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Como : venerdì 14 ottobre, in piazza San Fedele dalle 17.30 alle 18.30 per disarmare il mondo
Publie le venerdì 14 ottobre 2005 par Open-PublishingVenerdì 14 ottobre, dalle 17.30 alle 18.30 Donne in piazza San Fedel a Como: Il 23 ottobre in Brasile iniziamo a disarmare il mondo
Care, cari,
oggi, venerdì 14 ottobre, in piazza San Fedele a Como, dalle 17.30 alle 18.30, noi Donne in nero riprendiamo (saremo in piazza ogni due venerdì) le presenze silenziose per chiedere che la guerra sia messa "fuori dalla storia".
In allegato e di seguito trovate il volantino che distribuiremo.
Celeste
Il 23 ottobre in Brasile iniziamo a disarmare il mondo
Domenica 23 ottobre la nonviolenza sarà in cammino per le strade del Brasile. Le donne e gli uomini di quella terra sono chiamati a decidere se proibire il commercio delle armi da fuoco. È un referendum importante: per la prima volta cittadine e cittadini possono scegliere di vivere in un mondo senza armi. Anche se il sì non passasse (l’uso delle armi e della forza fa parte di una cultura che ha intriso da lungo tempo l’intera società), il fatto stesso che il referendum si tenga segna una svolta importante per l’intero movimento globale contro la guerra: la possibilità di affermare che si può vivere disarmati.
Ci sono cento buoni motivi per dire sì al disarmo. Cento come il numero dei morti per arma da fuoco, ogni giorno in Brasile.
Sì, perché il mondo, sopraffatto dalla violenza e dalle guerre, ha bisogno di sentire milioni di passi che si muovono verso il disarmo scegliendo la convivenza e decidendo di camminare a lungo, insieme, in pace.
Sì, per spezzare la perversa connotazione simbiotica "difesa armata” = “sicurezza" (l’unica "sicurezza" possibile sta nella globalizzazione dei diritti, nella solidarietà, nella libertà e nella giustizia sociale).
Sì, perché la comunità internazionale impari che un altro mondo è possibile se le donne e gli uomini hanno la possibilità di costruire la democrazia dal basso, di custodirla, coltivarla, farla evolvere.
Sì, perché disarmare significa indirizzare l’economia nel verso giusto, equo: svuotare gli arsenali, riempire i granai, spendere per la vita, invece che per la morte, investendo in educazione, salute, servizi sociali. Sì, perché il commercio delle armi arricchisce i potenti e le mafie, uccide le persone e distrugge le comunità.
Sì, perché dalla società brasiliana verrebbe un’alternativa concreta alla sperequazione delle risorse economiche, sociali, culturali e politiche che tengono in ginocchio tanti popoli e paesi. Sì, per spezzare i meccanismi della dipendenza.
Sì, per cominciare a disarmare anche le nostre menti, contaminate dalla cultura della guerra, della violenza e della sopraffazione che i potenti continuano a predicare e ad agire.
L’auspicio è che il 23 ottobre sia un giorno nuovo per il Brasile e un esempio e una speranza per tutte, tutti, noi.
Donne in Nero
c/o Arci, via Anzani 9 Como, tel. 339.1377430, celgros@tin.it,