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Complimenti all’avvocato Li Gotti. nuovo sottosegretario alla Giustizia!

Publie le venerdì 19 maggio 2006 par Open-Publishing
7 commenti

di Enrica Bartesaghi Comitato Verità e Giustizia (sigh) per Genova

Dopo una militanza a destra più che trentennale, nel 2003 passa sull’altro fronte e aderisce a "L’Italia dei Valori". Penalista, conosciuto per essere
stato difensore di pentiti deflagranti quali Buscetta, Contorno, Brusca.
Luigi Li Gotti, 55 anni, è stato avvocato di parte civile nel processo per la strage di Piazza Fontana, ha rappresentato i familiari del maresciallo Leonardi nel processo Moro, ha tutelato la famiglia del commissario Calabresi in un lungo iter processuale.

Crotonese, Luigi Li Gotti vive e lavora a Roma, con la sua famiglia. A Crotone ha cominciato a fare politica alla fine degli anni sessanta nelle organizzazioni giovanili del Msi, partito del quale è diventato
successivamente segretario di federazione e che ha rappresentato in Consiglio comunale dal 1972 al 1977. In un cassetto, l’avvocato Li Gotti custodisce le sue 35 tessere d’iscrizione annuale al Msi e poi ad An.

Vedi: http://www.almanaccodeimisteri.info/morogennaio2003.htm

Responsabile Dipartimento Giustizia Italia dei Valori e avvocato difensore di Gratteri uno degli imputati tra i più alti in grado per le violenze alla scuola Diaz nonostante, o forse grazie alla sua presenza alla Diaz,
pluripromosso.

Ricordo che l’onorevole Antonio Di Pietro, contribuì all’affossamento nella precedente legislatura all’introduzione del reato di tortura in Italia:
dal manifesto, 4/12/2003:

.. sono tutti favorevoli a punire la tortura, ...

però non si possono «prevedere dieci anni di carcere per chi cerca di investigare» (Antonio Di Pietro, ex pm).

L’avvocato Li Gotti, nel mese di dicembre 2003 ha chiesto di spostare il processo Diaz a Torino, ora chiederà di spostare Gratteri da questore di Bari a Roma, per più alti incarichi ....

Ci manca solo l’amnistia per chiudere definitivamente il processo per Bolzaneto........

Le vittime delle violenze, degli abusi e delle torture della scuola Diaz e di Bolzaneto, ringraziano,

Messaggi

  • ad andare a votare per l’unione
    onde fermare i fascisti:
    eccoli qua!
    e oltre tutto alla Giustizia!!!

    così ora toglieranno
    il 41bis per i mafiosi
    e il sottosegretario che prontamete ci
    postilla "escluso per i politici di sinista"."
    che sintetizzerà in "terroristi."

    Hai capito perchè non sono andata a votare?

    tempi cupi per
    " i pochi ma buoni"
    vittoria oliva

  • E’ il bipolarismo, bellezza .....

    inviato da: ken parker · il 20/5/2006 · alle: 16:38 www.triburibelli.org

    E’ il maledetto bipolarismo, mantenuto se non addirittura accentuato dalla "legge porcata" del centrodestra, a causare questo tipo di strane commistioni.

    Dove è persino ovvio che la ricerca spasmodica di un voto in più pur di ottenere i premi di maggioranza porti fatalmente a queste strane "transumanze" da uno schieramento all’altro.

    Che sono capitate in passato e con maggiore consistenza numerica anche in senso inverso ( basti pensare a Tremonti, ad Adornato, a La Malfa) ....

    Quindi, fino a che continuerà la logica bipolare, cose del genere continueranno fatalmente ad avvenire, senza particolari scandali ....

    Mi sembra invece un pò folle accostare il discorso dell’amnistia alla vicenda giudiziaria di Gratteri.

    L’amnistia è cosa così socialmente necessaria che la questione di Gratteri non può minimamente, da un punto di vista di sinistra, rappresentare una controindicazione.

    Tanto più che, anche senza amnistia, mi sembra che Gratteri e quelli come lui se la sono lo stesso finora cavata ....

