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Le comunita’ per i tossici sono in genere private e con un enorme giro di denaro, oltre a cio’ sono bacini di utenza di voti. Questo avviene con la comunita’ di Muccioli (che sollecitava voti per il partito socialista e poi per FI… si ricordino gli interventi della Moratti), e avviene con le comunita’ di don Gelmini.
Ma quando la politica si mescola ai interessi privati le cose non vanno mai molto bene e prima o poi qualcosa di storto a galla arriva.
Possiamo ricordare che le comunita’ di Don Gallo non hanno mai accettato un solo soldo dai partiti e che Emergency ha sempre respinto denaro governativo.
Ci si chiede perche’ i politici non debbano risolvere i problemi sociali mediante leggi e perche’, invece, debbano esibirsi nello sponsorizzare ambigue operazioni private. Forse la pubblicita’ sarebbe minore?
Metteno a confronto don Pierino Gelmini con don Gallo, quando il cdx infilo’ subdolamente nella Finanziaria per le Olimpiadi invernali di Torino una legge che penalizzava l’uso di spinelli, equiparando droga pesante e leggera, la legge Fini-Giovanardi, che non faceva distinzione tra consumatore e spacciatore, una legge fortemente contestata voluta fortemente proprio da Don Gelmini.
La legge Turco-Ferrero presenta diverse novita’: depenalizzazione del consumo, eliminazione del concetto quantitativo per distinguere tra uso personale e spaccio, reintroduzione della divisione delle sostanze per tabelle, e conseguente distinzione tra droghe pesanti e leggere, ampliamento delle pene alternative al carcere..
In occasione della Fini-Giovanardi vedemmo AN fare comizi direttamente all’interno delle comunita’ di don Gelmini con lui che ringraziare pubblicamente An come “portatrice dei veri valori cristiani” (!) e attaccava le “politiche permissive come politiche di macellai”.
Piu’ volte Berlusconi ha ringraziato don Gelmini con pesanti regali in denaro per il suo appoggio politico.
Si dice che questo prete abbia aperto 164 case in Italia e 67 all’estero sulla linea della tolleranza zero, anche se il numero degli assistiti non pare corrispondente al numero delle comunita’.
Per i suoi 80 anni, il 20 gennaio 2005, nella sede storica della comunita’ Berlusconi gli ha regalato cinque milioni di euro. Perche’ a lui e non ad altri?
Oggi don Gelmini torna alle cronache per essere accusato di abusi sessuali da 5 tossici, si pensa a fini di ricatto, ma sono state sporte denunce, l’autorita’ e’ dovuta intervenire, si e’ aperto un fascicolo e varie cose strane sono venute a galla, mentre la questione si intorbidava di risvolti politici, il cdx si schierava compatto a sua difesa e il solito Mastella operava indebitamente a gamba tesa contro la Magistratura.
Purtroppo don Gelmini e’ uno che non usa le parole in modo opportuno ed ha peggiorato le cose con una autodifesa che e’ uscita dai binari. Prima ha offeso la comunita’ ebraica, considerandosi attaccato da una “compagine pluto-ebraico-massonica” (era dai tempi di Mussolini che non si sentivano simili perifrasi. Si vede che certe frequentazioni appiccicano le loro terminologie). Poi, quando anche la Chiesa ha cominciato a insospettirsi e il Cardinale Bertone ha detto di volerci veder chiaro e che era meglio che don Gelmini si auto-sospendesse, ha attaccato lo stesso segretario del Papa, invitando lui a dimettersi e facendo capire che la Chiesa non ha alcuna autorita’ di indagine sulla sua organizzazione, in quanto essa non e’ religiosa ma laica. Come minimo questo e’ un atteggiamento ribelle e provocatorio nei confronti della Chiesa, ma vedremo come la prendera’ Bertone.
Ora puo’ darsi benissimo che don Gelmini sia innocente delle accuse di molestie sessuali, ma tutti i suoi atteggiamenti lasciano perplessi e ancor piu’ lascia perplessi che tutta la Casa delle Liberta’ ne prenda le difese in modo cosi’ pregiudiziale, per fare del suo caso penale un caso politico.
Perche’ tanta difesa di don Gemini e dunque della “tolleranza zero”?
E’ chiaro che, dietro tutto questo, c’e’ l’attacco al governo di csx e alla nuova legge sulla droga Turco-Ferrero, ma ci vediamo anche rapporti poco chiaro con chi la droga la smercia e trae molto piu’ vantaggio economico dal proibizionismo che da una legge permissiva, perche’ certi divieti aumentano solo la trasgressione, come appunto avvenne col proibizionismo degli alcolici in America negli anni ’20.
Tutti sanno che il mercato della droga e’ l’attivita’ fondamentale delle organizzazioni criminali. Molti non sanno che la polizia svizzera indago’ proprio sul riciclaggio del narcotraffico da parte di Berlusconi, come fonte della sua immensa fortuna.
