Home > Costruiamo un sindacato democratico e di massa
Sono passati più di 10 anni dalla firma degli accordi del 1993 che hanno codificato un sistema di relazioni industriali e sindacali bloccato e subalterno agli interessi padronali. Il bilancio è fallimentare e disastroso, poiché la concertazione ha semplicemente accompagnato il dispiegarsi delle politiche liberiste e di attacco ai diritti sociali. Oggi i lavoratori e le lavoratrici sono più poveri e più precari, mentre l’offensiva confindustriale e governativa, sul piano nazionale ed internazionale, continua ad intensificarsi. La democrazia sindacale e il diritto di sciopero sono oggi ostaggio di un monopolio della rappresentanza imposto dall’alto e lontano dai lavoratori e dalle lavoratrici.
La strategia concertativa perseguita dai sindacati confederali è fallita, ma nessun ripensamento si intravede all’orizzonte, anzi Cgil, Cisl e Uil tentano di resuscitarla, attestandosi su un terreno socialmente più arretrato in cambio della continuità del monopolio della rappresentanza.
Il variegato arcipelago del sindacalismo di base ha in questi anni rappresentato un prezioso e imprescindibile antidoto alle involuzioni sindacali, tenendo aperti spazi di conflitto e di partecipazione, ma - dopo la spinta iniziale, con elementi dirompenti di partecipazione e di democrazia dal basso, che ha costretto anche i sindacati confederali a prenderne atto, in particolare con numerose iniziative autoconvocate di delegati ed iscritti CGil, Cisl e Uil - nel suo insieme il sindacalismo di base non è riuscito nell’intento di costruire un’alternativa credibile e all’altezza della sfida.
Oggi il sindacalismo di base, ad eccezione di poche, ma significative esperienze in controtendenza che hanno permesso l’unificazione anche sul piano organizzativo di diversi percorsi sindacali (quella tra SdB e SinCobas e nei trasporti quella che ha dato vita al SULT), è più diviso che mai ed incapace, nella sua forma attuale, di intercettare i momenti di riattivazione del conflitto di questi ultimi anni. L’Italia e l’Europa hanno vissuto in questi ultimissimi anni una straordinaria stagione dei movimenti sociali, vi è stata una ripresa di conflittualità dei lavoratori, la nuova composizione del mondo del lavoro chiede rappresentanza e risposte, ed aree e esperienze sindacali diverse hanno rotto con la fallimentare strategia del patto sociale. Eppure nessun “fatto nuovo”, nessuna ricomposizione, si è ancora prodotta nel movimento sindacale. Pensiamo dunque sia giunta l’ora di fare la nostra parte.
Una convergenza tra diverse esperienze sindacali di base che assuma il conflitto e la democrazia come bussola della ricostruzione di un nuovo modo di fare sindacato, alternativo all’asfissia della concertazione. Un sindacalismo indipendente da padroni, governi e partiti, che lotti per la pace e contro il pensiero unico liberista, parte attiva quindi dei movimenti antiliberisti e della pace. Un sindacalismo che valorizzi sempre la partecipazione e il protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici e che assuma su di sé l’organizzazione e la lotta dei nuovi segmenti del mondo del lavoro, a partire dai lavoratori precari e migranti. Un sindacalismo intercategoriale che riunifichi quello che il capitale divide, sul posto di lavoro e nella società. Un sindacalismo generale che sappia proiettarsi sul territorio e costruire convergenze sociali. Un sindacalismo globale, che anzitutto conquisti la dimensione europea dell’agire sindacale, costruendo alleanze e lotte. Infine, un progetto sindacale aperto a chiunque non intende arrendersi né alla devastazione liberista, né al meno peggio senza fine.
In altre parole, semplicemente un Sindacato che faccia oggi e qui il suo mestiere!
Un approccio diverso e nuovo rispetto alla precarietà, ai/alle migranti e nei confronti dei giovani che vivono una drammatica situazione di incertezza sociale, ricercando e creando un forte raccordo tra vecchie e nuove forme di antagonismo sociale e di rappresentazione della realtà del lavoro per un soggetto unificante di esperienze, di principi, di pratiche, di metodo, di rappresentanza. Siamo accomunati da un obiettivo prioritario: dare una risposta alla richiesta di nuova rappresentanza sindacale che oggi proviene dai lavoratori e dalle lavoratrici. E’ per questo che riteniamo necessario avviare una fase costituente per un nuovo soggetto sindacale, una fase ed un percorso aperto a tutti coloro che, come noi, ritengono necessario superare la frammentazione sindacale esistente.
Con questo intento le nostre tre Organizzazioni, CNL, SinCobas e SULT, si incontreranno in un’Assemblea Nazionale che si terrà a Roma il 19 Giugno 2005, per avviare la fase costituente del nuovo soggetto sindacale unitario intercategoriale. Invitiamo tutti i lavoratori, singoli od organizzati, a contribuire e partecipare a questo progetto per un sindacato democratico e di massa.




