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Comunicato della delegazione della Sinistra Europea in Libano

Publie le venerdì 4 agosto 2006 par Open-Publishing

Nei giorni scorsi una delegazione del Partito della Sinistra Europea ha svolto una missione in Libano. Della delegazione facevano parte Alfio Nicotra (Italia), Athanasios Leventis e Panagliotis Trigazis (Grecia), Wolgang Gehrcke (Germania), Kostas Hatzinikolas (Cipro) e Miguel Portas (Portogallo).
Quella che segue è la dichiarazione finale della delegazione:

Per un cessate il fuoco immediato

La Sinistra europea si è recata con i suoi rappresentanti a Beirut dal 25 al 27 luglio per esprimere la propria solidarietà al popolo libanese, vittima di un’inqualificabile aggressione da parte di Israele. Questa la ragione per cui manifestiamo oggi insieme a attivisti e volontari la nostra opposizione a questa guerra e chiediamo il cessate il fuoco immediato.

Rientriamo nei nostri paesi con la ferma intenzione di mobilitare l’opinione pubblica europea contro questa aggressione. Il popolo libanese non è solo, nonostante la comunità internazionale abbia mancato ai suoi obblighi. L’opinione pubblica continuerà a far pressione sui nostri governi, come anche sull’Unione europea, affinché assumano una posizione autonoma dall’amministrazione statunitense.

La Sinistra europea torna da Beirut nella piena convinzione che non vi sia soluzione militare per nessuno dei problemi del Medio Oriente. Non c’è soluzione militare né per l’Iraq, né per la Palestina, né per il Libano. Il Medio Oriente ha bisogno di soluzioni politiche e non di armi. In Medio Oriente c’è bisogno di una pace duratura che dia fiducia a tutti gli stati interessati e che garantisca la creazione di uno stato palestinese in accordo con le risoluzioni ONU, e per intraprendere passi seri verso la demilitarizzazione dell’intera regione.

Nel frattempo, la cosa più urgente è l’immediato cessate il fuoco da garantirsi tramite un accordo minimo che assicuri l’inviolabilità dei confini, il rilascio dei soldati rapiti in cambio dei prigionieri libanesi e palestinesi, e la fine del blocco sul Libano per permettere l’ingresso di aiuti umanitari e il ritorno dei profughi nelle loro terre.

Il cessate il fuoco è il primo passo verso la sostituzione del potere delle armi con la politica e la trattativa. La comunità internazionale, e in particolare l’Europa, deve assumere un ruolo attivo nella creazione di condizioni di fiducia tra le parti e la creazione di un comune terreno di trattativa in grado di portare la pace e la stabilità nella regione e cercare di garantire che tali accordi vengano rispettati da tutti. Ma la comunità internazionale non deve sostituirsi alla sovranità dei popoli per imporre con la forza una soluzione che non corrisponda alla volontà espressa dalle parti in causa.

Pertanto, la Sinistra europea sostiene che il cessate il fuoco debba essere accompagnato da:

una conferenza internazionale che riapra il processo di pace in Palestina e metta fine al blocco politico ed economico tuttora in atto;

un ruolo attivo della comunità internazionale che riconosca il Libano di Chebaa Farms, questione decisiva per l’instaurarsi di un dialogo nazionale in Libano e per la soluzione positiva di questioni come la sicurezza e la difesa;

un riavvio di dialogo nazionale interno in Libano, perché il disarmo degli Hezbollah non si ottiene con l’imposizione esterna della forza.

L’Europa deve mostrarsi disponibile, ma guardarsi dall’esser trascinata in avventure il cui unico interesse risiede negli Stati Uniti e in Israele. Una forza internazionale di pace si giustifica solo come parte integrante di una soluzione politica accettata da tutte le parti. Ma una forza multinazionale a base europea, in assenza di tale accordo e di un chiaro mandato, sarebbe vista dalle popolazioni come un’ulteriore aggressione.

Il recente fallimento della Conferenza di Roma conferma che l’ostacolo principale al cessate il fuoco è rappresentato da Tel Aviv e Washington. L’amministrazione statunitense vuole prendere tempo per far consolidare le posizioni di Israele in Libano e continuare la sua opera di distruzione. Questo è oltremodo inaccettabile. La Sinistra europea difende per l’Europa in Medio Oriente un ruolo di pace, stabilità e rispetto dei diritti umani. Lasciamo Beirut nella convinzione ancor più forte che quello sia il giusto ruolo per l’Europa e che i diversi popoli siano in grado di capirsi attraverso il dialogo.

Beirut, 27 luglio 2006