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Cobas ; Lettera aperta ai lavoratori e alle lavoratrici delle pubbliche amministrazioni
Publie le domenica 10 ottobre 2004 par Open-PublishingCaro/a lavoratore/trice, a Novembre ci saranno le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU).
Quest’anno il rinnovo cade in un contesto nazionale particolarmente preoccupante, perché caratterizzato da contratti di lavoro già scaduti, che non riescono più a difendere il nostro potere di acquisto (negli ultimi 4 anni abbiamo perso il 20%), e da proposte di Governo che puntano a sopprimere il contratto nazionale, a favore della contrattazione decentrata ; l’obiettivo è di contenere gli aumenti salariali nell’ambito dell’inflazione programmata, e di affidare eventualmente il recupero dell’aumento reale del costo della vita alla contrattazione aziendale.
A questo si aggiunga l’immancabile attacco alla previdenza pubblica con l’ulteriore decurtazione delle pensioni, l’allungamento dell’età lavorativa, e soprattutto il passaggio del TFR nei fondi privati attraverso il truffaldino meccanismo del silenzio assenso.
I sindacati concertativi sono stati cogestori di questo sfascio, chiudendo contratti al ribasso, che non garantiscono nessun percorso professionale ed economico, e adesso si accingono ad entrare nel grande business dei fondi pensione.
La posizione assunta da CGIL CISL e UIL sullo smobilizzo del TFR è estremamente grave : anziché contrastare il passaggio del TFR nei fondi, che avverrà attraverso il meccanismo del silenzio assenso, ovvero tutti coloro che non manifesteranno espressamente la volontà di mantenere il TFR vedranno automaticamente dirottato lo stesso nei fondi pensione, chiedono di poter cogestire i fondi.
Negli ultimi 4 anni il rendimento dei Fondi chiusi -quelli sponsorizzati da Cgil-Cisl-Uil- è stato dei 5,25 di contro alla rivalutazione del TFR di 13,44 (da 3,20 a 3,54 all’anno) :
la differenza negativa per i Fondi è - 8,19.
I Cobas - così come le forze sociali più coerenti - sono già all’erta per una campagna di mobilitazione e di organizzazione affinchè in tutta Italia la grande massa dei lavoratori dipendenti esprima il non consenso a consegnare il TFR ai mercanti di pensioni.
La concertazione e gli accordi nazionali, hanno una ricaduta immediata nei singoli posti di lavoro e nel ruolo delle RSU : le estenuanti discussioni sulla gestione del salario accessorio, delle ore di straordinario, sull’individuazione del personale che parteciperà ai corsi di formazione e su tutte le altre tematiche, sono la palese dimostrazione di come gli accordi nazionali sottoscritti da CGIL, CISl, UIL e pseudoautonomi, introducano elementi di sperequazione tra i lavoratori, dividendo e frammentando il personale.
E’ per questo motivo che chiediamo ai lavoratori di presentare, sostenere, votare liste Cobas, perché non si può più delegare la rappresentanza nei singoli posti di lavoro a quei sindacati che hanno diviso il personale e che su questa divisione hanno costruito la loro base di consenso.
Come Cobas, ufficio per ufficio, posto di lavoro per posto di lavoro, vogliamo impegnarci a rendere trasparente la gestione di tutti gli aspetti della vita lavorativa, costruendo, con determinazione, accordi vantaggiosi, fortemente svincolati da cappi nazionali, coinvolgendo il più possibile i dipendenti nelle decisioni da prendere, senza essere chiamati solo a fatti avvenuti per sanzionare con il loro voto la ratifica degli accordi.
Su questi temi non si può più delegare : ciascuno, per quanto è possibile, è chiamato a dare un contributo attivo a partire dai problemi del singolo posto di lavoro sostenendo, presentando e votando alle prossime elezioni RSU di novembre le liste Cobas.




