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Corteo per Renato, senza Bertinotti (menomale!) e con il "mistero di Caruso"

Publie le domenica 24 settembre 2006 par Open-Publishing
1 commento

Renato è morto assassinato da mano fascista qualche settimana fa sul litorale romano di Fiumicino.
Per lui migliaia di compagni hanno sfilato per le vie di Focene, sfidando la bestia squadrista che si annida nel covo 2.11, adeguatamente protetto da un cordone di poliziotti schierati.
C’erano i compagni che Renato lo conoscevano personalmente e quelli, tra cui chi scrive, che invece non hanno mai avuto la fortuna di incontrarlo.

Non c’era Bertinotti e forse questa è l’unica cosa buona fatta in tanti anni di segreteria.
All’indomani della visita di cortesia a casa del carnefice, solennizzata da attestazioni di stima, dalla doverosità di "gettare un ponte verso una cultura così lontana" e dall’incapacità di parlare al presente omettendo premeditatamente la serie impressionante di attacchi squadristi anche soltanto degli ultimi anni) , assistiamo ad un rigurgito di sensibilità che forse sarà stato apprezzato anche da Renato.
Bene Bertinotti, che avrà pensato:"meglio non esserci", e condividiamo in pieno.
C’era però Francesco Caruso, forse capo carismatico dei disobbedienti campani nei ritagli di tempo e di professione Onorevole di Rifondazione Comunista (area Bertinottiana) o forse Onorevole di Rifondazione Comunista a tempo perso e capo carismatico dei disobbedienti a tempo pieno.
Chissà quale delle due versioni corrisponde al vero!
Di certo "il mistero di Caruso", uno dei tanti di cui è piena quest’epoca così frammentaria (anche sul piano identitario), può essere svelato soltanto dallo stesso Onorevole (senti come suona bene), il solo a poterci dire in quali panni si trova meglio.
Un partigiano, sul finire del corteo, ha chiesto di riflettere sull’ignavia in cui questo Paese è sprofondato.
Grosso modo il senso di quanto ha detto è questo:"insegnano alla gente a mischiare fascismo ed Antifascismo nel comune calderone dell’estremismo".
Sarebbe opportuno domandarsi se il riferimento era anche a Don Fausto, come io penso che fosse essendo più che giusto non abbassare mai la guardia contro uomini così terrificanti da mescere tutto nella stessa pappetta!.
In molti hanno pensato proprio al Presidente della Camera quando il compagno partigiano ha parlato, così come vi pensato il compagno Saverio,aggredito dalla Bestia qualche mese fa a Casalbertone e pure lui presente per ricordare Renato, impegnato nei giorni addietro ad imbevere di alcol la striscia di Bandiera del PCI dove stava l’autografo di Fausto Bertinotti.
La firma è andata via ma rimane un alone che se lo guardi bene ancora conduce alla vergona per avere avuto un Segretario che nessuno poteva immaginare più mortificante.
Il corteo è stato bellissimo, i fascisti non si sono fatti vedere, nemmeno Bertinotti.

francesco fumarola, www.mercantedivenezia.org

Messaggi

  • Mamma mia, che paranoia !
    by Nino Sunday, Sep. 24, 2006 at 10:28 PM mail
    da Indymedia

    Non se fa’ in tempo a dire, tutti d’accordo, che un’iniziativa è andata bene e subito escono fuori quelli che devono fa’ mille distinguo, e la Rash c’era o non c’era (comunque c’era) e se Caruso stava lì come deputato di Rifondazione o come disobbediente, e le foto con le facce coperte si o no, ecc.ecc. ecc.
    Altro che gossip !
    Per quanto mi riguarda, sono d’accordissimo a coprire le facce delle foto, mi sembra un’ottima abitudine.
    Ma non esageriamo però con le paranoie, era un corteo regolarmente autorizzato, non è successo un cazzo di niente, e quindi dire, politicamente, quali organizzazioni c’erano e come erano disposte nel corteo - come ha fatto new dada in un’altra discussione - non me sembra niente di pericoloso o di allarmante.
    Così come nun me pare per niente disdicevole dire che ce stavano pure un po’ de’ coattelli de Via dei Volsci coi cappelletti della Roma, che poi non è nemmeno sta grande novità, era già successo in più d’un’occasione.
    Senno’, co’ sto ragionamento, bisognerebbe abolire pure bandiere e striscioni che servono ad identificarti politicamente alle guardie e magari pure i volantini e i comunicati su Indy che portano le firme delle stesse organizzazioni.
    Così la prossima volta la manifestazione la pubblicizziamo col passa-parola e con la "premonizione" e nun se lamentamo poi se è deserta.
    Cerchiamo, perlomeno, de nun facce ridere appresso e invece ragioniamo su una iniziativa che, nonostante fosse poco pubblicizzata e indetta in un posto scomodo da raggiugere ed anche in un orario un pò assurdo, è andata, per esempio, molto meglio dei cortei per il Libano nei giorni dei bombardamenti israeliani.
    Ed è riuscita a portare in piazza, senza tanti problemi, sostanzialmente tutte le componenti di movimento, con tanto di servizio d’ordine unitario ed era parecchio tempo ( a parte il corteo sempre per Renato a Roma) che questo non succedeva più.
    E soprattutto, evitiamo de’ fasse male da soli, de piangerci addosso e di inventarsi ogni volta qualche "nemico interno".
    Cosa che sembra lo sport preferito di tanti frequentatori di Indymedia che poi ai cortei spesso manco ce vengono.

    P.S. Sono perfettamente d’accordo nel dire peste e corna dell’intervento di Bertinotti alla festa di A.N., ma il corteo di ieri era composto per un buon terzo, se non de più, da compagni di Rifondazione, probabilmente altrettanto incazzati di noi col buon Fausto.
    Ed era comunque stata Rifondazione a chiedere formalmente l’autorizzazione alla questura, altrimenti probabilmente, visto il clima pesante creato da sbirri e giunta comunale di destra, sarebbe stata vietata.
    Nun se pò quindi pretendere di trasformarla, per tornaconto politico alle proprie tesi, addirittura in una manifestazione "contro Rifondazione".
    Non è stato per niente così e chi c’era lo sa benissimo.
    Pure su questo cerchiamo de non farci male da soli E SOPRATTUTTO DI SAPER FARE I CONTI CON LA REALTA’( che per trasformarla bisogna prima saperla riconoscere).