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Comizio di Dell’Utri a teatro:l’attore saluta e se ne va

Publie le martedì 14 dicembre 2004 par Open-Publishing

Salta la rappresentazione dell’apologia di Socrate al Valle

Carlo Rivolta: "No alle strumentalizzazioni"

Comizio di Dell’Utri a teatro
e l’attore saluta e se ne va
di CONCITA DE GREGORIO

ROMA - Marcello Dell’Utri il senatore in giacca e cravatta è davanti alla tenda chiusa del palcoscenico che parla ai giornalisti, gli spiega che è veramente strano che Carlo Rivolta l’attore abbia rifiutato di recitare stasera visto che lo ha già fatto "più di cento volte" per lui. Teatro Valle pieno. signore con sandali di strass, ministro Sirchia in prima fila, Elisabetta Gardini e Lino Jannuzzi, Sgarbi con splendida accompagnatrice di accento francese, i ragazzi delle università invitati da "Il Circolo" di Roma Capitale, presidente Roberto Mezzaroma il costruttore.
Carlo Rivolta l’attore, 61 anni, è a tre metri più indietro nel retropalco, dietro alla tenda chiusa. La signora Mezzaroma in jabot rosso e abbondanti gioielli lo supplica di recitare comunque, "lo faccia per i ragazzi", "signora, io vorrei parlare con suo marito", "esca e faccia un bel gesto", "signora, non vede, di là dalla tenda stanno facendo un comizio, la situazione è compromessa, Socrate ferito a morte".
La situazione è compromessa e surreale. Lo spettacolo, l’Apologia di Socrate, il primo dopo la condanna a mafia per nove anni, non ci sarà e gli illustri spettatori ne vengono informati solo quando con i taxi e con gli autisti sono già arrivati fin qui, seduti in sala. Non si sa perché Carlo Rivolta l’attore si è sentito "strumentalizzato" dal programma della serata che, si legge nel depliant, prevede un saluto di Mezzaroma il costruttore, poi gli interventi di Domenico Mimmo Contestabile presidente della Commissione difesa, Forza Italia, e di Marcello Dell’Utri, presidente nazionale dei Circoli, senatore, fondatore del partito, reclutatore di giovani, imputato fresco di condanna.

Dell’Utri spiega alle telecamere e al pubblico in abito da sera e pelliccia che, "Rivolta ha chiesto di leggere un comunicato di sapore sindacale dopo più di cento rappresentazioni per noi, io ho ritenuto che non fosse opportuno". Rivolta, lì dietro, è assistito dalla sua regista e compagna di nome Nuvola. Tiene in mano, lui, un foglietto scritto a penna, il comunicato. Ha lunghi capelli bianchi, pantaloni e maglione neri su una magrezza già da sola notevole. Dice, l’appunto: "Ho recitato l’Apologia di Socrate più di mille volte per i pubblici e i committenti più diversi. Intendo continuare a farlo in totale apertura e libertà. L’apologia è di Socrate e di nessun altro. Socrate parla all’umanità tutta per il sempre". Fuori passa Gasparri, sta andando a una festa di Natale per bambini. In sala una signora si sente male. Contestabile: "Tanto c’è Sirchia". Dell’Utri torna sulla richiesta dell’attore di leggere il comunicato. Dal pubblico: "Ma che è, un brigatista?". Contestabile: "Un comunicato, ’sto stronzo".
Sarebbe stata la prima rappresentazione dopo la condanna. Rivolta, orecchino di brillanti all’orecchio destro: "Non è per questo, non c’entra. E’ che più che mai in un giorno così bisogna far parlare Socrate e basta. Questa non è l’apologia di Dell’Utri, come scrivono i giornali. Il pubblico è poi libero di fare le associazioni che crede, ma bisogna fare silenzio. Avere rispetto di Socrate e, se permettete, anche di me". Dell’Utri, dall’altra parte della tenda: "Se volete ve ne recito io una frase. Dice: "Meglio essere vittima di un’ingiustizia che commetterla". Rivolta: "Io ho prodotto questo spettacolo nel ’92, Dell’Utri mi ha visto al teatro San Fedele e mi ha chiamato". Dell’Utri: "Rivolta ha recitato la prima volta nel ’93 alla convention di Publitalia di Montecarlo". Rivolta: "Ho recitato nelle scuole, parrocchie, per le società, per i teatri. Dell’Utri è uno dei molti committenti. La condanna non cambia nulla, per me. Solo: Socrate è sacro e io non sono carne da cannone". La signora Mezzaroma insiste: "La prego". Lui si passa una mano fra i lunghi capelli: "Inaccettabile, ormai. Io sono un sacerdote che ufficia Socrate, questo clima non consente la rappresentazione". Dell’Utri spiega fra gli applausi della platea che il suo processo è "un’impalcatura costruita su una montagna di balle. Ma voi pensate davvero che io sia l’ambasciatore della mafia a Milano? Ma guardatemi in faccia". Coro di no, applausi.
Dell’Utri: "Farò una scuola quadri per Forza Italia, non solo a Roma e a Milano, anche altrove". Rivolta: "Certo, so benissimo che il rapporto col senatore da questa serata sarà compromesso. E’ il minimo. Mi aspetto anche peggio. Molto peggio". Sul palco tavola rotonda di Dell’Utri Mezzaroma e Contestabile al posto dello spettacolo. Scusi Rivolta, che significa anche peggio? "Eh, per come vanno le cose in questo paese dopo una serata così c’è da temere non solo di perdere il lavoro, mi creda, non solo. Che brutta situazione, che brutto momento. Povero Socrate".

(14 dicembre 2004)

http://www.repubblica.it/2004/l/sezioni/politica/dellutrite/dellutrite/dellutrite.html