Home > Comunicato stampa Cobas Scuola Emilia Romagna
Come insegnanti della scuola pubblica statale siamo allibiti nel vedere come
il direttore dell?Ufficio scolastico regionale dell?Emilia Romagna e il dirigente
del CSA di Bologna invitino le scuole domani a trasformarsi in una specie
di succursale della parrocchia: "Le scuole sono invitate a parlare di Giovanni
Paolo II" recita il titolo del documento inviato dall?Uff. scol regionale,
nel quale si legge: "Cio di cui l?educazione ha soprattutto bisogno, di cui
i nostri giovani hanno soprattutto bisogno, è l?incontro con testimoni convincenti,
con modelli umanamente affascinanti. Per queste ragioni si invitano tutte
le scuole di ogni ordine e grado della regione [?] a dare ampio spazio nei
prossimi giorni alla riflessione sulla straordinaria figura di Giovanni Paolo
II. Si invita a farla conoscere, ad approfondire con gli studenti la sua
incisività sulla storia degli ultimi decenni. Ciò in particolare nel giorno
delle esequie. Appare inoltre opportuno che le scuole diano comunicazione
agli studenti delle iniziative religiose di commemorazione che si terranno
nelle varie diocesi della regione"
Utilizzare l?ondata emotiva suscitata dal recente lutto per operare una forzatura
nella direzione della clericalizzazione della scuola ci appare inaccettabile:
uno spregio al carattere laico dell?istituzione repubblicana. Inoltre il
documento, suggerendo un?interpretazione riduttiva e semplicistica, massmediatica
e unilaterale della storia degli ultimi trent?anni, più che un invito alla
riflessione trasmette un?esortazione alla venerazione. Il ruolo di un pontificato
complesso come questo non si può ridurre, nello spazio di riflessione e pensiero
critico della scuola pubblica, ad una semplificazione banalizzante: se viene
scritto, ad esempio, che questo papa "si è battuto contro le ingiustizie
sociali che privano l?uomo dei beni necessari alla vita" è difficile non
pensare invece alle parole di Leonardo Boff (esponente di punta della teologia
della liberazione brasiliana, messo sotto processo, come tutti gli altri
esponenti di quelle posizioni, dal papa e poi cacciato dalla chiesa) che
ha denunciato come "questo papa è stato un flagello per la fede, perché ha
defraudato i poveri che non si sono sentiti appoggiati nelle loro cause e
nelle loro lotte"
Invitiamo quindi domani gli insegnanti a non abbandonare l?esercizio del
pensiero critico e laico, così come pensato e scritto nella carta costituzionale.
COBAS SCUOLA