    • Mastella alla giustizia non e’ la sola cosa che ci preoccupa. Uno dei 3 sottosegretari alla giustizia e’ l’avvocato crotonese Li Gotti, missino da 30 anni e anche segretario di federazione, famoso per essere l’avvocato di mafiosi come Buscetta, Contorno o Brusca (e si sa come i mafiosi scelgano con cura i loro avvocati), ha difeso anche la famiglia del maresciallo Leonardi nel processo Moro e poi la famiglia Calabresi, infine il famigerato Gratteri che ordino’ il massacro della scuola Diaz e fu anche promosso per questo. Ultimamente Li Gotti si occupava solo dei 40 processi di Giovanni Brusca. Da 3 anni pero’ non difendeva piu’ mafiosi e Di Pietro lo aveva scelto come responsabile alla giustizia per l’Italia dei Valori.
      Di Pietro sapra’ quello che fa, ma questo eccesso di avvocati ai vertici del paese a noi pare molto inquietante (B ne ha portati con se’ 70).
      Non sarebbe piu’ opportuno sospendere dall’esercizio di qualsiasi professione chi regge una carica pubblica e soprattutto gli avvocati? Mi fa specie che uno debba difendere gli interessi dello stato e nello stesso tempo quelli di chi ha offeso violentemente lo stato. E, nel caso di Berlusconi, nei suoi processi di truffa, evasione, falso in bilancio e altri reati finanziari, era veramente disgustoso sapere che chi lo difendeva in giudizio era lo stesso parlamentare che avrebbe costruito dei marchingegni legislativi per farlo assolvere o prescrivere, per cui l’imputato eccellente sarebbe sfuggito alle maglie della legge proprio per la modificazione (e il voto) della legge stessa!
      Ci pare inoltre che una carica pubblica, proprio per la sua alta importanza per gli interessi del paese, debba concentrare tutte le attenzioni e il tempo di chi ne ha l’onore e l’onere, senza distrazioni ad altri incarichi. Il conflitto di interessi dovrebbe essere sanato anche qui impedendo doppi incarichi e incarichi piu’ professioni.
      Non abbiamo mai capito come mai la coscienza dei forzitalioti non si ribelli a queste mostruosita’ a meno che tale coscienza non sia di un tipo a noi sconosciuto, e tanto lontano dal giusto che forse si dovrebbe trovarle un altro appellativo.
      In quanto all’Italia dei Valori e a Di Pietro, leggiamo spesso post di elogio a lui di chi forse non si rende conto che quelli che lavorano con lui non sono sempre alla sua altezza e sono spesso dei residuati, e non sempre meritevoli, di altri partiti. Mi e’ sfuggito perche’ Veltri si sia separato da Di Pietro dopo un duro litigio e vorrei sapere dove e’ finito.
      I governo di centrosinistra sembrano avere la caratteristica di aprire la porta a Di Pietro ma tenendolo ben lontano dalla giustizia e mettendolo in settori di cui non sa nulla. Che questo ministero sia considerato poco o nulla lo prova il fatto che e’ stato usato come compenso per trattenere i voti di Mastella che ha, mi pare lo 0,6%, il che ci fa cadere francamente le braccia, perche’ se la giustizia sembra non interessare affatto coloro che per motivi avri ne sono esenti, preoccupa invedce moltissimo noi cittadini che ne subiamo interamente i danni e le devastazioni.
      Attraverso il ministero della giustizia si poteva dare un messaggio contro la mafia, eleggendo una persona per esempio come Caselli o scegliendo un altro magistrato che alla lotta contro la mafia aveva dedicato la sua vita, oppure si poteva scegliere qualcuno che si fosse opposto alla massoneria, o anche prendere la Finocchiaro che almeno una competenza ce l’aveva, dando un segnalo positivo alle elettrici che in questo governo sono pochissimo rappresentate e in ministeri senza portafoglio. Cosi’ invece siamo scaduti nella piu’ bieca lottizzazione partitica, senza merito ne’ onore.
      In realta’ se guardiamo alle competenze, questo governo e’ ridicolo, nessuno e’ stato messo nel settore di cui sapeva qualcosa, i ministero sono stati distribuiti in tanto a peso come fossero patate. La desolazione ci prende poi quando consideriamo la parte che l’ambiente prende nel programma e nei discorsi di Prodi, e cioe’ un emerito zero.
      Anche la duplicazione di ministeri che di questo non avevano proprio bisogno tanto per dare contentini risulta oltremodo disgustosa. Ma che significato ha quel ministero dello sport inventato per la Melandri? E che significato ha una come la Melandri un governo?
      viviana

    • Le cose sono un po’ più complicate ….

      Li Gotti non è stato l’avvocato dei “mafiosi”, bensì l’avvocato di tutti i “pentiti di mafia”.

      Come diceva De Gregori, la differenza salta agli occhi.

      Il ruolo di difensore di tutti i “pentiti” di Cosa Nostra lo ha reso oggettivamente “organico” al pool antimafia di Palermo, cioè a Falcone e Borsellino prima ed a Castelli dopo, ma anche ai superpoliziotti antimafia come De Gennaro, Gratteri, La Barbera.

      Direte, che c’entra un fascista con questi ? Ma perché Borsellino cosa era ?
      E cos’è Gratteri ?

