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Codici militari di guerra o di pace? La verità in un futuro inquietante
Publie le sabato 15 agosto 2009 par Open-PublishingCodici militari di guerra o di pace? La verità in un futuro inquietante.
Bari 15 agosto 2016 Massacri in nome del codice di guerra umanitaria.
http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/futuro_miitarizzato_13.htm
dal romanzo “ L’ultimo disertore” di Antonio Camuso
Vinta l’ultima resistenza dei combattenti della brigata Bellomo, i bersaglieri cinesi della Garibaldi entrarono, a bordo dei blindati Puma e Lince, tra ciò che rimaneva delle case di Bari Vecchia . In testa, un FRECCIA /psy-operation dotato di altoparlanti, anch’essi blindati, ripeteva con tutta la potenza delle centinaia di watt dell’amplificatore, le rituali formule sulle norme del diritto internazionale per le operazioni di peacekeeping, adottate in sede ONU dopo la Grande Rivolta di fine 2012.
“-…tutti coloro che possono dimostrare di non aver condotto o appoggiato azioni terroristiche, eversive dell’ordine pubblico potranno essere rilasciati in breve tempo e godranno dei benefici di protezione secondo le norme del diritto umanitario. Tutti coloro che abbandoneranno le armi e si consegneranno spontaneamente alle autorità e collaboreranno con esse nella cattura dei sovversivi avranno diritto di essere trattati come prigionieri di guerra. Tutti coloro che continueranno a resistere saranno passibili delle pene e dei trattamenti che le Nazioni Unite e la Confederazione hanno stabilito secondo gli articoli…”-
Il maresciallo Gavino Sassu, sogghignava nell’ascoltare tutto ciò,mentre masticava un pezzo di corteccia di una pianta psicotropa,originaria della Somalia e che ormai circolava liberamente tra il personale delle unità impiegate nelle repressione delle rivolte urbane.
Sapeva bene che, dietro quelle roboanti parole, nelle prossime ore vi sarebbe stato un susseguirsi di violenze, stupri e saccheggi da parte dei Guardiani della Sicurezza Urbana, che avrebbero condotto i rastrellamenti dei civili, sotto la copertura delle mitragliatrici e dei cannoncini dei suoi bersaglieri.
Li vedeva già scendere dai neri camion blindati IVECO RG12-E21 senza curarsi che tutte le formule di rito fossero finite di esser lette alla popolazione e senza attendere che tra le macerie si aggirassero gli infermieri della Croce Rossa Internazionale alla ricerca di feriti e moribondi.
Lui , Gavino Sassu, purtroppo avrebbe avuto poco da ridire o da appellarsi ai suoi superiori:la modifica dei codici militari e dei regolamenti di disciplina iniziata nel 2009, con il complice assenso delle opposizioni di centro-sinistra, e il varo successivo di un “codice speciale per guerre umanitarie” ( adeguato a quello che il Consiglio di Sicurezza ONU aveva adottato, onde legittimare le operazioni militari nelle megalopoli e nelle province ribelli dell’Impero globale) gli impedivano di rendere testimonianza dinanzi a tribunali civili di efferatezze o violazioni a cui avesse assistito, pena l’incriminazione presso i tribunali militari di guerra, di violazione del segreto militare e attentato alla sicurezza dello Stato Italiano e alla Pace internazionale.
Al massimo il suo compito sarebbe stato quello di redigere un rapporto in cui avrebbe dovuto segnalare le violazioni che in seguito sarebbe stato trasmesso allo Stato Maggiore Difesa e in copia conforme alle organizzazioni ONU incaricate “della protezione di popolazioni soggette ad operazioni di lotta al terrorismo internazionale”. Un rapporto che si sarebbe aggiunto a migliaia di altri e al quale, quelli che lui chiamava i “contabili della sofferenza umana “ dopo mesi o anni, avrebbero aggiunto note ed osservazioni da inserire nella Relazione Annuale sul Rispetto dei Diritti Umani presso il Palazzo di Vetro e sul quale lo stesso Consiglio di Sicurezza avrebbe avuto diritto di veto.
Gavino, quando sentì l’altoparlante terminare di diffondere quelle assurdità, richiuse lo sportello del suo blindato e dopo aver dato, per radio, disposizione ai suoi uomini di non scendere dai mezzi e tenere sotto tiro finestre e tetti, accese il suo PC, cliccò sulla Nona di Bethoven , alzando al massimo il volume delle cuffie e chiuse gli occhi, cercando di non pensare a nulla… Sul tavolo, tra foglietti, mappe e dispacci giaceva accartocciata, da giorni, la comunicazione della sua nomina a tenente…Fuori, i miliziani in uniformi nere e grigie sciamavano tra le rovine di Bari urlando nelle mille lingue dell’Impero….
Brindisi, 15 agosto 2009
Antonio Camuso
Osservatorio sui Balcani di Brindisi
http://www.pugliantagonista.it/osservatorio.htm
osservatoriobrindisi s9J libero.it