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Comunicato stampa Casa dei Diritti Sociali - 14.12.04
Publie le martedì 14 dicembre 2004 par Open-Publishing2 commenti
COMUNICATO STAMPA
Oggi 14/12/04 alle ore 13,00 si è riunita l’Assemblea dei lavoratori e dei volontari della Casa dei Diritti Sociali per discutere della situazione venutasi a creare, dopo che nella giornata di ieri, sette operatori aderenti al sindacato RdB-CUB, supportati da un gruppo di sostenitori esterni, hanno occupato la sede di via dei Mille 36.
Ancora una volta scegliamo di identificarci con nomi e cognomi di chi ha partecipato alla riunione e condivide il presente comunicato, senza celarci dietro a sigle il cui unico scopo è nascondere il fatto di essere isolati nella CDS. Essere una minoranza, come lo sono gli occupanti, non sarebbe naturalmente un fattore negativo se non fosse per i metodi violenti attuati e le falsità strumentali.
Gli occupanti, infatti, sostengono che alla CDS sarebbe stata liquidata dalla Provincia di Roma una somma di 500.000 Euro.
A prescindere dall’inesistenza di convenzioni di tale portata economica con la Provincia, e di conseguenza non abbiamo nessun titolo a ricevere questi fondi, ci siamo anche attivati per avere una smentita ufficiale da parte dell’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia. Per tanto chiediamo con forza agli occupanti di sostanziare questa accusa con prove o citandone le fonti o altrimenti che si prendano pubblicamente la responsabilità di avere mosso false accuse per destabilizzare la CDS.
L’assemblea richiede la smobilitazione dell’occupazione.
L’occupazione è in sé uno strumento legittimo e valido quando serve davvero a promuovere azioni a favore dei diritti. L’uso non corretto di questo strumento da parte di chi occupa la nostra sede è però negativo e svaluta proprio l’importanza di questo strumento.
L’occupazione di via dei Mille,36 è infatti antidemocratica, dato che è operata a danno dei lavoratori stessi, oltre che delle categorie svantaggiate a cui si rivolgono i nostri servizi.
L’occupazione avviene inoltre con modalità violente, arroganti e provocatorie, che sono la naturale prosecuzione all’aggressione fisica ai danni di chi manifestava pacificamente dietro lo striscione della CDS durante la manifestazione per i diritti degli immigrati del 4/12/04.
Esigiamo la fine immediata dell’occupazione perché infondata e non condivisa dalla stragrande maggioranza dei lavoratori e dei volontari della CDS.
Amabile Aloia, Amit Shaqiri, Valentina Avella, Francesca Danese, Carla Baiocchi, Gisella Bentrovato, Eliana Francisci, Elisa Pizza, Silvano Boschin, Laura Bisegni, Laura Nobili, Shefket Cela, Jordanos Ioannes, Mario Contini, Manuela Fabretti, Mario Michelini, Nicolò Ales, Paola Aluisi, Antonella Caputo, Teresa Lugas, Danilo Maddaluna, Serena Mancuso, Taha Omar Marif, Caterina Ciampa, Michele Di Geronimo, Filomena Murreli, Giampiero Pozzi, Maria Topputo, Giorgia Rocca, Riccardo Russo, Massimiliano Trulli, Jacopo Zanotti, Hawa Mohamed, Mary Ebonine, Alessandro Fallani, Monika Rosendhal, Rosa Squeo, Claudio Tosi, Agata Maciag, Angelo Caivano





Messaggi
1. > Comunicato stampa Casa dei Diritti Sociali - 14.12.04, 15 dicembre 2004, 15:24
lavoratoriinlotta@tiscali.it
Oggi mercoledì 15 dicembre alle ore 10.00 presso l’Assessorato al Lavoro del Comune di Roma, si è svolto un incontro tra la delegazione sindacale RdB-CUB dei lavoratori e delle lavoratrici che stanno occupando da lunedì sera la sade della Associazione “Casa diritti sociali” e i rappresentanti dell’Assessorato al Lavoro (Arturo Salerni) e dell’Assessorato alle Politiche Sociali (Francesca Marchetti).
Si tratta dell’ennesimo incontro in tre anni di vertenza politico-sindacale con gli amministratori direttamente coinvolti nella gestione delle risorse pubbliche affidate al cosiddetto Terzo Settore.
Parliamo di centinaia miliardi di lire che nella sola città di Roma vengono attribuiti ad organismi privati per fornire servizi di naturale competenza dell’ente locale così come previsto dal dettato Costituzionale.
L’incontro nonostante la situazione di emergenza e nonostante l’attuale occupazione dei locali della Associazione e delle due cooperative sociali che ad essa fanno capo, non ha dato alcun frutto.
Ha anzi segnato la “discesa in campo” di quelli che dovrebbero essere gli enti controllori, ossia gli Assessorati, al fianco della controparte padronale.
