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Contro la propaganda eugenetica

Publie le giovedì 26 aprile 2007 par Open-Publishing

Il 21 aprile 2007, giorno della liberazione di Bologna dal nazifascismo, si è tenuta alla Sala dell’Angelo una conferenza d’ispirazione neonazista sull’eugenetica e le biotecnologie, dal titolo "Biotecnologie: peccato d’orgoglio o volontà di potenza? OGM, etnicità, eugenismo, genetica delle popolazioni".

In questa occasione tal Stefano Vaj ha presentato il suo libro "Biopolitica. Il nuovo paradigma", la cui dottrina generale può riassumersi con queste parole dell’autore stesso: «l’antropologia ispirata al nazionalsocialismo mira da un lato all’identificazione (e al tempo stesso promozione) di caratteristiche biologiche assunte come "superiori" o "desiderabili" o "identificanti" all’interno di una prospettiva etnoculturale e popolare ben definita, e del tutto relativa; dall’altro alla loro difesa, ed affermazione concorrenziale, rispetto alle altre macrorazze» (come si legge nell’edizione web: www.biopolitica.it).

È un discorso che mescola dati scientifici falsanti o decontestualizzati, elementi di razzismo, romanzi di fantascienza, film, una sociologia impressionistica, secondo un’evidente volontà manipolatoria. A esempio di tale rigore scientifico valga la seguente citazione: «Ancora negli anni novanta, le tre protagoniste ebree (Diane Keaton, Bette Midler e Goldie Hawn) de "Il club delle prime mogli" (USA 1999), commedia brillante diretta da un regista ebreo, sono tutte e tre bionde – o tinte di biondo, il che come indicazione di preferenza estetica è ancora più significativa».

Quale esempio della sensibilità e della gioia di vivere di questo triste individuo basti questa citazione: «le tecniche in questione sono applicabili anche con riguardo alla riproduzione animale, né è necessario che in tali uteri siano prodotti embrioni interi, essendo perfettamente possibile attraverso la manipolazione genica inibire la crescita di tutte le parti del corpo tranne quella che si desidera far crescere (affiancata naturalmente ad un sistema circolatorio e a un "cuore", naturale o meccanico), ad esempio un prosciutto di Parma o un filetto di bue o un "clone" del pancreas del paziente diabetico».

Invitiamo pertanto tutti a scrivere un messaggio di protesta al presidente del Quartiere Santo Stefano, dott. Andrea Forlani, per aver concesso una sala pubblica a un’iniziativa non solo volta a mistificare gli orizzonti attuali della ricerca scientifica, ma anche ignobile, razzista e offensiva verso tutti coloro che sono morti per sconfiggere la barbarie nazifascista.

indirizzo: Quartiere S.Stefano, Via S.Stefano 119, 40125 Bologna
mail: PresidenteQSStefano@comune.bologna.it

Assemblea Antifascista Permanente - Bologna

http://assembleantifascistabologna.noblogs.org/