      La verità è che, prima nella lotta alle varie mafie e poi in quella alla corruzione politica, si era creata, negli apparati dello stato, una strana alleanza tra personaggi di sinistra ( Falcone, Caselli, De Gennaro, Colombo, D’Ambrosio, Boccassini, La Barbera) e personaggi di destra, in alcuni casi addirittura dichiaratamente fascista, ma comunque “d’ordine” ( Borsellino, Di Pietro, Borrelli, Gratteri, Davigo e , tra gli altri, anche Li Gotti).

      Questa strana “alleanza” antimafia ed anticorruzione ebbe pure i propri “cantori” giornalistici , da Travaglio ( anche lui ex missino come Li Gotti)) a Santoro ( chi ricorda che una delle sue prime trasmissioni, dove Curzi e la Mussolini erano soliti scambiarsi complimenti ed inchini, si chiamava significativamente “Il Rosso e il Nero” ?)

      Lo “sparigliamento delle carte” avvenuto nel 1994 con l’avvento di Berluskoni sulla scena politica creò un altro equivalente “sparigliamento” in questi ambienti, per cui il Cavaliere arrivò addirittura a proporre Di Pietro al Ministero degli Interni del suo primo governo.

      Un altro momento di “sparigliamento” fu Genova 2001 dove i superpoliziotti di destra e di sinistra si trovarono, in un “riflesso d’ordine”, uniti come una spada col governo Berluskoni nella repressione selvaggia di quel movimento di lotta mentre i politici “organici” alla vecchia “alleanza” si trovarono sulla sponda opposta, anche se per la verità la stessa medesima cosa era successa solo pochi mesi prima a Napoli quando ancora governava il centrosinistra.

      E comunque è stato normalissimo che, dopo Genova, il superpoliziotto Gratteri si sia andato a scegliere come difensore il superavvocato Li Gotti, con cui tanto aveva collaborato negli anni precedenti nel pool antimafia di Palermo.

      Con gli anni, però, apparso chiaro il ruolo “mafioso” da un lato e di totale continuità con i personaggi di Tangentopoli dall’altro di Berluska e del suo governo, la vecchia alleanza poliziesco/ giudiziaria è tornata in qualche modo “organica” al proprio interno, schierandosi giustamente ed ovviamente come un sol uomo contro i governi di Berluskoni.

      Da qui nasce la vicenda anche di Li Gotti.

      Che è sì figlia del bipolarismo più esasperato – vero cancro della politica italiana dal 1993 ad oggi, senza il quale mai avremmo avuto Berluskoni al governo – ma anche della sostanziale riunificazione nel governo Prodi di quell’ antico “partito dei giudici e dei superpoliziotti” di cui l’ Avv. Li Gotti era già membro più che onorario nel decennio precedente.

      Insomma, se non ci fosse Berluskoni, personaggi come i Li Gotti, i Di Pietro, i Travaglio ecc.ecc. sarebbero naturalmente schierati con una “destra normale”.

      L’esistenza, al momento tutt’altro che al lumicino, dell’ anomalia Berluskoni e della sua banda mafiosa di galoppini continua a perpetrare anche questa altra speculare anomalia.

      A dimostrazione comunque di quanto, nell’ indicare i due "poli" di questo maledetto bipolarismo all’italiana con le etichette classiche di "destra" e di "sinistra", si sia molto approssimativi e non si riesca spesso a comprendere le differenze basilari.

      Keoma

      P.S. Ma perché, Viviana, ce l’hai tanto con la Melandri ? Non mi sembra che tu abbia in qualche modo argomentato il tuo così pesante giudizio.

