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Cinque piccole domande al PCL

Publie le lunedì 9 ottobre 2006 par Open-Publishing

Come ripetono le Scritture, Il Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori è aperto all’Esterno (asfissiante è però il controllo della Holding Progetto Comunista, che con un pacchetto di pochissime azioni-soviet controlla a cascata il 99% della nuova creatura: l’1% impegnato da qualche cane sciolto che abbaia ma non morde).
La Sinistra Europea, una specie di E.T. partorito dalla delirante fantasia del compagno Rambaldotti, dalla prossima primavera sarà aperta all’Esterno (costituendosi la Sezione Italiana a guida Gennarino Migliore).
La Sinistra Critica del basculante Cannavò, che ha da poco concluso a Rimini una tre giorni seminariale, si costituisce Associazione, ovviamente aperta all’Esterno.
Il mitico Salvatore ci tiene a precisare che non si tratta di uscire da Rifondazione ma di prepararsi ad entrare nel grande spazio ( meglio definirlo "vuoto") della Sinistra Europea.
Ricapitolando.
Tranne Progetto Comunista che giustamente cura i propri interessi di setta, il clone MPCL più Sinistra Critica più Sinistra Europea guardano con interesse all’Esterno.
La domanda allora nasce spontanea: "ma questo Esterno cos’è?".
Ogni formazione politica per definizione è una struttura chiusa.
Struttura chiusa significa che nessun Partito può considerarsi una Fondazione filantropico-agapica, tendente all’amore universale e disinteressato.
C’è l’individuazione del Nemico, ne nasce una lotta con l’Esterno, si riproduce uno schema fatto di mosse strategiche e tattiche per arrivare alla resa dei conti e alla vittoria finale.
I partiti comunisti e rivoluzionari per definizione non si rivolgono all’indefinito Esterno ma alle masse oppresse di uomini e donne.
Nasce dunque l’esigenza di un Programma, di un Manifesto nel quale effettivamente Compagni e Compagne anche lontani possano effettivamente sentire forte lo spirito di appartenenza ad un’idea concreta e rivoluzionaria di società giusta.
Rivolgersi all’Esterno è mercificare la Politica, ridurla al rango del pagamento di una tessera di adesione annuale.
Lasciando perdere la Sinistra Europea ed i fintopacifisti (ormai alla deriva morale, prima ancora che ideologica), i compagni del PCL che si elevano ad avanguardia rivoluzionaria e che si reputano aperti all’ Esterno, sono pregati di chiarire alcuni aspetti della faccenda:

1- qual è il vostro pensiero sulla 4a Internazionale? E’ sempre lo stesso o è cambiato: avete il dovere di parlarne.
2- avete dei partiti comunisti in giro per il mondo con i quali il PCL si trova già in sintonia? Se sì. quali sono? (non è obbligatorio essere d’accordo con tutti. Io, per esempio, non lo sono su tutta la linea di Rifondazione "Comunista");
3- qual è il vostro pensiero su Hugo Chavez? E soprattutto, come vi ponete nei confronti delle lotte di liberazione che coinvolgono ampi strati della società Latinoamericana, le considerate lotte per il socialismo oppure no?
4- quali sono i vostri interlocutori nella difficile situazione mediorientale? Come vi ponete nei confronti di Hamas, di Ezbollah, di Al fatah, ecc.?
5- qual è la vostra strategia per essere concludenti nei luoghi di lotta sociale?

Soltanto cinque piccole domande (ma ce ne sarebbero molte altre), che attendono cinque piccole risposte, anche soltanto per cortesia.
Grazie

francesco fumarola

www.mercantedivenezia.org