accaduto nel comportamento "illegale, irresponsabile e pericoloso" dei dimostranti.
Una lettera inviata dall’Ufficio Stampa dell’Ambasciata d’Israele presso la Santa Sede specifica: "Durante un’operazione di bonifica di un’area in cui erano nascosti congegni esplosivi, che i terroristi erano intenzionati ad utilizzare contro soldati e civili israeliani, un gruppo di membri dell’Ism e’ entrato nella zona delle operazioni cercando di bloccarle. I soldati israeliani hanno tentato di allontanare i dimostranti e nello stesso tempo hanno spostato il luogo delle operazioni per evitare incidenti."
"I manifestanti sono riusciti a mantenersi sempre in vicinanza ai luoghi dei lavori. Si precisa che questi avvenimenti si sono svolti al confine tra Israele ed Egitto, in un’area sotto il controllo israeliano, come stabilito dall’accordo di pace firmato dai due Paesi. Verso le 17 Rachel Corrie si trovava nascosta da un mucchio di terra, formato dal lavoro delle ruspe, alla vista del conducente, che ignaro ha proseguito nello svolgimento della sua attivita’. La giovane e’ quindi stata accidentalmente investita da un oggetto contundente.
E’ stato chiesto immediatamente il soccorso di un’unita’ medica dell’esercito che si trovava nelle vicinanze, ma quando sono arrivati gli aiuti i compagni della ragazza avevano gia’ provveduto a trasportarla nei Territori Palestinesi. Per far luce sui fatti di quel giorno, e’ stata condotta un’accurata indagine dai vertici dell’esercito. Il risultato delle investigazioni e’ stato che Rachel Corrie non e’ stata investita da un veicolo, ma piuttosto e’ stata travolta da un oggetto molto pesante, probabilmente una lastra di cemento, caduto per un cedimento del terreno causato dai lavori. Siamo davanti, quindi, ad un incidente che non ha avuto nulla d’intenzionale."
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Da Nuovo Masada n. 658. Cinque anni fa Rachel Corrie
Messaggi
1. Cinque anni fa Rachel Corrie, 24 marzo 2008, 11:19
Queste persone sono degli esempi. Di fronte a figure come Rachel Corrie io mi sento una MERDA.
marco