    • Caro Keoma
      se sei per un governo ’giovane’, la Melandri con i suoi 44 anni va benissimo; se chiedi un governo attento e produttivo, e’ la parlamentare che batte il record di assenze in parlamento; se invece ti interessa una qualche forma di competenza e di intelligenza, visto che ascolto, mentre lavoro al mattino in modo manuale, le sedute parlamentari e seguo, quando posso, i programmi tv con politici, e ho incontrato la Melandri diverse volte a Roma a manifestazioni di piazza, posso dirti che ogni volta il mio giudizio e’ stato deprimente: qualunque fosse l’argomento in esame, la Melandri brillava solo per sciatteria discorsiva, impreparazione e pressapochismo, era di una banalita’ e un piattume da far cadere le braccia. Ogni volta ho pensato che era presente perche’ amica di D’Alema, per cui se ha dei meriti sara’ qualcosa che non conosco. Sinceramente penso che nella sinistra ci siano donne con maggiore impegno e piu’ evidenti qualita’.
      La duplicazione dei ministeri e’ una evidente mossa di lottizzazione partitica che aggrava i conti ministeriali e diffonde un’ombra negativa sul presente governo; questo ministero dei giovani e dello sport mi pare ridicolo; se si voleva scegliere qualcuno che vigilasse sulla corruzione dello sport o incrementasse lo sport sano, non mancavano le persone competenti in materia. Il modo disinvolto con cui i ministeri sono proliferati e’ immorale e avremmo gradito che Prodi avesse imposto fin dall’inizio ai partiti di prendere dalle loro file dei tecnici di grande competenza, avvertendo che non dovevano occupare fisicamente le poltrone coi loro didietro; se c’era un momento della nostra storia in cui avremmo apprezzato cio’ e’ questo e ringraziando il cielo, almeno Fassino si e’ astenuto. Ma anche il modo con cui i ministeri vengono pesati un tanto al chilo e’ immorale, per cui anche coloro che hanno qualche competenza sono finiti nei ministeri sbagliati. Ci deve essere da qualche parte un manuale Cencelli-bis che attribuisce a ogni ministero un peso in soldoni e a quello si bada. Ma tutto cio’, ovviamente, e’ visto con altri occhi da noi elettori.
      In quanto al modo perverso con cui e’ stato pesato il ministero della Giustizia, si vede che cio’ che per noi cittadini e’ di primaria importanza non lo e’ affatto per chi ci comanda. Dopotutto la separazione delle carriere e la subordinazione della Magistratura al potere esecutivo, rompendo l’equilibrio dei poteri che e’ un cardine della democrazia, era una delle variazioni della bicamerale di D’Alema. Mah.
      Non ho capito molto bene la connessione di cui parli tra difensori dei mafiosi e magistrati come Falcone. Cos’e’? Sono amici perche’ prendono insieme il caffe’ la mattina? O perche’ si trovano a spartire lo stesso lavoro? Non ho mai considerato un avvocato della difesa un magistrato come gli altri; per sua natura, e’ un operatore di parte pagato spesso lautamente per far prevalere l’interesse anche ingiusto del suo cliente sul rispetto della giustizia, e, lo ripeto, preferirei ci fosse incompatibilita’ legislativa tra il suo incarico e l’esercizio di una carica istituzionale e che, comunque, ci fosse incompatibilita’ tra l’esercizio di qualsiasi carica pubblica e altri lavori, incarichi o professioni. Abbiamo i parlamentari e i ministri piu’ pagati d’Europa, con un codazzo di guarentigie e di regalie che fanno vergogna e dobbiamo pure tollerare doppi incarichi!
      Poiche’ ne hai parlato, vorrei anche saperne di piu’ su Travaglio missino.
      Saluti
      viviana

    • Se permetti, Viviana, ti rispondo io.

      Semplicemente gli avvocati dei "pentiti", prima quelli del terrorismo e poi quelli della criminalità organizzata, si pongono per forza di cose come collaboratori di fatto dell’accusa e quindi dei Pubblici Ministeri.

      Non è un caso che tali avvocati finiscono per essere quasi sempre gli stessi in tutti i processi e in tutti i casi di "pentitismo" ; Ligotti è stato infatti il difensore di TUTTI i collaboratori di giustizia di Cosa Nostra, che appunto erano "collaboratori" di Falcone e Borsellino prima e di Caselli poi e così chiaramente il loro avvocato, appunto Ligotti.

      Che Travaglio avesse precedenti nella cosiddetta "nuova destra" giovanil/missina degli anni ottanta, al fianco di Marco Tarchi - anche lui poi passato a posizioni "girotondine" - e a Marcello Veneziani - invece rimasto in Alleanza Nazionale ottenendo un posto nel Cda RAI - è cosa che ha sempre tranquillamente dichiarato pure lui.

      E anche il suo esordio giornalistico su "Il Giornale" ai tempi della direzione di Montanelli e Cervi ne indica una chiara origine non certo di sinistra.

      Anche se certo lontana mille miglia dal berlusconismo e affini.

      Non voglio certo fare io, da mezzo anarchico, il difensore del governo Prodi ma di ministeri in più rispetto a quello di Berlusca ce ne è uno solo, visto che alcuni sono stati invece eliminati o accorpati ad altri.

      Non enfatizzaiamo quindi noi leggende metropolitane che non rispondono alla realtà dei fatti.

      Che la Melandri non sia propriamente un "fulmine di guerra" lo penso pure io anche se nei governi di centrosinistra precedenti il 2001 ricopriva di fatto lo stesso incarico, anche se il nome del ministero era diverso.

      Comunque non è dalemiana ma notoriamente veltroniana ed è anche, con tutti i suoi limiti, uno dei pochi ministri sicuramente riconducibili a posizioni "di sinistra" quantomeno come origine personale.

      Mi sembra quindi eccessivo il giudizio così ultimativo di Viviana.

      E poi francamente io sono portato a diffidare assai dei cosiddetti "tecnici" che quasi sempre non comprendono appunto i termini della politica, i rapporti di forza, la mediazione sociale ecc.ecc.

      Non a caso il "governo dei tecnici" fu per decenni una rivendicazione di Almirante e dei neofascisti.

      Vanni.