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Comunista contro i Pacs

Publie le venerdì 29 dicembre 2006 par Open-Publishing
3 commenti

"Voglio chiarire che la mia posizione personale è completamente a favore di quanto dice la Chiesa Cattolica".

Lo schieramento che attualmente si oppone al riconoscimento dei diritti civili alle coppie conviventi etero ed omosessuali, finora non si era mai esteso fino a coinvolgere esponenti di Rifondazione Comunista. Adesso, però, sta succedendo anche questo, perché nelle acque agitate della sinistra italiana c’è spazio per navigare ampiamente e senza bussola. Massimo Colombo, che, pur esprimendosi a titolo personale, si qualifica membro del collegio regionale di garanzia del Prc Liguria e del circolo direttivo Prc di Albenga, si sente a disagio come «dirigente di un partito di sinistra» su temi di ordine sociale, che hanno un’implicazione etica, come quello dei Pacs. E critica aspramente la caparbietà di alcuni esponenti del centro-sinistra, che si ostinano a non riconoscere l’esistenza di problemi più urgenti da risolvere per il bene del Paese, riferendosi alla legge Finanziaria ed agli ingiustificati oneri che vuole imporre al Paese.

Massimo Colombo accorre anche in difesa della Chiesa Cattolica, che considera oltraggiata solo per aver espresso un suo parere irrinunciabile. «Ritengo, purtroppo, che vi sia un’ondata di anticlericalismo (non solo nell’Unione), che fa solo del male alla nostra società - afferma - e che a tutti i costi vuole nascondere le radici che accomunano l’Europa. Voglio chiarire che la mia posizione personale è completamente a favore di quanto dice la Chiesa Cattolica e che, al contrario del ministro Turco, non ritengo ingerenze le posizioni della Chiesa, ma spunti di vera riflessione. Tengo a precisare inoltre, - prosegue - che anche altre religioni e confessioni sono contrarie ai Pacs, ma nessuno lo vuole far notare».

L’allusione può portare ben oltre la legalizzazione di diritti civili e precisare, ad esempio, che nei paesi islamici l’omosessualità è considerata un reato e chi la pratica è condannato a morte. Il coraggio di questo originale comunista non si spinge fino a richiamare alla memoria che nei Paesi dell’Est, prima della caduta del muro di Berlino, gli omosessuali venivano perseguitati e deportati, come nella Germania di Hitler. Ma questo gli attuali post-comunisti non lo vogliono ricordare. Le preoccupazioni di Colombo si spostano poi sul timore che la crisi in atto nella famiglia si aggravi. «Auspico che per il bene di essa, come fondamenta della nostra società, si evitino le confusioni che stanno minando la nostra società stessa, nella quale le nuove generazioni stanno crescendo senza più veri punti di riferimento e con troppi esempi negativi: la violenza, il bullismo e i danni nelle scuole ne sono un esempio. So che queste mie parole a molti non piaceranno, ma è giusto che ognuno possa dire liberamente come la pensa…».

http://www.arcigaymilano.org/dosart.asp?ID=27865

Messaggi

  • Presentare un semplice articolo ripreso dalla rassegna stampa dell’ ArciGay Milano come un espressione della stessa Arcigay di Milano mi sembra di una scorrettezza esemplare se non una vera e propria provocazione.

    Neanche per il sottoscritto il problema delle "unioni civili" - il termine Pacs, di derivazione francese, viene da mesi usato a sproposito dai media - è in testa all’agenda delle questioni di affrontare.

    Rimane però il fatto che la regolarizzazione delle "unioni civili" stava nel programma sottoscritto da tutte le forze del centrosinistra mentre ad esempio non c’era la questione della riforma delle pensioni sulla quale invece ci si sta accapigliando nell’ Unione da diverse settimane.

    E soprattutto rimane il fatto che l’ingerenza della Chiesa sull’operare del parlamento italiano, non solo sulla questione delle "unioni civili" (vedi pure caso Welby, questione dei crocifissi negli uffici pubblici, sparate papali contro l’aborto ) sta raggiungendo livelli veramente insopportabili anche per chi, come il sottoscritto, non è mai stato nè anticlericale nè"fondamentalista laico".

    Keoma

    • Se dire la propria oppinione e predicare la propria fede (come fatte voi del resto, solo che la vostra non è fede) e ingerenza!!!. Siamo messi bene, e la liberta di espressione?

    • Vorrei sommessamente ricordare che la Città del Vaticano è uno stato autonomo e quindi "estero", anche se sta sul territorio italiano.

      Ovviamente il Vaticano può dire tutto quello che vuole ma non può entrare in merito rispetto all’attività autonoma e sovrana del parlamento italiano.

      Anche perchè i compiti della Chiesa, almeno da quanto ha sempre dichiarato, dovrebbero essere un pò più "globali" ed universali delle questioncelle italiche .....

      E invece non solo pretende di entrare sotto le nostre lenzuola, decidere lei se una terapia è o meno "accanimento" ( naturalmente per Welby e non per Woytila), non pagare l’ Ici per le proprie proprietà commerciali ecc. ecc. ecc.

      Ma addirittura di governare di fatto l’ Italia facendo pressioni pesanti sui partiti "di riferimento" sia di maggioranza che di opposizione ..... tramutandosi in una vera e propria lobby, nè più nè meno come la Confindustria o l’ Associazione Bancaria Italiana.

      Cosa rimane di "spirituale" ?

      Keoma