Home > Convegno sul welfare. Una coalizione per ripartire dai diritti
Convegno sul welfare. Una coalizione per ripartire dai diritti
Publie le giovedì 11 dicembre 2008 par Open-PublishingConvegno sul welfare. Una coalizione per ripartire dai diritti
di Sandro Carli
ROMA - Una coalizione a livello nazionale e anche nei territori fra associazioni, cooperative ,movimenti,sindacati, operatori sociali, utenti, lavoratori,istituzioni, forze politiche che condividano un progetto per respingere l’attacco al welfare portato dalle destre che sono al governo, per costruire un progetto che rilanci e innovi lo stato sociale, lo sostenga con il conflitto, la lotta, l’iniziativa.
E’ questa la proposta avanzata da Paolo Ferrero, segretario del Prc, raccogliendo le molte sollecitazioni venute dai tanti interventi che hanno animato il dibattito promosso da Rifondazione su un tema di straordinaria attualità.
“Ripartire dai diritti per un welfare inclusivo e partecipato”: una risposta in presa diretta a quel “libro verde”, messo a punto dal ministro Sacconi che devasta lo stato sociale venuta dal mondo del “terzo settore”, dalla Cgil, da esponenti delle istituzioni che hanno raccolto l’invito del Prc. I lavori hanno assunto carattere seminariale, rispondendo ad una esigenza di confronto, di dialogo,di far circolare,mettere in rete tante esperienze positive. E’ stata Roberta Fantozzi, della segreteria del Prc, responsabile dell’area “lavoro e welfare”ad aprire la discussione. Ha ricordato i tagli apportati dal governo in comparti fondamentali dello stato sociale a partire dal settore della sanità, il patto di stabilità che impedisce agli enti locali di applicare misure impositive per far fronte, ai bisogni, ai diritti dei cittadini. L’attacco del governo e della Confindustria alla contrattazione è un cardine del disegno della destra che ha bisogno per realizzarsi di colpire il potere del sindacato.Fantozzi ha sottolineato la necessità e l’urgenza di costruire un movimento di cittadini,mettendo in campo le più diverse forme di lotta, dalla disobbedienza civile,agli scioperi alla rovescia, presentando proposte agli enti locali, facendo ricorso alla vertenzialità a partire dai territori.
Antonio Ferraro, responsabile nazionale delle politiche sociali del Prc, ha ribadito la virulenza dell’attacco allo stato sociale da parte del governo che fa parte di un disegno più generale “ per un controllo organico da parte di pochi del potere sull’intera società attraverso scientifici assalti alla scuola, ai migranti, ai lavoratori, alla sanità. “ “ Un controllo possibile-ha proseguito- solo se si tiene frammentata la società, se permangono le distanze fra ricchi e poveri, se c’è un consolidamento dell’emergenza sociale. “ temi questi ripresi dai numerosi interventi che hanno ben delineato la gravità del disegno e dell’azione di governo delle destre. Giulio Marcon (Sbilanciamoci) ha offerto una significativa immagine quando ha parlato di file di persone alle casse dei supermercato “dove c’è chi paga con l’American card e chi con la carta dei poveri,” parlando di “liberismo compassionevole”: da una parte il mercato,le privatizzazione, le fondazioni, dall’altra l’elemosina,la carità
Allo smantellamento dello stato sociale, come cardine di una strategia della destra sempre più evidente e definita, si sono richiamati in particolare Salvatore Esposito ( Cantiere welfare), Pietro Barbieri ( Fish), Luisa Mango ( Istisss), Lucio Babolin ( Cnca), con la sollecitazione a raccogliere e mettere in comune, idee, proposte,spunti, facendo leva sulla partecipazione dei cittadini, degli utenti, dei lavoratori. Quest’ultimo in particolare ha auspicato che l’iniziativa presa dal Prc abbia un seguito non sia una “una tantum” Si è parlato della”scrittura” di un “ manifesto del welfare ( Roberto Latella - Città visibile) che sia il punto di raccordo di un movimento tutto da costruire. Sandro Del Fattore (Cgil) ha lanciato un vero e proprio grido d’allarme parlando di un “vero e proprio cambiamento di sistema” alla base dei disegni della destra. Tonio Dall’Olio (Libera), ha parlato del”bisogno di dignità della persona” ricordando che a libertà e uguaglianza la rivoluzione francese aveva affiancato la parola “ fraternità”, valori tutt’oggi pienamente validi.
Un giovane di Libera, Michele, ha raccontato un’esperienza vissuta a Torino che ha coinvolto gruppi di rom,giovani,studenti,famiglie. Sergio Giovagnoli( Arci) Enrico Puglies (Irpps del Cn)r sempre in riferimento al disegno delle destre, ha evidenziato che ci troviamo in una fase di arretramento rispetto a conquiste del passato ed ha messo in luce , confutando le tesi del governo, che il welfare non contrasta ma aiuta lo sviluppo. Sergio Giovagnoli ( Arci) ha messo in luce il tentativo della destra di mettere i giovani contro gli anziani, i precari contro i “ garantiti”, gli ultimi contro i penultimi ed ha parlato di 2 akllerme sociale”.
Una coalizione perCon Anche lo sport è entrato nel dibattito con l’intervento di Filippo Fossati ( Uisp)sport come benessere,salute,divertimento, mentre il governo ha tagliato tutti i fondi destinandoli solo al Coni, allo sport inteso come competizione. Domenico Pellitta ( Sindacato degli assistenti sociali ) è intervenuto sui problemi della professionalità degli operatori, Edmund Pjetri, un operatore sociale albanese ha raccontato l’odissea di chi vuole venire a vivere e lavorare nel nostro paese. Damiano Stufara, assessore alle politiche sociali della Regione Umbria e Silvana Cesani, assessore alle politiche sociali del Comune di Lodi hanno raccontato le iniziative prese in raccordo con associazioni, cooperative, sindacati, utenti rispondendo così anche alle domande di “ alleanza” venute da numerosi interventi che vedono nel tessuto democratico degli enti locale e delle regioni un punto di riferimento importante per respingere l’attacco allo stato sociale. Ferreo, nelle conclusioni, ha ripreso tutti i tempi più significativi emersi nel dibattito con la proposta della “ coalizione per i diritti”.
Ha indicato alcuni punti di attacco per rispondere al tentativo della destra di “trasformare lo stato, proprio colpendo il welfare,tagliando insieme spesa sociale,sanità e diritti , colpendo il sindacato per impedire che svolga il suo ruolo. Dalla crisi non si esce con i sacrifici- ha sottolineato- ma con la distribuzione dei redditi, con un’economia fondata sul sociale, ambientalista, ecologista, pacifista. Occorre fare controinformazione per far conoscere i danni che provocano le scelte del governo, costruire una nuova consapevolezza dei cittadini sulla gravità e sui motivi della crisi che stiamo vivendo,progettare il nuovo stato sociale fondato sulla partecipazione.Uno statosociale che prenda in carico l’individuo. “C’è molto da fare- ha concluso Ferrero- ma nessuno è autosufficiente. Bisogna superare gli interessi materiali dei singoli soggetti e impegnarci, insieme, ciascuno con le proprie diversità per far diventare il welfare uno dei grandi temi della discussione dell’iniziativa politica.