Il Governo attuale ha cominciato a smantellare molte leggi di Berlusconi che di fatto favoriscono il crimine, anche se su altri versanti abbiamo visto troppe cessioni con indulti, prescrizioni e leggi ad personam mantenute indebitamente, ma qualcuno ora ritiene che e’ proprio grazie al proibizionismo che si crea il mercato nero, e quindi un’opportunita’ di guadagno altissimo per le mafie.
Non e’ il pribizionismo che aiuta la criminalita’ ma i lavori utili e le filosofie di vita e di lavoro sane, per questo attaccano chi realmente aiuta i ragazzi emarginati o disoccupati o malati a reintegrarsi, a imparare un lavoro, a rendersi utili al mondo.
Un Governo proibizionista realizza due scopi apparentemente in contrasto: in primo luogo si presenta come difensore dei giovani e delle famiglie mentre devia sulla demonizzazione dei tossici gran parte della rabbia sociale, ma nei fatti per i tossici fa molto meno di quanto si creda perche’ sostituisce la repressione carceraria alla prevenzione e alla cura, e in contrapposto consegna un mercato ancora maggiore al narcotraffico.
Cio’ concorda col fatto che il leader della Cdl sia sospettato di essersi fatto strada proprio riciclando denaro del narcotraffico, abbia fatto leggi a favore della criminalita’ organizzata (dal ritorno di capitali neri, al divieto di rogatorie internazionali, alla sospensione delle leggi sui cantieri dove i soldi neri sono reinvestiti, all’indulto, prescrizioni, riforma del risparmio ecc.…).
Notiamo come la Cdl sia piena di politici che con la mafia hanno un eccellente accordo (si pensi solo all’Udc, a Cesa e ai suoi ottimi rapporti con Cuffaro), poi Cicchitto, Dell’Utri ecc.
Fino a oggi, si e’ scelto di combattere le organizzazioni criminali solo con le forze dell’ordine e col carcere, e non sottraendo loro in maniera intelligente le fonti di guadagno. Una legge di Berlusconi tentava addirittura di restituire alle famiglie dei boss i beni confiscati.
E’ un questo intreccio tra criminalita’ organizzata e politica che troviamo don Gelmini.
La legge che egli preparo’ e fu votata dalla Cdl era rivolta, appunto, ad aumentare le carcerazioni dei tossici e a porre il proibizionismo carcerario come unico sistema di intervento statale, fermi restando gli enormi patrimoni che filtrano nelle grandi reti private di comunita’ come la sua o quella di Muccioli.
La legge voluta da don Gelmini fu considerata un insulto alla scienza, alla giurisprudenza e alla pedagogia da tutti gli esperti del settore. Era una legge che ignorava per di piu’ il referendum del ’93 che aboliva le pene detentive per i consumatori di droga.
Le reazioni di Don Gelmini sono eccessivamente vivaci, si dice attaccato da una presunta lobby ebraica e radical-chic, facendo reagire male la comunita’ ebraica, poi si corregge, attaccando la lobby massonica radical chic. L’attacco ai massoni lascia piuttosto stupiti visto che quelli che egli elogia e considera buoni cristiani (Berlusconi in testa) ne fanno parte. Ma qui ognuno finge di conoscere solo quel che gli aggrada, e la Chiesa non fa eccezione.
Intanto la corte berlusconiana lo difende, primo fra tutti Giovanardi che ha legato il suo nome a quello di Fini nella tanto discussa legge anti-droga, il caro amico Meluzzi, e financo il ministro Mastella, fino a prova contraria eccentrico ministro di un governo di centrosinistra, che legge nelle accuse un gioco anticlericale (!).
Insomma chiunque sospetti un prete, sia esso buono o cattivo, per qualcuno fa sempre uno sporco gioco anti-clericale, il che ci insegna che a scegliere un Ministro, specie della Giustizia, si farebbe meglio a fare il gioco dei cittadini che non quello delle bieche spartizioni partitiche.
Ovviamente, per don Gelmini come per molti della destra, anche le accuse che in America hanno portato al fallimento tante parrocchie per la pedofilia del clero sono una montatura e la Chiesa, secondo lui, ha fatto male a pagare gli indennizzi. Forse dimentica che i patteggiamenti e i pagamenti sono stati accompagnati dalle dichiarazioni di colpevolezza degli accusati che hanno pagato per evitare il carcere e che la punta di iceberg che e’ stata penalizzata nel sommerso conta la bellezza di 45000 preti auto-dichiaratisi pedofili.
Tra quelli che si sono precipitati a dargli solidarieta’: Berlusconi, Cossiga, la Binetti, e anche il generale Speciale, cosa questa che non si sa se desti piu’ ilarita’ o piu’ sconcerto.
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