Con il solerte ed ubbidiente Salerni che dopo aver concesso alla Casa diritti Sociali nove mesi di tempo dalla nostra prima richiesta di attuazione della delibera 135, oggi ha addirittura speso parole di elogio per quanto fatto in questi mesi dalla coop.Sociale per “mettersi in regola”!
Cosa, tra l’altro, non ancora avvenuta, come già denunciato nei nostri comunicati!!
E con la ex-pasionaria Marchetti che ha tutelato le ragioni del consiglio di amministrazione della Casa diritti Sociali, escludendo sia la coop.sociale sia l’assessorato da qualsiasi responsabilità riguardo i mesi di scoperto salariale e l’unilaterale messa a zero ore che patiscono i lavoratori…ci ha perfino candidamente confessato che “… per l’Assessorato alle Politiche Sociali di Roma, questa è la regola..”!!!
Evidentemente l’ex-pasionaria Marchetti (ma questo rimane da verificare…) ha smarrito il senso politico e civile delle proprie affermazioni!!!
Ma c’è di più! Il comune di Roma (Ponzio Pilato docet) vuole cancellare i diritti e le tutele conquistate in anni di battaglia che abbiamo condotto all’interno della Casa diritti Sociali, non assumendosi la responsabilità della loro salvaguardia.
È l’ennesimo tentativo di mortificare la dignità e la lotta dei lavoratori.
MA NON LO PERMETTEREMO
Ci troviamo nella città di Roma di fronte ad una situazione estrema e paradossale:
gli Uffici preposti al controllo della gestione e della Qualità del servizio reso dagli organismi affidatari degli appalti che di fatto non controllano, nè assolvono alla funzione di semplice rispetto delle leggi.
La delibera 135/2000 che prevede la rimozione dell’appalto in caso di mancato rispetto del CCNL di riferimento, non trova applicazione, prefigurando l’Omissione di atti di ufficio da parte di quegli assessorati che non svolgono la loro funzione istituzionale!!!!
Tutto ciò è VERGOGNOSO!!!!
Questo il quadro sintetico che emerge dall’incontro di stamane.
Padroni “Cooperativi” e amministratori di centro-sinistra uniti nello:
• SMANTELLAMENTO DELLO STATO SOCIALE
• SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI
• INTERNAMENTO DEL DISAGIO SOCIALE
I due esponenti degli Assessorati nonché l’Osservatorio del Comune di Roma, si sono quindi limitati ad “osservare” e hanno esplicitamente detto di non avere le competenze per intervenire in una situazione di vertenzialità come questa……
I cittadini e le cittadine di questa città devono sapere cosa dicono costoro nel chiuso delle riunioni; la loro distanza dai problemi delle persone comuni, dei lavoratori, dei beneficiari dei servizi è tale che solo una iniziativa unitaria di lotta può riportarli “alla ragione”.
Il loro modello di servizi sociali “esternalizzati” non ci piace neanche un po’!!!
Il fatto che i soldi pubblici vengano erogati a pioggia alle lobby private del Terzo settore, mette in discussione il diritto dei cittadini e delle cittadine del mondo ad avere servizi di assistenza e di cura, regalandoli al libero mercato ed in ultima analisi ai padroni di ogni risma.
NOI MANTENIAMO L’OCCUPAZIONE DEI LOCALI della Casa Diritti (aò) Sociali, in Via dei Mille 36, fintanto che non arriveranno risposte concrete sul destino dopo il 31 dicembre dei lavoratori e delle lavoratrici che verranno licenziati e su una gestione del Servizio di accoglienza alle persone senza fissa dimora, ai richiedenti asilo e rifugiati che tenga conto prioritariamente delle necessità dei soggetti in difficoltà.
Questa è la nostra lotta, questa è la nostra vita, non indietreggeremo di un passo.
Roma 15 dicembre 2004
LA LOTTA NON SI LICENZIA
LICENZIAMO LE COOPERATIVE SOCIALI E I LORO PADRONI POLITICI!!
COLLETTIVO LAVORATORI E LAVORATRICI IN LOTTA
2. > Comunicato stampa Casa dei Diritti Sociali - 14.12.04, 18 dicembre 2004, 16:17
L’occupazione perpetuata dai "lavoratori in lotta" della casa dei diritti sociali per quanto "violenta" ed "inopportuna" è l’estremo tentativo di veder riconosciuto il proprio diritto ad una vita dignitosa, con condizioni lavorative adeguate sia per chi offre, sia per chi usufruisce di un servizio; e questo è vero soprattutto quando si parla di sociale.
Non c’è dignità nell’offerta di luoghi che pullulano di battaglioni di scarafaggi e ratti; anche se la richiesta è "disperata".
Non c’è dignità nello sfruttamento del lavoro, anche se per l’occupazione sta attraversando un momento difficile.
Tenete duro, ragazzi!
Chiara.