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Comunicato Stampa Giovani comunisti di Udine

Publie le giovedì 28 aprile 2005 par Open-Publishing

Oggetto: comunicato stampa a tutti gli organi d’informazione

Le dichiarazioni di diversi esponenti del mondo politico ed associativo, apparse
in questi giorni sui quotidiani locali, evidenziano come proprio questi signori,
che pretendono di dare grossolane ed edulcorate lezioni di storia, avrebbero
bisogno di un ripasso approfondito e letture sul periodo resistenziale qui in
Friuli ed in Italia.

Le giovani ed i giovani presenti in piazza, reggendo l’ormai famoso striscione
che recitava: “ora e sempre partigiane, gladiatrici mai!”, hanno inteso
contestare prima di tutto il livore anticomunista, di dominio pubblico,
dell’oratrice Paola Del Din e non è un segreto che ella sia affiliata
all’associazione che raccoglie gli ex membri dell’organizzazione segreta Gladio.

È proprio perché noi giovani abbiamo maturato una coscienza storica critica che
abbiamo voluto opporci all’evidente ridimensionamento del ruolo che ebbero le
formazioni partigiane garibaldine, di gran lunga maggioritarie ed impegnate
sempre in prima linea contro la marmaglia criminale nazifascista e con l’anelito
della costruzione di una società migliore senza sfruttamento. L’impegno che da
anni Paola Del Din ha profuso in quest’opera di falsificazione storica, unito al
sostegno diretto verso un’associazione fino al 1990 segreta che ha avuto un
ruolo ambiguo nella storia dell’Italia repubblicana, ci ha costretti a esprimere
pubblicamente le nostre opinioni in merito.

Lo “sparuto manipolo di disturbatori
e facinorosi”, per riprendere solo alcuni degli epiteti più generosi, hanno
tentato di riannodare quel filo immaginario che li lega con i componenti delle
formazioni garibaldine, combattenti per la libertà e l’emancipazione dei
lavoratori dallo sfruttamento. Paradossalmente si incita sistematicamente i
giovani alla partecipazione agli eventi commemorativi dei sacrifici dei
partigiani, ma quando essi esprimono le proprie idee vengono puntualmente
censurati, li si invita senza troppe cerimonie a stare silenti, ad assistere
muti alle celebrazioni.

Ebbene non la pensano così i Giovani Comunisti di Udine e non intendono
accettare lezioni di antifascismo da coloro che fino all’altro ieri sfilavano
per le vie della città in camicia nera, così come ritengono che sarebbe meglio
cessare di espletare cerimonie rituali che sviliscono il reale messaggio dei
resistenti e dei loro ideali e riducono la ricorrenza del 25 aprile alla sola
forma senza sostanza. A questo corso purtroppo anche alcune associazioni
partigiane hanno dato il proprio decisivo contributo, in nome di una peregrina
unità con le altre forze antifasciste, quelle stesse forze che nel dopoguerra si
prodigarono nel perseguitare i partigiani, nel definirli allo stesso modo dei
fascisti: banditi.

I Giovani Comunisti esprimono, inoltre, la propria solidarietà al professore
Giovanni Miccoli, il quale per fortuna sua si è prima lauerato e si è meritato
una cattedra di ambito storico altrimenti siamo sicuri che sarebbe stato
invitato a farci compagnia nel prendere lezione di verità storica dai vari
Franz, Collino, Tesini e Zaccuri. Siamo convinti che sarebbe stata un’ottima
compagnia.

Per il coordinamento dei Giovani Comunisti

Patrick Del Negro